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Regione Lazio, Maselli (FdI): “Anomalie nella retribuzione del personale Ater di Roma”

"Presentata interrogazione a risposta immediata"

Regione Lazio – “L’Ater di Roma lo scorso 15 aprile ha adottato la Determina Direttoriale n. 219 relativamente al riconoscimento ed attribuzione al personale dipendente della retribuzione c.d. ‘ad personam’. L’ istituto della retribuzione c.d. ‘ad personam’ (che non si applica da circa 10 anni in Azienda Ater Roma) è oggetto di informativa, ma tale informativa era stata superata in quanto era in corso un confronto con tutte le sigle sindacali aziendali e territoriali, voluto proprio dalla direzione generale per perseguire il più ampio e meditato coinvolgimento possibile delle rappresentanze dei lavoratori, sia nel metodo che nel merito”. Lo dichiara il consigliere regionale di Fdi Massimiliano Maselli.

“Invece, – spiega Maselli –  il Direttore Generale dell’Ater di Roma ha deciso di voler incomprensibilmente troncare il confronto in essere, procedendo alla formalizzazione di un provvedimento che – oltre a non risultare minimamente partecipato e condiviso da tutti i sindacati – sembra per incompleta documentazione definitiva sfornito di qualsiasi adeguata e valida giustificazione nel riconoscimento premiale della retribuzione ‘ad personam’, almeno secondo la normativa in vigore.

Risulta, inoltre, che i criteri di valutazione adottati dalla direzione generale siano stati diversi da quelli presentati alle Ooss che non sono state informate dei cambiamenti avvenuti mediante invio di copia dell’atto integrale e che comunque non risultano da nessuna parte i criteri di valutazione adottati per singolo dipendente e quali siano le motivazioni per cui alcuni sono inclusi nel provvedimento e altri no”.

“Per fare piena luce sull’intera vicenda – conclude Maselli – ho presentato un’interrogazione al presidente Zingaretti e l’ assessore alle Politiche Abitative e Urbanistica Massimiliano Valeriani per sapere quale necessità e urgenze avesse I’Ater di Roma per adottare , in modo repentino, tale provvedimento con le lamentate e criticate modalità, in mancanza assoluta di un presupposto essenziale quale il preliminare ed esaustivo confronto dialettico con le parti sociali, e la conseguente condivisione dei criteri logico/metodologici, che dovrebbero ovviamente (e pubblicamente) sottostare alle valutazioni meritocratiche effettuate sul personale dipendente da parte dell’azienda”.
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