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Ludoteche e Parchi Giochi, Ciacciarelli (Lega): “Urgono interventi regionali”

27 aprile 2021 | 09:00
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Ludoteche e Parchi Giochi, Ciacciarelli (Lega): “Urgono interventi regionali”

“Il Covid ha fatto chiudere il 40% delle strutture. Orneli e la Giunta Zingaretti, devono aprire gli occhi alla svelta”

Regione Lazio – “La categoria delle Ludoteche e dei Parchi Giochi vantava, all’inizio dell’anno 2020, circa 2.200 strutture in tutta Italia, di cui circa 250 nel Lazio, tali strutture sono di metratura ampia e procurano lavoro a circa 10.000 famiglie in Italia e 1.000 nel Lazio. Le attività che svolgono, sono soprattutto ludiche e di intrattenimento, ma in molti casi la categoria è impegnata anche in progetti sociali, dando un valore aggiunto alla filiera dell’educazione”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega).

“In seguito all’emergenza Covid, – spiega il Consigliere regionale – si è determinata la chiusura di oltre il 40% delle strutture presenti a livello Regionale, che è passata a circa 150, creando disoccupazione per migliaia di famiglie Laziali. Inoltre, gli imprenditori che sono riusciti ad andare avanti fino a questo momento, sono caduti in una forte crisi economica, hanno quindi terminato le riserve a disposizione, che sono servite per coprire i costi fissi aziendali notoriamente molto alti, in quanto tali costi, purtroppo, non vanno di pari passo con il fatturato, che ad oggi è calato più del 80% rispetto all’anno precedente.

A ciò si aggiunga che oltre al lockdown nazionale, le attività ludiche sono riuscite a lavorare a regime, solo nei mesi di giugno, luglio, agosto (con i centri estivi) e settembre (con attività ludiche), in quanto nei restanti mesi sono state penalizzate dai vari DPCM emessi dal Consiglio dei Ministri.

Infine, gli aiuti da parte del governo sono stati a dir poco ‘leggeri’, in quanto sono arrivati tardivi ed irrilevanti, mentre la Regione Lazio, fino ad oggi, non è assolutamente intervenuta per aiutare queste aziende, perché non ha messo in campo aiuti specifici, come ad esempio per le licenze dei venditori ambulanti e per il comparto dell’educazione privata.

In aggiunta alla scarsa quantità di aiuti economici, c’è da aggiungere che a giugno 2020, per poter riaprire queste strutture, è stato redatto un protocollo operativo che le ha ulteriormente penalizzate e fatto mettere in campo ingenti investimenti economici (sanificazione, igienizzazione, formazione, modifiche strutturale…). Sacrifici, paradossalmente, risultati vani, a causa delle restrizioni successivamente emanate e tutt’ora in vigore”.

“Si pone, quindi, – conclude Ciacciarelli – la necessità di istituire un “Tavolo Tecnico Regionale”, con le associazioni di categoria di questo importante settore economico, allo scopo, ad esempio, di istituire un bando a fondo perduto per poter, in parte, coprire i debiti accumulati ed avere la possibilità di ripartire in sicurezza con le attività. Oltre, ovviamente, ulteriori iniziative che si riterranno utili allo scopo, all’esito del Tavolo. Bisogna agire subito, perché la criminalità organizzata sta cercando di acquisire le attività in difficoltà diffondendosi a macchia d’olio su tutto il territorio regionale. Orneli, al quale ho inviato diverse lettere sul tema, e la Giunta Zingaretti, devono aprire gli occhi alla svelta”.
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