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Fondi 6 mesi dopo le elezioni. L’opposizione: “Fermi al palo”

Ciccone: "La realtà che emerge è quella di una maggioranza arroccata nel palazzo, che vive di una disarmante ordinarietà"

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Fondi – Com’è Fondi sei mesi dopo le prime elezioni al tempo del Covid? Com’è dopo una campagna elettorale infinita, considerato che, causa pandemia la chiamata alle urne è stata rimandata di un’intera stagione (dalla primavera all’autunno)?

Com’è dopo una campagna elettorale al veleno, terminata prima con un sudatissimo ballottaggio che ha visto trionfare Beniamino Maschietto (che già ricopriva il ruolo di vicesindaco facente funzioni), erede dell’ex sindaco e attuale eurodeputato Salvatore De Meo (vittoria arrivata anche grazie all’alleanza con l’ex candidato sindaco Giulio Mastrobattista, ora presidente del Consiglio) e poi con un Consiglio comunale d’insediamento in cui sono volati gli stracci?

A rispondere alle nostre domande su quale sia la “fotografia” della Fondi del presente è stato Francesco Ciccone, consigliere di minoranza di “Fondi vera”.

Ciccone: “Maggioranza arroccata nel palazzo, minoranza compatta sui temi”

“Certamente sono stati mesi difficili, mesi in cui tutta la popolazione è stata piegata dalle esigenze della pandemia, ma dalle elezioni ad oggi, la realtà che emerge è quella di una maggioranza arroccata nel palazzo, che vive di una disarmante ordinarietà, che si accontenta della sufficienza e non fa neppure lo sforzo di provare ad andare oltre.

Da questo punto di vista, il grande cambiamento che si è visto a Fondi sta nel clima che si respira nell’opposizione, che è riuscita non solo ad essere unita sui temi (nonostante restino ferme le varie sensibilità politiche), ma anche ad avvicinare i cittadini alla politica, facendo “soffrire” la maggioranza.                             

Come minoranza, nella nostra compattezza, siamo sempre sul pezzo, pur con grosse difficoltà, come quella riscontrata nell’accesso agli atti, che ci viene garantita con estrema lentezza (a volte si parla di settimane, a volte di un mese intero), a dimostrazione, forse, di quanto siano poco preparati a questo tipo di atteggiamento propositivo da parte dell’opposizione.”

Fondi e il Covid, Ciccone: “Gestione carente in tema di controllo, sconcerto per il no alla creazione di una commissione ad hoc per l’emergenza”

Ma se il Covid ha reso complicate le elezioni, è impossibile pensare che questo mandato politico non sia strettamente alla realtà quotidiana a cui la pandemia, volente o nolente, ci ha costretto. Per cui, come viene gestito il coronavirus in città?

“A livello strettamente sanitario – spiega Ciccone – credo sia encomiabile il lavoro che la Croce Rossa stia portando avanti in tema di tamponi. Il problema, però, si pone sicuramente in un’ottica di gestione complessiva della pandemia. Sono sconcertato per il secco no dato alla proposta della minoranza di creare una commissione ad hoc per l’emergenza. Questa commissione non solo ci avrebbe permesso di gestire la pandemia nel suo complesso, ma ci avrebbe aiutato anche ad avere un atteggiamento più collegiale sul tema. Forse, il timore che ha spinto la maggioranza a dire no è da ricondursi alla possibilità che, poi, tutte le decisioni in materia sarebbero dovute passare dalla commissione…

Al di là della commissione, però, difficoltà vere e proprie si riscontrano sul tema dei controlli, che, nonostante la presenza delle Forze dell’ordine sul territorio, continuano ad essere carenti e soprattutto poco capillari. E ancora: sul tema della crisi economica, dove, dopo mesi dalla nostra proposta di creare un osservatorio economico, assistiamo a una gestione approssimativa del problema, nonostante l’usura e il sovraindebitamento siano un rischio nascosto appena dietro l’angolo.”

Non solo. Nonostante la gestione del Covid sarà cruciale anche per la riuscita della stagione turistica, poi, per Ciccone, sul tema l’amministrazione sia già in ritardo sulla tabella di marcia. “Naturalmente – spiega – ci auguriamo che, per gli operatori del settore, nonostante le difficoltà legate al coronavirus, possa essere una buona stagione.

Ma non ci risulta, per esempio, che ci siano stati incontri per la pianificazione della stagione turistica. Non ci risulta che siano state messe in campo agevolazioni per il pagamento della Tari o che sia prevista, in maniera del tutto gratuita, un’occupazione “extra” del suolo pubblico per i locali (specialmente quelli situati nel centro storico), in modo che possano recuperare all’esterno lo spazio che perdono all’interno per via del distanziamento sociale.

Certo, ci fa piacere sentire che l’amministrazione voglia lottare per l’ottenimento della bandiera blu, ma crediamo anche che, prima di quel vessillo, bisognerebbe avere delle spiagge accessibili a tutti (bandiera lilla e bandiera lilla), osando, provando a disegnare una città che ancora non esiste.”

Messa in sicurezza del territorio, tra voragini in strada e quella mancante visione di città

Un tema fondamentale per una città come Fondi, che conta quasi 40mila abitanti, è sicuramente quello della messa in sicurezza del territorio. A che punto siamo, dopo sei mesi?

“Il punto fondamentale da sottolineare – spiega Ciccone – è in primis quello della continuità amministrativa. Il sindaco Maschietto, come la sua Giunta, non è alle prime armi, non è una persona che ignora il funzionamento della macchina amministrativa, anzi, è qualcuno che, sulla continuità ha fondato gran parte della propria campagna elettorale. Con questa chiave di lettura alla mano, alcuni ritardi ci appaiono inspiegabili.

In primis, quello sul rischio degli incendi boschivi, che, come successo nella limitrofa città di Terracina, andrebbe gestito con un protocollo d’intesa tra cittadini, associazioni e l’ente comunale. E ancora: andrebbe gestito potenziando il personale della locale stazione forestale, in modo che si possa procedere spediti verso una bonifica del territorio.”

Altra difficoltà è sicuramente legata alla scarsa manutenzione stradale, per Ciccone che racconta: “Ci sono molte strade che ancora non sono state messe in sicurezza. In alcune zone si parla di vere e proprie voragini, che, non solo creano danni agli automobilisti, ma che, spesso, costringono gli abitanti a fare diversi metri a piedi, perché il furgoncino della differenziata, altrimenti, non potrebbe arrivare al loro cancello.”

Non solo presente, però, Ciccone pensa anche alla Fondi del futuro e sul tema si dice particolarmente preoccupato per “l’assordante silenzio sul tema dell’innalzamento del mar Tirreno, che entro il 2050, secondo le previsioni, rischia di sommergere le aree costiere di Fiumicino e Fondi.

Il 2050 non è poi così lontano, eppure, non c’è una bozza di progetto che dica come Fondi possa reagire se quest’eventualità dovesse divenire concreta.”

Uno sguardo al presente: Fondi non è una città per giovani

Parlare di Fondi negli ultimi sei mesi è impossibile declinarla senza parlare del Covid, certo, ma anche senza parlare di quelle piccole realtà quotidiane che sono le costellazioni di un universo più complesso per chi non le vive.

Un dato importante che continua ad essere “snobbato” dall’amministrazione è sicuramente inerente alla comunità straniera. Parlando degli ultimi dati disponibili e degli stranieri regolarmente registrati, la quota è pari al 9,86%.

Eppure, il nostro comune è manchevole sia di una consulta per queste comunità, sia di un delegato che possa farsi portavoce delle esigenze, che possa fare da mediatore e fare dell’integrazione sociale una realtà.”

Un secondo dato preoccupante, per Ciccone è quello dell’occupazione. “Circa il 20% della nostra popolazione non ha un lavoro. All’interno di questi dati, poi, c’è la necessità di assimilare un’altra consapevolezza ancor più grave: Fondi non è una città per giovani. Nonostante non si registri un calo demografico a livello, infatti, registriamo un’importante dato di “cervelli in fuga”, di giovani che, in assenza di punti di aggregazione e di un lavoro, finiscono per cercare fortuna altrove.”

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