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Corruzione e concussione a Latina: in manette anche un dipendente comunale

9 aprile 2021 | 10:22
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Corruzione e concussione a Latina: in manette anche un dipendente comunale

Sono cinque le misure cautelari, due arresti domiciliari, tre obblighi di firma

Latina – Nella mattinata di oggi, 9 aprile, a Latina e Roma, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, in collaborazione con i comandi dell’Arma territorialmente competenti, la Compagnia di Terracina ed il Nucleo Cinofili di Roma Santa Maria di Galeria, a conclusione dell’indagine convenzionalmente denominata “Nico”, avviata nel dicembre del 2019, anche con l’ausilio di attività tecniche, e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, hanno eseguito la misura cautelare personale e reale, emessa in data 25 marzo 2021 dal Gip del locale tribunale, dott. Mario La Rosa, nei confronti di cinque persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati in rubrica indicati:

Contestualmente si è proceduto alla notifica di un avviso di garanzia nei confronti di altre due persone di Latina; al sequestro preventivo, anche per equivalente, ai fini della successiva confisca, della somma complessiva di 11.850 euro, quale profitto e/o prezzo delle condotte corruttive poste in essere da uno degli indagati.

Nel corso dell’operazione, a seguito delle perquisizioni locali, si è proceduto a trarre in arresto nella flagranza di reato il 53enne, responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto trovato in possesso di 160 grammi di cocaina, un etto di hashish confezionato in 17 pezzi e 12 dosi di cocaina per un totale complessivo 10 grammi, unitamente a 1.100 euro, verosimile provento dell’attività illecita; denunciare in stato di libertà, per lo stesso reato, il 50enne, trovato in possesso di 8 grammi di hashish e 6 grammi di cocaina.

L’attività investigativa consentiva di accertare che il 55enne, in qualità di addetto al servizio Ambiente e Territorio del Comune di Latina, fra il dicembre 2019 ed il maggio 2020, utilizzando timbri in disuso del locale Comune, aveva:

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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