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Femminicidio, Anna Maria è l’ennesima vittima della nostra Regione

22 aprile 2021 | 10:20
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Femminicidio, Anna Maria è l’ennesima vittima della nostra Regione

Mattia (PD): “Serve un cambio di passo da parte di tutte e tutti: non giriamoci più dall’altro lato, non chiudiamo gli occhi”

Regione Lazio – “Ci eravamo tutte e tutti aggrappati alla speranza che Anna Maria potesse farcela dopo la terribile violenza subita venerdì scorso, a Marino, quando suo marito Antonio Boccia le ha inferto cinque colpi di pistola appena tornato a casa dopo l’ennesimo litigio. Lui subito dopo si è suicidato, lei ha trovato la forza di chiedere soccorso, ma le ferite procuratele nel tentativo di scappare sono state alla fine mortali. Esprimo tutta la mia vicinanza ai suoi cari e alla comunità di Marino che aveva accolto Anna Maria, originaria della Campania, da tanti anni e che perde una donna che aveva ancora molto da dire.” Così, in una nota, Eleonora Mattia, presidente IX Commissione Pari Opportunità in Consiglio Regionale del Lazio

“Ancora un evento drammatico – spiega la Presidente – con un uomo che non sa accettare la libertà della compagna di porre fine alla relazione e ricorre alla violenza. Anna Maria è una delle tante, troppe, donne che la violenza ha già strappato alla vita in questo anno, con la pandemia che ha esasperato dinamiche tossiche nelle case e nella società. Una storia che lascia l’amaro in bocca pensando ai progetti di Anna Maria di lasciare il marito violento e geloso, di rifarsi una vita, che sono poi le speranze di tutte le donne che con coraggio prendono in mano la loro vita e decidono di uscire da relazioni pericolose.”

“Per evitare che quello della violenza sia un tema di cui ci occupiamo quando ormai l’irreparabile è accaduto – conclude Mattia – serve un cambio di passo da parte di tutte e tutti: non giriamoci più dall’altro lato, non chiudiamo gli occhi, non fingiamo di non sentire o vedere. Il femminicidio è solo la punta dell’iceberg della violenza maschile contro le donne e l’unico modo per combatterla è non sottovalutare i segnali, non minimizzare, ma soprattutto credere alla voce delle donne, essere dalla loro parte“.
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