Controlli dei carabinieri del 1°maggio: pioggia di multe e fermati 2 party clandestini

2 maggio 2021 | 10:54
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Controlli dei carabinieri del 1°maggio: pioggia di multe e fermati 2 party clandestini
Controlli dei carabinieri del 1°maggio: pioggia di multe e fermati 2 party clandestini
Controlli dei carabinieri del 1°maggio: pioggia di multe e fermati 2 party clandestini
Controlli dei carabinieri del 1°maggio: pioggia di multe e fermati 2 party clandestini

Una delle due feste è stata scoperta in un bungalow appositamente affittato in un campeggio di via Aurelia, mentre l’altra in un appartamento

Roma – Intensificati i servizi di controllo del territorio disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma nel lungo fine settimana del 1° maggio che, oltre a scongiurare eventuali fenomeni di illegalità o di degrado, hanno portato a rilevare anche violazioni della normativa anti-Covid.

Sono state 46, infatti, le persone sanzionate, 25 delle quali per aver partecipato a due feste private, attività ancora non consentita dalle vigenti disposizioni.

Nello specifico, i Carabinieri della Stazione Roma Bravetta, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, sono intervenuti in un campeggio di via Aurelia dove, in un bungalow appositamente affittato, sono state scoperte 11 persone – non conviventi tra loro – a far festa senza distanziamento né mascherine.

Nello stesso momento, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sono intervenuti, a seguito di una segnalazione giunta al “112”, in un appartamento di via della Lungaretta da dove provenivano vociare e musica ad alto volume. All’arrivo dei militari è stata effettivamente riscontrata una festa privata alla presenza di ben 14 persone.

Nel corso dei quotidiani servizi di controllo del territorio, inoltre, i carabinieri hanno complessivamente sanzionato altre 21 persone per la violazione del coprifuoco, essendo state trovate, senza giustificato motivo, in strada nell’orario compreso tra le 22 e le 5.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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