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Civitavecchia, armato di cacciavite tenta di rubare dalla cassetta delle offerte: arrestato

14 aprile 2021 | 15:33
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Civitavecchia, armato di cacciavite tenta di rubare dalla cassetta delle offerte: arrestato

Il giovane ladro è stato ammanettato e portato in caserma e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato posto agli arresti domiciliari

Civitavecchia – Nella notte, i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato un ragazzo di 24 anni del posto, con precedenti, con l’accusa di tentato furto aggravato.

I Carabinieri della Stazione di Civitavecchia Principale, nel corso dei servizi di controllo del territorio, sono intervenuti presso la chiesa di “San Gordiano Martire”, dove era stata segnalata la presenza di un individuo che aveva scavalcato la recinzione della parrocchia, introducendosi all’interno del luogo di culto.

A notare l’intruso è stato il parroco che, grazie al sistema di video sorveglianza, ha visto il malintenzionato iniziare ad armeggiare con un cacciavite sulle serrature delle cassette per la raccolta delle offerte.

Il sacerdote ha deciso di accendere le luci della chiesa e il ladro si è dato velocemente alla fuga abbandonando l’arnese a terra. I Carabinieri hanno raggiunto il luogo segnalato in breve tempo e hanno controllato gli accessi alla struttura religiosa, accertando su una finestra aperta degli evidenti segni di effrazione.

A quel punto, i militari hanno iniziato le ricerche del sospettato nei dintorni della chiesa, decidendo, poi, di appostarsi in una via attigua alla parrocchia, ritenendo che l’individuo potesse tornare per completare il suo “lavoro”.
Poco dopo, ecco che il 24enne si è fatto nuovamente vivo e, dopo aver scavalcato la recinzione, è stato acciuffato dai militari mentre stava tentando di forzare un’altra finestra della chiesa. Il giovane ladro è stato ammanettato e portato in caserma: su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato posto agli arresti domiciliari.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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