Il Fatto

Pomezia, sorpresi in casa con crack e hashish: in manette giovane coppia

8 aprile 2021 | 13:55
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Pomezia, sorpresi in casa con crack e hashish: in manette giovane coppia

Rinvenuti e sequestrati anche sostanza da taglio, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga

Pomezia – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un ragazzo di 25 anni e la convivente di 28 anni, entrambi originari di Roma.

Nel corso di uno dei quotidiani servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati nel centro abitato di Pomezia, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile sono intervenuti per una lite in strada tra due persone, in una via del centro nota “piazza di spaccio”. Nel corso dell’intervento gli operanti notavano, poco distante, la presenza di un soggetto noto alle forze dell’ordine che sostava ed assisteva agli eventi con atteggiamento sospetto.

I Carabinieri, pertanto, hanno deciso di sottoporre il giovane a più approfonditi controlli e quando gli hanno chiesto dove fosse domiciliato, il ragazzo li ha condotti presso l’abitazione della madre. Trovato in possesso di un mazzo di chiavi di un altro appartamento sito in un altro civico della medesima via, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una verifica e arrivati sul posto insieme al giovane, hanno trovato la sua compagna che lo attendeva in casa.

Ad esito della perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto 84 g di cocaina suddivisa in dosi pronte per la vendita, un pezzo di crack del peso di 17 g e una dose di hashish. Inoltre venivano rinvenuti e sequestrati anche sostanza da taglio, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Per i due giovani sono immediatamente scattate le manette ed entrambi sono stati ristretti presso il loro domicilio in attesa della celebrazione del rito direttissimo dinanzi al Tribunale di Velletri.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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