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Colloqui di lavoro, giovani sfruttati e truffati: come non farsi fregare

Consigli utili per non andare ai colloqui di lavoro per una posizione e trovarsi poi a fare i venditori porta a porta.

Ho deciso di scrivere questa mia “piccola” storia sui colloqui di lavoro, per dare voce alle migliaia di giovani presi per il collo, per non dire altro, da una miriade di società che con la scusa di offrire un impiego propongono solo contratti di vendita porta a porta, lucrando sull’ingenuità del ragazzi e sulla loro forza vitale. Uno spaccato della società moderna che in tanti conoscono, ma che in pochi raccontano.

La ricerca online

Il 16 febbraio scorso ho iniziato a cercare lavoro. Dopo aver aggiornato il mio curriculum, con tanto di foto, ho iniziato la mia ricerca online per la posizione di segretaria presso un’azienda. Ho fatto la segretaria presso un’associazione di volontariato negli ultimi 6 anni quindi l’esperienza non mi manca.
La ricerca inizia scrivendo sul motore di ricerca “cerco lavoro segretaria Roma”. Ovviamente le posizioni aperte per questo ruolo sono tantissime, così come gli annunci, e i siti ai quali vieni indirizzato a mano a mano che la ricerca continua. Ti ritrovi in poche ore ad avere un account su ogni sito di “cerco-offro lavoro” esistente in Italia.

Non importa, sono giovane e ho bisogno di un lavoro, quindi, sono disposta a creare un account diverso per ogni sito pur di mandare la mia candidatura per la posizione ricercata.

Solo nella giornata iniziale mando 12 candidature, qualcuno risponderà spero. E infatti qualcuno finalmente chiama.

Qui bisogna aprire una parentesi. Io non faccio un colloquio di lavoro da 6 anni, sono molto nervosa, penso a tutte le domande e tutte le aspettative che potrebbe avere un selezionatore nei confronti di una candidata. Inizio a informarmi, sempre su internet, su quali siano le domande più gettonate durante un colloquio, come bisogna vestirsi, quale atteggiamento mostrare, cosa bisogna dire e cosa non bisogna assolutamente dire, quali sono le domande lecite e quali no (eh sì ci sono delle domande personali che un selezionatore non dovrebbe assolutamente fare, ma le fanno comunque). Dopo mezza giornata su vari siti che offrono la formazione per il colloquio perfetto mi sento pronta, sono carica, sono entusiasta.

Torniamo alla nostra prima telefonata. Una signorina molto cordiale mi chiama e dice che il responsabile del personale ha visto il mio curriculum ed è interessato, quindi mi propone un colloquio conoscitivo per il giorno seguente, è molto disponibile per l’orario quindi fissiamo per giovedì 18 alle ore 16:30, ad Ostia.

Il giorno dopo prendo il Cotral da Isola Sacra verso Ostia Lido, arrivo con un largo anticipo, come sempre, e aspetto; alle 16:20 citofono, mi aprono, mi fanno accomodare, consegno la copia del curriculum e aspetto il mio turno per poter sostenere il colloquio.

Apriamo un’altra parentesi: ho scoperto successivamente che il curriculum cartaceo lo devi sempre portare al colloquio anche se l’hai mandato nella candidatura, perché in realtà vieni chiamato al colloquio indipendentemente dal tuo curriculum. Il tuo CV gli serve solo per ricordare il tuo nome non per conoscere quali sono le tue esperienze lavorative o conoscenze.

Altra cosa importante, che ho scoperto dopo, è chiedere sempre il nome dell’azienda quando si viene chiamati. Nel mio caso ho digitato l’indirizzo che mi è stato fornito per scoprirlo ma non è sempre così facile, a volte è uno stabile con più uffici, a volte ti danno solo l’interno. Quando si entra è importante guardarsi intorno per capire di cosa si tratta.

Torniamo al mio colloquio. Mentre aspetto mi rendo conto che ci sono altre persone in attesa e a mano a mano vengono chiamate nell’ufficio in fondo, cronometro il tempo che passa dall’entrata all’uscita e capisco che stanno dentro tra i 5 e i 10 minuti. Mi tranquillizzo, il colloquio dura poco, le persone non sembrano spaventate quando escono. Tocca a me. Mi riceve Claudia. Dà un’occhiata al mio curriculum e ci tiene a specificare che per lei in realtà non è importante perché le cose bisogna dimostrarle con la pratica e non hanno valore se scritte su un foglio di carta (e io che ci ho impiegato mezza giornata a renderlo il più appetibile possibile ai selezionatori). Passa i successivi 7 minuti a spiegare di cosa si occupa l’azienda, una mitraglietta di parole, ne ho forse recepite il 50% e mi ritengo fortunata. Alla fine, mi chiede se sto lavorando, da quanto tempo non lavoro più, cosa faccio. Le rispondo nella più completa onestà con una buona dose di entusiasmo per il lavoro che ho sempre svolto e che vorrei svolgere anche per loro nel caso passassi la selezione (in quel momento mi rendo conto che prende nota sulla copia del mio CV “SEGRETARIA”).

Mi sembra un po’ strano, se mi hanno chiamata è perché hanno selezionato il mio CV per la posizione per la quale mi sono candidata, non dovrebbero già saperle queste cose? Mi giustifico da sola pensando che forse hanno più posizioni aperte e che con tanti candidati per diverse posizioni potrebbero sfuggir loro alcune informazioni.

Dopo 9 minuti esatti di colloquio nel quale ho detto poco o niente mi congedano dicendo che mi avrebbero fatto sapere e che questa era solo la prima selezione e ce ne saranno altre 2 o 3. Mi chiamano il giorno successivo per dirmi che ho passato la prima selezione e devo andare a un secondo colloquio che si terrà lunedì dalle 12:15 alle 15:30.

Mi presento lunedì e scopro che è una formazione sull’azienda con un colloquio individuale alla fine. Ci fanno la “bella” presentazione dell’azienda (qui potrei aprire una parentesi sul modo di presentarsi come azienda per sembrare estremamente affidabili).

Alla fine della presentazione (eravamo una decina) veniamo chiamati a uno a uno per il colloquio individuale dove l’unica domanda che ci viene fatta è se abbiamo capito tutto, se abbiamo domande e cosa ce ne pare. Ci viene detto che saremmo stati richiamati nel pomeriggio per farci sapere se abbiamo passato questa ulteriore selezione.

Vengo, ovviamente (perché non ci sono delle reali selezioni in base all’esperienza mia e di altri candidati presso la stessa azienda) richiamata dopo un’oretta per essere convocata per il giorno successivo con la specifica richiesta di portare una bottiglia d’acqua di casa mia perché si farà la dimostrazione pratica dell’analisi dell’acqua (l’azienda in questione vende depuratori d’acqua e aria).

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