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Turismo in Italia, Prontera (Valtur): “Pronti a riaprire i nostri villaggi turistici a giugno”

La marketing manager del Gruppo: "Puntiamo a vacanze in sicurezza, ma anche a garantire divertimento e relax"

Lavoro, bandi e notizie – Pronti a ripartire. Lo storico marchio del turismo ‘made in Italy’ Valtur scalda i ‘motori’ dei propri villaggi turistici sulle coste italiane e si prepara ad accogliere i turisti in piena sicurezza, nonostante l’emergenza Covid-19.

“Abbiamo un’ottimistica aspettativa di apertura dei nostri villaggi mare in Italia, sia a marchio Valtur che Nicolaus, senza dubbio, già a giugno”, racconta Sara Prontera, marketing manager di Valtur, che è stato acquisito dal Gruppo pugliese Nicolaus. Oggi, con i due marchi Valtur e Nicolaus, sono 33 i villaggi turistici tra l’Italia e l’estero, di cui ben 26 nel nostro Paese.

“Un’offerta che riguarda – spiega Prontera, le principali destinazioni mare Italia che sono la Toscana, la Campania, la Basilicata, la Calabria, la Puglia e la Sardegna. Per quanto riguarda l’estero siamo in attesa dell’evoluzione dello scenario. Ci sentiamo un po’ più sicuri sulla destinazione italiana.

Contiamo invece in una ripresa delle destinazioni di medio raggio (Tunisia, Turchia, Mar Rosso) per il terzo trimestre e per il lungo raggio pensiamo al quarto trimestre dell’anno”.

Per il turismo italiano si inizia quindi a vedere la luce in fondo al tunnel: “Cominciamo a rivedere i primi segnali di ripresa – sottolinea Prontera – per quanto riguarda le richieste e le prenotazioni per l’estate. Noi abbiamo una buona offerta di prodotto sulla destinazione italiana che in questo momento viene richiesta con più tranquillità e sicurezza anche dalla nostra clientela, in gran parte dagli italiani”.

La speranza per Valtur è di vedere quest’anno un cambio di passo, nonostante l’emergenza Covid-19. “L’anno scorso – segnala Prontera – non fa testo, in questo stesso periodo tutti gli operatori del turismo erano completamente fermi. Non siamo assolutamente nella stessa situazione dell’anno scorso, non siamo ancora nella situazione del 2019, ma vediamo dei primi segnali di ripresa“,

E l’obiettivo è cercare di coinvolgere il più possibile i clienti: “In questo momento stiamo spingendo – spiega la marketing manager del Gruppo- su una grande flessibilità del prezzo, con condizioni fortemente promozionali, con la possibilità anche di tariffe flessibili con la cancellazione a ridosso della data di partenza. Sono condizioni di vantaggio a favore della clientela che in questo momento sostengono la domanda con un certo anticipo, per evitare che arrivi in una situazione di last minute”.

“Per quanto riguarda la domanda dall’estero, noi vediamo – spiega Prontera- le prime timide richieste di informazioni soprattutto da alcuni mercati, soprattuto quelli della Mitteleuropa. Ma ancora vediamo latitare i grandi clienti e i grandi gruppi esteri. Anche perché è la contingenza a regolare la domanda. E il Regno Unito ha di nuovo bloccato i viaggi fino alla fine di giugno, Francia e Germania stanno affrontando in questo momento una recrudescenza dei contagi e quindi questi segnali hanno una conseguenza diretta sulla domanda turistica da questi Paesi”.

E per l’azienda in questi giorni è arrivato il successo di ‘Valtur Career Week’, l’evento di recruiting digitale per individuare 700 professionisti del settore da impiegare nelle strutture del brand e di tutto il gruppo Nicolaus. “La risposta – spiega Prontera- ha superato le nostre aspettative. L’anno scorso per un’attività simile abbiamo ricevuto 1.500 candidature. Quest’anno per la stessa attività, che chiaramente è stata portata on line per chiari motivi di contingenza, abbiamo ricevuto quasi 5.500 candidature“.

“Abbiamo avuto una risposta – prosegue Prontera- che ha superato le aspettative. Parliamo di 4.600 candidati unici perché ogni candidato aveva la possibilità di candidarsi su più di una posizione, nel momento in cui fosse qualificato per farlo”. Una domanda forte che la dice lunga sulle difficoltà che in questi mesi di pandemia hanno dovuto affrontare i professionisti di un comparto che è rimasto fermo o quasi. “L’anno scorso chi abitualmente lavorava in strutture turistiche si è trovato in grande difficoltà – ricorda Prontera – sicuramente ha favorito questo tipo di risposta il fatto che si ricercassero non tanto 700 risorse ma più che altro che fossero attivate ricerche su ambiti molto ampi e differenti nell’hospitalty e nella vita del villaggio”.

Tanti, infatti, i profili ricercati: “Si passava da posizioni legate all’intrattenimento puro, – aggiunge – legate alla realizzazione del format in villaggio a posizioni più prettamente alberghiere fino ad arrivare anche a posizioni più legate alla vita di sede di un tour operator. Ricercavamo tra l’altro anche marketing manager per la nostra società di gestione alberghiera, un contabil senior e quindi c’erano anche figure più prettamente di sede.

Uno spettro molto ampio e differenziato che probabilmente ha inciso sulla risposta. E in ultimo una grande influenza l’ha avuta la multicanalità della campagna, che è stata attivata su portali specializzati nel recruiting turistico, su una nostra piattaforma sviluppata ad hoc su cui era possibile andarsi a candidare, sui social network, e su una campagna specifica su Linkedin, il portale per eccellenza del recruiting. Il fatto di attivare contemporaneamente più canali ha contribuito alla conoscenza dell’iniziativa e poi alla partecipazione consequenziale. Sul totale della campagne abbiamo ricevuto quasi 500mila visualizzazioni degli annunci di lavoro e quindi parliamo di numeri importanti.

In alcuni job profile l’emergenza Covid-19 ha acuito la nostra esigenza di trovare risorse. Noi paradossalmente lo scorso anno specie in alcune figure di villaggio -sottolinea- abbiamo avuto difficoltà a reperire le risorse. Le caratteristiche dei lavoratori che cerchiamo sono molto differenziate, perché i profili ricercati andavano dall’animatore turistico al front-office, fino ad arrivare al direttore di struttura e all’economo di struttura”.

“Abbiamo messo in campo -sottolinea- diversi responsabili: all’area intrattenimento, all’area assistenza in villaggio, all’area direzione alberghiera, e così via proprio per potere fare lo screening delle candidature ricevute, chiaramente valutate per competenze. E quindi potere selezionare i candidati da contattare per un successivo colloquio durante la carreer week e per mantenere un database importante di candidature che possono essere prese in considerazione in un secondo momento”. Ma intanto un buon numero di professionisti ha già ottenuto il pass per lavorare nelle strutture turistiche del Gruppo nella prossima estate. “Il 3% dei candidati che abbiamo ricevuto sono stati colloquiati. Abbiamo fatto 150 colloqui di cui il 60% con esito positivo, quindi circa 85 professionisti avranno la possibilità di lavorare sia nei villaggi Valtur che Nicolaus in Italia.

Il compito di garantire una vacanza sicura ai nostri ospiti è diventato quasi un pre-requisito. E come viene garantita? Viene garantita da una parte con protocolli di sicurezza impeccabili in villaggio, che già l’anno scorso sono stati implementati. E quest’anno aggiorneremo i protocolli, anche sulla base delle nuove indicazioni governative sulla sicurezza nelle strutture ricettive, rispetto a quanto già fatto nel 2020″.

“E poi abbiamo -spiega- un solido piano assicurativo per i nostri clienti che in questo modo hanno la possibilità di assicurare la propria vacanza, anche se acquistata molto in anticipo, nei confronti di qualsiasi tipo di evento che ne possa impedire la partenza o l’espletamento del viaggio”.

Ma una vacanza deve essere sempre una vacanza, chiarisce Prontera: “Ma noi come società di servizi turistici abbiamo anche un altro compito: dobbiamo garantire che la vacanza non sia solo sicura ma anche divertente, rilassante, e raggiunga tutti gli obiettivi di un turista quando prenota una vacanza. Nessuno vuole andare in vacanza in un piccolo ospedaletto. E questo è l’obiettivo di tutti i nostri sforzi. E lo facciamo, come abbiamo già fatto l’anno scorso, andando a rivedere l’intero palinsesto della proposizione di servizi all’interno dei villaggi, andandolo a ridisegnare sulle esigenze di sicurezza.

“Uno dei punti cardine della sicurezza in villaggio è quello della ristorazione, che molto spesso veniva somministrato tramite buffet, e andava così contro le norme di sicurezza almeno della scorsa stagione 2020. La soluzione ottimale che si è trovata nei nostri villaggi è stata quella di puntare sempre su un buffet ma servito. Non c’è più quindi il cliente a servirsi in autonomia ma ci sono degli addetti che servono le pietanze”.

“Questo ovviamente -sottolinea Prontera- dal punto di vista di chi gestisce le strutture comporta un aumento del personale addetto alla ristorazione e soprattutto un’adeguata formazione a chi deve somministrare le pietanze ai clienti proprio perché siano rispettati tutti gli standard di sicurezza”. Ma non solo la ristorazione è interessata da queste novità legate all’emergenza Covid-19, ma anche l’intrattenimento all’interno dei villaggi.

“L’anno scorso – conclude Prontera – sono stati eliminate dai palinsesti tutte le attività che prevedessero assembramenti, come la baby dance dei bambini o altre attività che prevedessero una danza senza il mantenimento della distanze. E lì il personale ha dovuto davvero reinventare dei modi nuovi di stare insieme. Abbiamo l’ambizione di pensare che non solo avremo la nostra estate ma che sarà forse il villaggio un luogo di socializzazione serena e sicura per i nostri clienti. Senza il raggiungimento di questo secondo obiettivo il primo è un pre-requisito che non basta a spingere la domanda di vacanza”.

(Fonte: Adnkronos)
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