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Ardea, si chiude in casa e minaccia di uccidere i figli piccoli con un coltello: arrestato

Dopo aver chiuso fuori di casa la moglie, si è barricato dentro e ha impugnato un coltello da macellaio minacciando di uccidere i due bimbi

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Ardea – Serata di panico ieri sera ad Ardea, dove un uomo si è chiuso in casa minacciando di uccidere i figli di due anni e due mesi. E’ successo intorno alle 22:00, quando la Centrale Operativa dei Carabinieri di Anzio ha ricevuto una telefonata da parte di una donna disperata relativa al compagno, detenuto domiciliare, che ad Ardea, via Monti di Santa Lucia, dopo averla buttata fuori di casa, si era barricato in casa minacciando di morte i due figlioletti di due mesi e due anni impugnando un coltello da macellaio.

I Carabinieri della Compagnia di Anzio e della Stazione di Tor san Lorenzo, capeggiati dal loro Comandante, Capitano Giulio Pisani, sono arrivati immediatamente sul posto facendo cinturare l’area, studiando la planimetria dell’abitazione, allontanando i curiosi ed avviando un tentativo di mediazione con l’uomo attraverso una delle finestre munite di inferriata.

La situazione è apparsa subito molto difficile ai militari, tant’è che l’uomo, che si mostrava in evidente stato di ebbrezza alcoolica, alternava momenti di calma ad altri di lucida follia in cui lanciava coltelli e sputava all’indirizzo degli operanti attraverso la grata mentre continuava a tenere in braccio la figlioletta di poco più di due mesi e attaccato al suo fianco l’altro figlio di due anni, mentre continuava ad impugnare un grosso coltello da macellaio.

Dopo circa un’ora e mezzo di trattative – avviate direttamente con il Comandante della Compagnia di Anzio e quello della Stazione di Marina Tor San Lorenzo, Lgt. Massimo Porrino – alle ore 23:30 il malvivente desisteva dall’azione criminale e finalmente apriva la porta, consegnandosi ai Carabinieri e rilasciando i bambini.

I due bambini sono rimasti illesi e, una volta liberi, sono stati visitati dai sanitari del 118, anch’essi fatti preventivamente affluire sul posto, che hanno certificato il loro stato di buona salute.

L’uomo, che dovrà rispondere di sequestro di persona, minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, è stato trattenuto tutta la notte presso una delle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Anzio e, oggi, subirà il processo presso il Tribunale di Velletri.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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