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Fotonotizia da Il Faro Online

Sul sagrato di San Pietro l’abbraccio del Papa ai bambini protagonisti della Via Crucis

Un anno fa furono i medici a portare la croce: oggi in piazza San Pietro la portano i bambini e i ragazzi, da mesi inchiodati davanti a uno schermo

Città del Vaticano – Si conclude con un abbraccio a un gruppetto di bambini la Via Crucis del Venerdì Santo di Papa Francesco, la seconda celebrata in piazza San Pietro (deserta) e non al Colosseo a causa della pandemia. Tre bimbi e una bimba, al termine delle meditazioni, si avvicinano al Pontefice che come un nonno li abbraccia teneramente prima di rientrare nei Sacri Palazzi.

Dopotutto sono stati loro i protagonisti di questa Via Crucis: dai bambini sono stati realizzati i disegni delle quattordici stazioni, accompagnate dalle meditazioni proposte dal Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria) e dalla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda.

Le immagini che arrivano da Oltretevere riportano alla memoria quelle di un anno fa, quando a portare quella croce furono i medici e gli infermieri, in prima linea nella lotta al virus. Oggi sono i più piccoli, accompagnati dalle loro famiglie, a percorrere la via dolorosa. E loro, la Via Crucis, la percorrono da diversi mesi, inchiodati a uno schermo, privati – come tutti – della libertà di stare insieme ai propri amici e compagni.

Nelle preghiere scritte dai ragazzi c’è davvero tutto il mondo, lacerato non solo dal Covid-19: si prega sì per i nonni, anche per quelli che non ci sono più e che non si è fatto in tempo a salutare per colpa di questo virus, per i genitori, per gli amici. Ma si prega anche per “i cattivi”, per i mafiosi affinché si convertano. Si prega anche per gli emarginati e per quelli che a prima vista definiamo “diversi” quando in realtà siamo “tutti fratelli”.

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