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Coronavirus, in Italia l’indice Rt scende a 0.85

16 aprile 2021 | 12:45
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Coronavirus, in Italia l’indice Rt scende a 0.85

L’indice cala, così come l’incidenza. Le Regioni in zona rossa e zona arancione attendono le decisioni sulle riaperture

Roma – L’indice Rt in Italia scende a 0.85, la scorsa settimana era a 0.92. E’ quanto si apprende dalla Cabina di regia Iss-ministero della Salute sull’epidemia di coronavirus. In attesa dei dati sulle singole regioni, divise tra zona rossa e zona arancione, continua a calare l’incidenza nazionale, che si attesta a 182 nuovi casi Covid ogni 100mila abitanti rispetto ai 185 della settimana precedente. La nuova mappa dell’Italia potrebbe portare la Campania in zona arancione e lasciare in zona rossa solo Valle d’Aosta, Puglia e Sardegna.

Le Regioni ieri hanno avanzato delle proposte relative alle riaperture, che probabilmente scatteranno a maggio, delineando regole per ristoranti, palestre, piscine, cinema e spettacoli dal vivo.

Sul tema delle riaperture è in corso a palazzo Chigi la cabina di regia. Presenti, con il premier Mario Draghi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e i capidelegazione della maggioranza, Maria Stella Gelmini (Fi), Giancarlo Giorgetti (Lega), Dario Franceschini (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Elena Bonetti (Iv). Al tavolo anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.

Incidenza

Continua dunque a calare l’incidenza di Covid-19 in Italia, che si attesta a 182 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Il dato si riferisce al flusso del ministero della Salute – che va dall’8 al 15 aprile – e, questa settimana, si discosta con più evidenza dal numero del flusso dell’Istituto superiore di Sanità che, invece, considera il periodo che va dal 5 all’11 aprile e che indica un’incidenza settimanale di 160,5 per 100.000 abitanti contro i 210,8 per 100.000 abitanti del periodo 29 marzo 4 aprile.

In questo caso la diminuzione di incidenza, influenzata dal basso numero dei tamponi effettuati nel periodo delle festività pasquali, “va interpretata con cautela. Complessivamente, l’incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”, si legge nella bozza nella bozza del monitoraggio del report settimanale Iss-ministero della Salute relativa alla settimana dal 5 all’11 aprile .

5 Regioni e Province Autonome con Rt superiore a 1

Nella bozza del monitoraggio si legge che “cinque Regioni e Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste una Regione, la Sardegna, ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni – Sicilia e Valle d’Aosta – hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2”. In generale “l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l’uno anche nel limite superiore”.

Nell’ultima settimana, compresa tra il 5 e l’11 aprile, si osserva un’ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto, 16 con una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso, emerge dalla bozza del report.

Ospedali ancora in sovraccarico

Nella settimana in questione “si conferma la criticità del sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%)”. I dati più aggiornati danno comunque questi indici in calo, ieri infatti la percentuale media delle terapie intensive per pazienti Covid era del 37% (ovvero 7 punti percentuali sopra la soglia critica del 30%), mentre quella dei reparti ordinari è scesa al 39%, ovvero sotto la soglia critica fissata al 40%.

Ampia diffusione delle varianti

“L’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiede l’applicazione delle misure utili al contenimento del contagio” è scritto nella bozza del monitoraggio. “L’incidenza – si legge nella bozza – è in lenta diminuzione ma ancora molto elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale”. “La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”, si spiega nella bozza.

1 caso su 4 rilevato da screening

Migliora il tracciamento e un nuovo contagio su 4 (24,9%) è stato diagnosticato attraverso l’attività di screening. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,0%, a fronte del 34,9% della scorsa settimana). È, invece, in lieve diminuzione il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,1% contro il 39,6%). (fonte Adnkronos)