La dichiarazione

Docenti, solo 10 giorni per fare domanda di trasferimento. Anief: “C’è un’ultima speranza”

6 aprile 2021 | 10:27
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Docenti, solo 10 giorni per fare domanda di trasferimento. Anief: “C’è un’ultima speranza”

Pacifico: “Serve “una norma ad hoc con un decreto legge ad hoc o un emendamento al decreto Sostegni”

Scuola – C’è un’ultima possibilità per salvare la vita professionale e privata di decine di migliaia di docenti di ruolo costretti a centinaia di chilometri da vincolo che non aveva senso prima del Covid ed ora è diventato a dir poco imbarazzante: “una norma ad hoc con un decreto legge ad hoc o un emendamento al decreto Sostegni, che in questo momento è all’esame della quinta e sesta Commissione del Senato. Oppure un accordo integrativo tra i sindacati firmatari sull’assegnazione provvisoria, che permetta di ricongiungersi con i propri figli almeno fino a 12 anni, come fatto appunto 10 anni fa”. A dirlo ad Orizzonte Scuola è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il sindacato a cui tanti insegnanti si sono rivolti per risolvere il problema della lontananza forzata dalla famiglia malgrado vi siano i posti vacanti per accoglierli.

È cocente la delusione tra il personale scolastico bloccato in scuole lontanissime per via di vincoli anacronistici e che con il Covid-19 non hanno più alcun motivo di esistere. Il sindacato si fa portavoce del malessere e chiede alla politica i motivi dell’ennesimo provvedimento mancato: la volontà di approvare la norma è condivisa da moltissimi politici, anche della maggioranza, quindi si poteva benissimo proporre e approvare una norma. “Perché tutti i politici dicono di voler eliminare questo vincolo e poi non si è riusciti a fare un decreto legge del governo su questo punto?”, si chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Abbiamo insistito dall’inizio – racconta il sindacalista – sulla necessità di utilizzare uno strumento legislativo per cambiare la legge e abbiamo suggerito, pur non facendo parte della contrattazione integrativa, l’idea di poter derogare, vista la pandemia, alla legge stessa”.

Il leader del giovane sindacato ricorda che “il blocco quinquennale esteso a tutti nasce dell’accordo fatto con l’ex ministro Fioramonti dai sindacati firmatari di contratto. Quel vincolo, come sostiene lo stesso Fioramonti, fu messo per dare il sì alla legge 159 con i concorsi ordinari e straordinari. Oggi tutti i sindacati vogliono levare il blocco e sono d’accordo con l’Anief. Noi eravamo riusciti a levare il blocco del 2013 con l’approvazione della legge 128, che aveva levato il blocco introdotto dalla legge 106 del 2011″.

“L’Anief – prosegue Pacifico – è da 10 anni che lotta contro i vincoli e oggi è riuscita apparentemente a convincere la politica a togliere il blocco. Sottolineo “apparentemente” perché in realtà nessuno ha voluto approvare un decreto legge o inserirlo nel decreto Milleproroghe e in quello Sostegni o, ancora, fare un accordo integrativo per andare a derogare alla legge in nome di altri principi costituzionalmente protetti, quali quello della famiglia. Nel 2011 nel contratto collettivo, nonostante il blocco, fu permesso in assegnazione provvisoria con i figli fino a 12 anni”.

Il sindacato i suoi passi li ha fatti: “Abbiamo fatto presentare emendamenti anche al Milleproroghe e sono stati bocciati. Allora, se i politici nei social dichiarano alcune cose e poi nelle aule parlamentari ne fanno altre, ne devono rispondere agli elettori”. Risulta dunque “inutile fare post sui social e poi non portare avanti le cose. I docenti immobilizzati sono stanchi delle parole, gli anni passano e continuano a rimanere lontani dai propri figli. Perdere la crescita di un proprio figlio senza nessun motivo, solamente per l’accanimento di un’idea politica, è veramente un peccato di Dio”.

Anche l’amministrazione scolastica ha le sue responsabilità. “È mancato un confronto finale su un tavolo che si era aperto – ricorda Pacifico -. Si è stati tutta la scorsa settimana tra indiscrezioni della stampa, che annunciavano persino un blocco, a una non risposta su un tavolo che si era aperto ma che non ha avuto seguito”. C’è poi il poco tempo per presentare domanda, che gli insegnanti dovranno inoltre con Istanze On Line entro il prossimo 13 aprile.

“Il problema – conclude il Presidente – è che la mobilità coincide con le domande di aggiornamento della terza fascia ATA. Dal punto di vista sindacale cerchiamo di offrire la massima assistenza e capiamo che ci sono dei termini per analizzare le domande”.
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