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Papa Francesco: “Gesù non è selettivo, abbraccia tutti, anche chi non va in chiesa”

25 aprile 2021 | 13:10
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Papa Francesco: “Gesù non è selettivo, abbraccia tutti, anche chi non va in chiesa”

Il Pontefice: “Ci sono persone, la maggioranza, che non vanno in chiesa, lo fanno solo in casi particolari o mai. Ma non per questo non sono figli di Dio”

Città del Vaticano – L’amore di Cristo non è selettivo, abbraccia tutti. Ce lo ricorda Lui stesso nel Vangelo. E la Chiesa è chiamata a portare avanti questa missione di Cristo. Oltre a quanti frequentano le nostre comunità, ci sono tante persone, la maggioranza, che lo fanno solo in casi particolari o mai. Ma non per questo non sono figli di Dio: il Padre affida tutti a Gesù Buon Pastore, che per tutti ha dato la vita”.

A dirlo e Papa Francesco durante il Regina Coeli, la preghiera che nel tempo pasquale sostituisce l’Angelus. Affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli, tutti con indosso la mascherina, il Pontefice commenta il brano evangeli di questa IV Domenica di Pasqua, detta del “buon pastore”.

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Gesù, spiega il Santo Padre, è questo “pastore buono” che “difende” tutte le sue pecore. Pecore che, sottolinea il Vescovo di Roma, “conosce una per una. Come è bello e consolante sapere che non siamo degli anonimi per Lui, che il nostro nome gli è noto! Per Lui non siamo ‘massa’, no. Siamo persone uniche, ciascuno con la propria storia, [e Lui] ci conosce ciascuno con la propria storia, ciascuno con il proprio valore, sia in quanto creatura sia in quanto redento da Cristo”.

“Lui ci conosce come nessun altro. Solo Lui sa che cosa c’è nel nostro cuore, le intenzioni, i sentimenti più nascosti. Gesù conosce i nostri pregi e i nostri difetti, ed è sempre pronto a prendersi cura di noi, per sanare le piaghe dei nostri errori con l’abbondanza della sua misericordia. In Lui si realizza pienamente l’immagine del pastore del popolo di Dio, che avevano delineato i profeti: Gesù si preoccupa delle sue pecore, le raduna, fascia quella ferita, cura quella malata”, aggiunge.

Dopo la benedizione, il grido di dolore per l’ennesimo naufragio di migranti nel Mediterraneo (leggi qui), e il saluto ai nuovi sacerdoti, ordinati poche ore prima nella basilica di San Pietro (leggi qui): “Ringraziamo il Signore perché continua a suscitare nella Chiesa persone che per amore di Lui si consacrano all’annuncio del Vangelo e al servizio dei fratelli. E oggi, in particolare, ringraziamo per i nuovi sacerdoti che ho ordinato poco fa nella Basilica di San Pietro… Non so se sono qui… E chiediamo al Signore che mandi buoni operai a lavorare nel suo campo e moltiplichi le vocazioni alla vita consacrata”.

Quindi l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

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