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Regione, approvato dopo 23 anni il nuovo Piano Territoriale Paesistico

Non tutti gli schieramenti politici sono d'accordo sull'approvazione: è polemica tra il M5S, Forza Italia e FdI

Regione Lazio – “Dopo 23 anni la Regione Lazio ha approvato il nuovo PTPR, frutto della concertazione istituzionale e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore: i principi fondanti di questo strumento sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”. Lo scrive in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo l’approvazione in Consiglio regionale del Lazio del nuovo Piano Territoriale paesistico.

M5S Lazio: “Un punto di svolta perché di definiscono regole certe”

“Con il nuovo testo del Piano Territoriale Paesistico regionale si crea un punto di svolta e si danno al territorio regole certe con uno strumento indispensabile che non è urbanistico o di sviluppo, ma una norma tesa a tutelare il nostro meraviglioso territorio laziale, nel pieno rispetto del principio per il quale la salvaguardia del paesaggio viene prima degli interessi particolari”. Così il Gruppo M5S alla Regione Lazio sul Piano Paesistico regionale, approvato ieri dal Consiglio.

“L’approvazione del PTPR – ha dichiarato la consigliera Gaia Pernarella – è una grande occasione per ripristinare un equilibrio ed un ordine necessari e grazie anche alla co-pianificazione con il MIBACT, si andrà avanti nella legalità e nel rispetto del nostro patrimonio paesaggistico. Un’occasione che attendevamo da tempo e che mette dei vincoli attraverso i quali non significa che nulla si possa fare, ma che tutto debba avvenire all’interno del quadro normativo definito dal Piano”.

“Con il PTPR sono state prese decisioni importanti – ha continuato Pernarella – in perfetta linea con quanto stanno facendo tutti i Paesi più evoluti d’Europa, perché non si può parlare di economia green a fasi alterne, né si può tollerare uno sviluppo indiscriminato e senza regole. Un cambio di paradigma importante che mi auguro venga colto anche dalle attività produttive della nostra regione, considerando i vincoli non come dei limiti, ma come un’opportunità di sviluppo regolamentata. Un vantaggio in più che viene dalla possibilità di applicare il Superbonus 110% anche in aree sottoposte a vincolo, tramite autorizzazione paesaggistica”.

“Dopo anni di battaglie, per la prima volta, parlando di PTPR, lo faccio con atteggiamento di giubilo – ha concluso la consigliera del Movimento 5 Stelle – e ringrazio per la tenacia i nostri compagni di viaggio di maggioranza, che hanno lo portato avanti nonostante le difficoltà. Ritengo che sia una cambio di direzione importante per il Lazio, una delle poche regioni che ha normato la tutela del territorio e dell’ambiente, in piena sintonia con quanto stabilisce la nostra Costituzione”.<

Simeone (FI): “Un dispregio delle istanze e delle esigenze dei territori”

“E’ stato approvato in consiglio regionale il Piano territoriale paesistico regionale (PTPR). Come Forza Italia, sulla linea della consequenzialità e della coerenza, abbiamo votato convintamente contro perché si tratta di un piano ‘patacca’ che evidenzia solo l’inerzia della Regione Lazio e di chi la governa che con questo atto non ha fatto altro che piegarsi ai capricci, e ai ricatti, del Ministero. Il tutto senza minimamente preoccuparsi di accogliere e recepire le reali istanze dei territori condannati a quelle che potremmo definire delle vere e proprie sabbie mobili che ne impediscono lo sviluppo”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione sanità, Giuseppe Simeone.

“La Regione si è voltata dall’altra – spiega il Capogruppo – parte rispetto all’appello costante rivolto da associazioni datoriali, Enti, imprese e cittadini che chiedevano un piano capace di incidere positivamente sulla crescita dei propri territori. Il risultato è un atto che mortifica il Lazio e chi vi opera costretto ad accontentarsi delle briciole pur di avere un quadro normativo e capire quel poco che potranno fare. E spiace che di fronte a quello che si può definire solo come l’ennesimo completo fallimento di Zingaretti, della sua giunta e della sua maggioranza, qualcuno come l’assessore Valeriani abbia fatto passare le circa 2000 osservazioni accolte, sulle circa 25mila presentate, come un grande risultato non rendendosi conto di come con questa affermazione non sia stata altro se non il sigillo ufficiale alla loro mancanza di coraggio che avrebbe dovuto evitare che il PTPR si riducesse alla possibilità di effettuare qualche intervento di semplice manutenzione ordinaria e straordinaria. La politica per noi è altro e non sarà mai resa ma battaglia costante nell’interesse delle comunità e dei territori che abbiamo l’onore di rappresentare”.

Fdi: “Contrari a PTPR che danneggia imprese e turismo

“Fdi ha votato contro un Piano Paesistico che non ascolta le richieste dei Sindaci. Così, in un comunicato, i consiglieri regionali del Lazio di Fdi.

“Un PTPR – prosegue la nota – che la maggioranza Zingaretti ha imposto senza valutare gli emendamenti presentati, scavalcando il Consiglio Regionale, rinunciando al proprio ruolo istituzionale e ai doveri verso i cittadini del Lazio, per compiacere i maggiorenti del PD insediati al MIBACT e gli alleati dell’ultima ora alla Pisana.

Questo Piano è un atto contro le Amministrazioni Comunali che vedranno sfumare gli investimenti privati e le opportunità di sviluppo del territorio, perché con queste regole non potranno fare altro che minute manutenzioni con le loro scarse risorse. Il PTPR di cui Zingaretti oggi si vanta è l’ennesimo duro colpo che l’Amministrazione Regionale di Sinistra sferra al tessuto imprenditoriale del Lazio, piccole e medie aziende di costruzioni, artigiane, agricole, imprese turistiche, sportive, balneari che chiedevano invece un segnale di fiducia per tornare a lavorare. Colpito anche l’ambiente, infatti con le restrizioni illogiche agli interventi di riqualificazione edile si cancella il bonus 110% per l’efficienza energetica e si rinuncia a ridurre le emissioni di CO2″.
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