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Pedone investito, ucciso il suo cane. L’assicurazione non paga perché… è “bastardo”

21 aprile 2021 | 10:16
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Pedone investito, ucciso il suo cane. L’assicurazione non paga perché… è “bastardo”

Pronta un’azione giudiziaria specifica per restituire dignità alla scomparsa di un animale domestico, in questo caso un cane

Fiumicino – La vita di un animale non vale la vita di uomo, pensano in molti (e ci sarebbe da discutere). Ma spingersi a fare classifiche di merito rispetto al “censo” di un cane per definire se la sua vita abbia un valore oppure no, è decadimento morale allo stato puro.

La storia che raccontiamo parte due anni fa a Fiumicino, giorno dell’incidente. Una persona venne investita mentre attraversava le strisce pedonali insieme al suo cagnolino. Un incidente terribile. Per la persona coinvolta le conseguenze furono gravissime: la riabilitazione è stata complicata ed ancora oggi fatica anche solo a camminare. L’impatto fu però fatale per il cagnolino che aveva con sé, e il dolore che provocò a quella famiglia è inimmaginabile.

“Eppure – spiega l’avvocato Anna Maria Anselmi, che segue il caso per conto della persona investita – oggi dalla trattativa per il risarcimento assicurativo dei danni subiti, il cane è stato escluso. Il motivo? E’ sprovvisto di pedigree”. Si, il motivo è proprio questo: se il cane fosse stato di “valore”, quel valore sarebbe stato pagato, ma non avendo pedigree, la sua vita non ha alcun “valore”. La parola “bastardo” riferita ad un cane senza pedigree, in questo caso, è utilizzata in modo dispregiativo, dando appunto l’accezione di reietto, senza alcun valore.

“ L‘assicuratore – spiega l’avvocato Anselmi – ha chiarito che il principio è questo: l’amico a 4 zampe viene considerato come un oggetto, che acquisisce valore solo in presenza del pedigree, senza tener conto del danno morale ed affettivo che causa alla persona che subisce la perdita”.

Eppure la perdita del proprio animale domestico, è equiparabile a quella di una persona cara; diventa a tutti gli effetti un membro della propria famiglia e nessuno, nemmeno un risarcimento, potrà mai restituire il loro affetto.

Un cane o un gatto, o qualunque altro animale domestico, può dare un significato alla nostra vita e renderla migliore. Solo chi ama gli animali può capire cosa significa avere un amico così fedele e cosa comporta perderlo improvvisamente. Per il valore che al giorno d’oggi gli animali hanno assunto nella vita di ognuno di noi, è inaccettabile continuare a seguire questo ferreo principio. “Ed è per questo – conclude l’avvocato Anselmi – che intraprenderò un’azione giudiziaria specifica per ristabilire il valore delle vita e degli affetti, indipendentemente dal corrispettivo economico”.

Foto di Péter Göblyös da Pixabay

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