Roma, viavai di pusher nell’Hotel: trovati 15 chili di droga nascosti nelle scatole di vino

17 aprile 2021 | 11:22
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Roma, viavai di pusher nell’Hotel: trovati 15 chili di droga nascosti nelle scatole di vino

Il titolare dell’albergo è stato arrestato, condannato per direttissima e tradotto nel carcere di Rebibbia.

Roma – Nel corso di mirati servizi predisposti per la prevenzione ed il contrasto dei reati in genere, personale dei “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma ha arrestato un 60enne italiano, sequestrando un ingente quantitativo di sostanza stupefacente pari a oltre 15 chili di sostanza stupefacente tra hashish ed eroina.

In particolare, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria finalizzata alla prevenzione e alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope nella zona di “San Basilio”, gli investigatori hanno concentrato la propria attenzione su un albergo situato nei pressi del carcere di “Rebibbia“, ove era stato notato uno strano andirivieni, specie da parte di noti spacciatori del quartiere di San Basilio.

Verificata la circostanza dopo diversi servizi di osservazione, gli operatori hanno deciso di fermare un ragazzo che aveva appena parcheggiato la propria autovettura nel parcheggio dell’Hotel. In auto l’uomo aveva con sé circa mezzo chilo di sostanza, tipo hashish, solo in un secondo momento rivelatasi priva di principi attivi.

A fronte del preliminare rinvenimento i poliziotti hanno effettuato un controllo presso la struttura ricettiva ove erano state viste entrare, nei giorni precedenti, numerose persone che si intrattenevano per poco tempo per poi fuoriuscire dall’edificio.

Ad insospettire ulteriormente gli agenti della Squadra Mobile la presenza di una cassaforte a muro della quale il titolare dell’albergo, un 60enne romano con numerosi precedenti penali, non ha fornito le chiavi, asserendo che fossero ancora in possesso dei precedenti proprietari della struttura. Nonostante l’atteggiamento reticente dell’uomo gli operatori di polizia hanno verificato dalla documentazione presente che la cassaforte era stata effettivamente ceduta ai nuovi proprietari unitamente all’immobile ed a tutti i beni presenti.

Vista la contraddittorietà delle informazioni ricevute i poliziotti hanno deciso di forzare la cassaforte, richiedendo l’intervento dei Vigili del Fuoco: all’interno è stato rinvenuto mezzo chilo circa di eroina e diversi frammenti di hashish.

A quel punto, constatata la presenza di stupefacente all’interno dell’albergo, si è provveduto ad estendere la perquisizione anche all’interno delle camere non occupate da ospiti dell’Hotel: in particolare all’interno della stanza n.2, indicata dal proprietario come occupata da una donna straniera, i poliziotti hanno constatato l’assenza di qualsiasi oggetto attribuibile ad alloggiati; da un accertamento più approfondito, anzi, sono stati rinvenuti suppellettili ed oggetti di pertinenza dell’albergo, tra cui alcune scatole di vino, identiche ad altre presenti in area reception; al loro interno erano occultati quasi 15 chili di hashish, suddivisi in singoli panetti.

Nella stanza erano presenti, inoltre, rotoloni per il confezionamento e bilancini elettronici con tracce di stupefacente.

Alla luce di quanto accertato, verificato che i luoghi erano senza dubbio nella piena disponibilità dell’albergatore, anche in considerazione dell’atteggiamento non collaborativo dell’uomo, lo stesso è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

All’esito del giudizio per direttissima il 60enne romano è stato condannato per il reato contestatogli e tradotto presso il carcere di Rebibbia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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