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Mondiali staffette, l’Italia 5 team su 5 alle Olimpiadi: è storia

2 maggio 2021 | 10:33
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Mondiali staffette, l’Italia 5 team su 5 alle Olimpiadi: è storia

Record per la Nazionale di atletica. Tutte a Tokyo le squadre partecipanti al torneo, che stasera si giocano la medaglia iridata

Chorzow – Missione compiuta. L’Italia dello sprint fa l’en-plein a Chorzow, Polonia, nella prima giornata delle World Relays, piazzando in finale cinque staffette su cinque schierate, e soprattutto, completando il pokerissimo di qualificazioni olimpiche che, a conti fatti, era l’obiettivo della vigilia.

Miglior tempo delle batterie, alla pari con il Brasile, per la 4×100 maschile (Eseosa Desalu, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu), prima in 38.45 – malgrado la temperatura piuttosto bassa – e protagonista di una prova davvero convincente. Vittoria nella batteria (anche in questo caso con miglior crono del turno) per la 4×400 mista (Edoardo Scotti, Giancarla Trevisan, Alice Mangione, Davide Re), che chiude in 3:16.52 (miglior crono mondiale dell’anno) con Re che può permettersi anche, alla luce del notevole vantaggio acquisito, di controllare gli avversari da lontano. Pass olimpico anche per la 4×400 donne, qualificata – con il 3:30.04 delle batterie – spure in formazione sperimentale (Raphaela Lukudo, Eleonora Marchiando, Petra Nardelli e Ayomide Folorunso). Festa grande, con finale guadagnata, anche per gli altri due quartetti impegnati nelle batterie (e già qualificati per i Giochi di Tokyo dopo la finale conquistata ai Mondiali di Doha 2019): la 4×100 donne (Johanelis Herrera Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni ed Irene Siragusa, 44.02) e la 4×400 uomini (Lorenzo Benati, Alessandro Sibilio, Brayan Lopez e Vladimir Aceti). Premiata la strategia dello staff azzurro, che ha qualificato tutti i quartetti operando scelte coraggiose nella selezione dei ragazzi e delle ragaze in azzurro.

Questa sera, le finali delle World Relays, con cinque staffette italiane impegnate in gara. Il bottino pieno nelle specialità olimpiche (le due 4×100 e le tre 4×400) riesce, in questa rassegna di specialità, solo ad Italia e Olanda. In tema di qualificazione olimpica, il cinque-su-cinque è invece stato colto, ad oggi (c’è spazio fino alla fine di fine giugno per definire le top-16 per ogni singola gara) da Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Olanda.

La cronaca delle gare

4×400 mista – batterie – L’immagine di Davide Re, il capitano azzurro, che passeggia nella frazione conclusiva (corsa in poco meno di 47 secondi), controllando che l’ampio margine di vantaggio sia sufficiente a tagliare in testa il traguardo, ed incurante della possibilità di siglare il record italiano, è l’immagine, perlomeno in chiave italiana, di questa emozionante prima giornata delle World Relays di Chorzow. La staffetta mista è di fatto la ciliegina sulla torta del day-1, perché il 3:16.52 conclusivo (arricchito dalla sigla WL) lancia la quinta staffetta azzurra in finale, completa il pokerissimo di qualificazioni olimpiche per i Giochi di Tokyo, e sigla la perfetta gestione di uomini e donne in funzione dell’obiettivo iniziale. La gara è senza storia. Il 46.07 di Edo Scotti lancia l’Italia nel migliore dei modi, ma è la parte centrale, con le due eccellenti frazioni di Giancarla Trevisan ed Alice Mangione a scavare l’abisso tra le maglie azzurre e gli inseguitori. Quando Re prende il testimone, si rende conto di vivere una situazione anomala, perlomeno a questo livello, e decide saggiamente di risparmiare energie che saranno preziose stasera (qualunque sia la gara che verrà a chiamato a correre). Il Belgio di Kevin Borlee si avvicina, ma rimane comunque a 7 decimi. Nella terza batteria, il Brasile fa un centesimo peggio dell’Italia. Ma con impegno decisamente diverso.

4×100 uomini – batterie – Lo show lo facciamo noi, sulla pista di Chorzow. O meglio, lo fanno i ragazzi in azzurro. Eseosa Desalu, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu spazzano via i timori della vigilia con una prestazione maiuscola: vittoria della batteria in 38.45, ammissione alla finale con il miglior tempo del turno (alla pari con il Brasile), pass per i Giochi Olimpici di Tokyo e per i Mondiali di Eugene 2022, tutti in un colpo solo. E’ una 4×100 che fa sognare, e che conferma quanto di buono lasciato presagire dopo lo straordinario inverno di Marcell Jacobs, il campione d’Europa dei 60 metri indoor, che con Desalu, Tortu e Manenti, compone oggi un quartetto da brividi.

Il sorteggio ci mette insieme al Sudafrica, staffetta di livello assoluto: Desalu parte bene e lancia nel migliore dei modi Jacobs, la cui frazione (accanto al malcapitato bielorusso) appare di straordinaria sostanza; il testimone viaggia veloce, Manenti disegna una delle sue solite curve e stavolta, al contrario di Yokohama, non c’è la spalla maligna dello statunitense Lyles a frapporsi tra lui e Tortu. Il milanese cambia insieme ad un cliente tra i più temibili, il sudafricano Akani Simbine, quarto nei 100 a Doha due anni fa. L’azzurro lo contiene, anzi, probabilmente guadagna qualcosa, e lo lascia a cinque centesimi. Domani l’Italia andrà in pista con il miglior tempo di qualificazione, a caccia dell’impresa. Gli split ufficiali forniti dall’organizzazione sono i seguenti: Desalu 10.67; Jacobs 9.03; Manenti 9.65; Tortu 9.10.

4×100 donne – batterie – Terza qualificazione alla finale per la squadra italiana – su tre quartetti scesi in campo – alle World Relays di Chorzow. Le ragazze della 4×100 vincono la batteria in 44.02 (il Brasile finisce davanti, ma è squalificato per invasione di corsia) e volano tra le otto finaliste della finale iridata di domani. Johanelis Herrera Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni ed Irene Siragusa, già qualificate per l’Olimpiade (come finaliste dei Mondiali di Doha 2019, qui guadagnano il pass per quelli del 2022), pur protagoniste di cambi perfettibili, sono promosse con la Q maiuscola. Nel finale di corsa, Bongiorni e Siragusa rischiano qualcosa (l’ultima frazionista finisce per girarsi alla ricerca del testimone) cedendo una generosa quantità di centesimi alle avversarie, ma il Giappone, subito a ridosso, non riesce a chiudere la rimonta. L’Olanda, in altra batteria, mette a segno la miglior prestazione del turno con 43.28. Ma al netto degli errori commessi da varie formazioni, la sensazione è che l’equilibrio regni sovrano, lasciando aperta la porta a qualunque risultato. Significativa la qualificazione, con record nazionale portato a 43.86, per l’Ecuador.

4×400 uomini – batterie – Anche il quartetto maschile del miglio vola in finale alle World Relays. Bella prova di Lorenzo Benati, Alessandro Sibilio, Brayan Lopez e Vladimir Aceti, che sono secondi in 3:04.81nella terza batteria (dietro il Botswana, 3:04.03) e guadagnano anche il pass per i Mondiali di Eugene (quello olimpico lo avevano già in tasca, dopo la finale dei Mondiali di Doha 2019). Prima della corsa degli azzurri, accedono alla finale Giappone (3:03.31), Colombia (3:04.64), Olanda (3:03.03), Sudafrica (3:03.79), mentre l’ultimo dei tempi di ripescaggio è il 3:04.78 della Francia. C’è spazio per pensare alla promozione, anche se la batteria è probabilmente la più impegnativa delle tre. Il Botswana fugge via fin dallo start, grazie alla spinta di Isaac Makwala; l’Italia galleggia sempre tra la seconda e la terza posizione, scambiata con i polacchi. Nella frazione conclusiva, un ottimo Vladimir Aceti gestisce il polacco Zaleski, rimontandolo nel rettilineo conclusivo e portando il tricolore tra le otto finaliste.

4X400 donne – batterie – Comincia nel migliore dei modi, il percorso azzurro ai Mondiali di staffette. La 4×400 femminile italiana centra l’accesso alla finale della manifestazione e, soprattutto, conquista il pass per i Giochi Olimpici di Tokyo (oltre che per i Mondiali di Eugene 2022), chiudendo la batteria al terzo posto in 3:30.04, migliore dei tempi di ripescaggio per il turno decisivo. Il quartetto azzurro, con formazione inedita (anche a causa delle dolorose rinunce della vigilia) composta da Raphaela Lukudo, Eleonora Marchiando, Petra Nardelli e Ayomide Folorunso si batte molto bene nella prima delle tre batterie previste, finendo al terzo posto in 3:30.04, alle spalle di Polonia (3:28.11) e Belgio 3:28.27. Non c’è passaggio diretto del turno (vanno in finale le prime due più i migliori due tempi), ma il crono lascia spazio alla possibilità di rispescaggio. La seconda batteria (Cuba 3:27.90, Olanda 3:28.40) rinforza le attese in casa Italia, visto che la Francia, terza, chiude in 3:30,46, quattro decimi peggio delle azzurre. La conferma dell’ammissione alla finale, della qualificazione olimpica, e di quella per i Mondiali del prossimo anno, arriva in pratica già durante la terza batteria (Gran Bretagna, 3:28.83, Germania 3:29.73), con il grande distacco accumulato dalle inseguitrici. Vanno tra le otto proprio Italia e Francia, in una finale che vedrà la partecipazione di sette quartetti europei e le sole cubane a rappresentare il resto del mondo. (fidal.it)

(foto@Colombo/Fidal)

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