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Timoncini e Marconcini danno l’addio alla carriera: simboli della lotta e del judo

19 aprile 2021 | 20:37
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Timoncini e Marconcini danno l’addio alla carriera: simboli della lotta e del judo

I due campioni smettono nei loro sport. Molteplici medaglie vinte e le Olimpiadi da ricordare per sempre

Roma – Mentre cresce il dibattito sulla Superlega europea del calcio, nelle stesse ore in cui nasce questa nuova realtà calcistica, due grandi campioni azzurri danno l’addio alla carriera.

Entrambi del Centro Sportivo Carabinieri ed entrambi simbolo della Nazionale azzurra, di judo e di lotta greco-romana comunicano con emozione che è arrivato il momento di pensare al futuro, senza quell’agonismo che da bambini li ha spinti a crescere e realizzare  sogni importanti. Daigoro Timoncini, atleta della greco romana e Matteo Marconcini, campione del judo italiano smettono di essere atleti e con soddisfazione, per ‘diventare qualcosa di importante’ nel futuro. A testa alta. Lo dicono entrambi sulle loro pagine ufficiali Facebook e a distanza di alcune ore l’uno dall’altro.

Lo fa per primo Daigoro, partendo dai ringraziamenti per chi nell’intera carriera gli è stato accanto e lo fa per ultimo, oggi stesso, Matteo. Mettendo quei ringraziamenti in coda al messaggio, senza mutarne i destinatari. Famiglia, tifosi, staff tecnico della Nazionale e del team di appartenenza: “Non si è mai pronti a dire basta – scrive Timoncini – avevo qualcosa da dare ancora, ma non ne ho avuto modo”. Marconcini avrebbe voluto ritardare il suo addio al judo, ma è consapevole che prima o poi, il momento di lasciare il tatami,  sarebbe arrivato: “Pensavo fosse lontanissimo questo momento, invece è arrivato”. E lo ha fatto lasciando in bacheca 10 medaglie internazionali (tra cui un argento mondiale e un oro nella World Tour), insieme ad una ottima Olimpiade disputata.

(foto@fijlkam)

A Rio 2016 Matteo è arrivato fino in finale, dopo tanti sacrifici: “Avevo degli obiettivi e li ho raggiunti”. Lo scrive con orgoglio evidentemente l’azzurro. E come il suo ‘compagno di Fijlkam’ Daigoro ricorda i suoi inizi. Bambini entrambi allora a iniziare uno sport che non hanno poi mai più lasciato: “Un lungo percorso cominciato sin  da bambino e finito da Uomo”. Usa la ‘U’ maiuscola Matteo. Lo sport ti fa crescere, ti rafforza, ti insegna e ti indica la strada, anche nella vita. Anche Timoncini si aggancia al pensiero dell’infanzia, in una lotta che iniziava a conoscere: “Avevo sei anni, sono entrato in palestra e ne sto uscendo da uomo”. E lo fa ammirando i suoi allori in palmares: un bronzo europeo vinto nel 2019, 5 Mondiali disputati, insieme a due Olimpiadi vissute (Pechino e Londra). Con loro anche un bronzo ai Giochi del Mediterraneo nel 2013.

Si somigliano i due campioni della Fijlkam. Daigoro e Matteo si sono incontrati spesso a bordo materassina il primo e a bordo tatami l’altro, probabilmente. In due discipline diverse ma simili per passione, per sacrifici, per enfasi ed energia messe ogni volta in gara. Compagni azzurri e stimatori reciproci probabilmente. Bambini all’inizio del percorso e uomini oggi, che lasciano la carriera. Lo scrivono ognuno nel suo post, ricevendo applausi, stima e un pizzico di dispiacere per chi li ha sempre seguiti: “E’ ora di guardare oltre”. Scrive Timoncini. “Mi rimetterò in gioco e spero di rivedervi nei palazzetti del mondo”. Conclude Marconcini il suo messaggio via social.

L’Italia del judo e della lotta greco romana saluta due atleti che hanno vinto e collezionato tantissime medaglie. Onorando i colori azzurri e la divisa dei Carabinieri. Davanti a loro il futuro, costruito a forza di sudore buttato sulla materassina e lasciato sul tatami. Ora indosseranno la tuta della vita e il judogi della quotidianità, come campioni sempre.

Il messaggio di Daigoro Timoncini su Facebook

“Grazie a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio percorso, alla mia famiglia che mi ha sopportato e supportato ogni volta. Forse non si è mai pronti a dire basta…o semplicemente avevo ancora qualcosa da dare, ma non ne ho avuto modo. Ho cominciato giocando alla lotta all’età di 6 anni con un sogno: partecipare ad una Olimpiade.. alla fine ne ho fatte 3. Sono entrato in palestra che ero un bambino e ne sto uscendo da uomo. C’è un tempo per tutto ed é ora di guardare oltre! Grazie”.

Il messaggio di Matteo Marconcini su Facebook

“Sono felice e sereno di annunciare il mio ritiro dalle competizioni. È arrivato quel momento che ogni atleta crede che sia lontanissimo ma è giusto così, lo sport è giovane! Avevo degli obiettivi che sognavo fin da quando ero bambino, e qualcuno di questi è stato raggiunto con tanta fatica e tanti ostacoli che spesso, mi hanno fatto pensare di lasciar perdere.. eppure, dopo tanti sacrifici ho partecipato e raggiunto una finale all’Olimpiade di Rio e una medaglia ad un Mondiale. #MaiArrendersi

Grazie a tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutato in questo mio lungo percorso, iniziato da bambino e finito da Uomo.

Adesso, da Uomo è ora di prendersi le proprie responsabilità e rimettersi in gioco, studiare e formarsi con nuovi obiettivi in testa, sempre più in alto possibile!

Ci vediamo presto, spero,  nei palazzetti d’Italia e del mondo”.

Sono felice e sereno di annunciare il mio ritiro dalle competizioni. È arrivato quel momento che ogni atleta crede che…

Pubblicato da Matteo Jeremy Marconcini su Lunedì 19 aprile 2021

(fotocopertina@Fijlkam)

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