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La replica di Erdogan: “Io dittatore? Le parole di Draghi sono indecenti e maleducate”

14 aprile 2021 | 18:32
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La replica di Erdogan: “Io dittatore? Le parole di Draghi sono indecenti e maleducate”

Erdogan a Draghi: “Prima di usare queste parole dovresti conoscere la storia. Tu sei arrivato lì tramite nomina non tramite elezioni come me”

Ankara – Arriva la replica di Recep Tayyip Erdogan alle parole del premier italiano Mario Draghi, che aveva definito il presidente turco “un dittatore” (leggi qui). “Le dichiarazioni del primo ministro italiano – ha detto Erdogan, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa turca ‘Anadolu’, intervenuto nel corso di un incontro con alcuni giovani in una biblioteca di Ankara – sono di una totale indecenza e maleducazione“. Secondo quanto riporta inoltre l’emittente ‘Trt’, Erdogan, riferendosi sempre alle parole del presidente del Consiglio, ha affermato che hanno distrutto i rapporti tra Turchia e Italia. Il leader turco ha quindi ricordato di essere stato eletto, al contrario di Draghi che – ha sottolineato – è stato nominato e ha invitato il premier italiano a guardare alla sua storia.

Vi dico di non dare alcuna importanza a quali parole che utilizza o non utilizza il presidente del Consiglio italiano“, ha detto Erdogan in un passaggio della risposta data a un giovane che durante l’incontro nella Biblioteca nazionale di Ankara gli aveva chiesto un commento sul termine “dittatore”.

Proprio in un periodo in cui auspichiamo che le relazioni tra Italia e Turchia possano raggiungere un ottimo livello, questo signore di nome Draghi, rilasciando questa dichiarazione, ha purtroppo colpito i nostri rapporti“, ha proseguito Erdogan, che riferendosi ancora all’ex governatore della Bce ha aggiunto: “Tu hai raggiunto la tua posizione dietro nomina, non sei certo arrivato dove sei tramite elezioni!“.

Prima di poter utilizzare queste parole verso Tayyip Erdogan, dovresti avere innanzitutto coscienza della Storia, ma abbiamo capito che non ce l’hai – ha concluso -. Noi, grazie alla forza che ci ha conferito il popolo, avendo preso in consegna questa volontà popolare, continueremo il nostro percorso al servizio della Nazione”.

Le tensioni tra Roma e Ankara erano scoppiate lo scorso 8 aprile quando Draghi, parlando del ‘sofagate’ che aveva visto coinvolta von der Leyen nel corso di una conferenza stampa, aveva definito Erdogan un “dittatore di cui però si ha bisogno”. Le parole del premier avevano scatenato l’immediata reazione di Ankara. Il ministero degli Esteri turco già in serata aveva quindi convocato l’ambasciatore italiano, Massimo Gaiani, per esprimere una protesta ufficiale.

Condanniamo con forza le inaccettabili parole del premier nominato italiano sul nostro presidente eletto“, aveva aggiunto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, mentre il vice presidente turco, Fuat Oktay, riferendosi al fascismo, aveva invitato Draghi a “guardare al passato del suo Paese per vedere cos’è una dittatura”.