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Formia2021, Pd al bivio tra implosione e ricostruzione

5 maggio 2021 | 19:05
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Formia2021, Pd al bivio tra implosione e ricostruzione

Il Pd è in crisi interna. Ma, volente o nolente, è chiamato a prendere una decisione sulla direzione da prendere per la campagna elettorale

Formia – Il Pd di Formia è un bivio. Stretto nella morsa del tempo, che, in vista delle prossime elezioni, stringe sempre più e stretto anche da quelli che dovrebbero/potrebbero essere i suoi alleati in campagna elettorale.

E proprio perché il tempo stringe, lo spazio di manovra entro cui potranno muoversi i dem sembra sempre più ridotto. Tanto che il messaggio che si respira riguarda a una loro auspicata presa di posizione è: siete utili, ma non indispensabili. Possiamo andare avanti con o senza di voi.

La crisi interna al Pd

Ma perché il Pd sarebbe a un bivio? Perché, a causa delle tensioni nate all’interno del partito stesso non è chiaro cosa faranno i dem, ora fermi su una parità che ha un retrogusto amaro, perché, più tempo passa prima che si arrivi a una decisione, meno sarà il peso specifico che si potrà esprimere all’interno di una coalizione.

Ma a cosa sarebbero dovute queste tensioni interne? Alla direzione da seguire in campagna elettorale,  e alle due “scuole di pensiero” che sarebbero nate in merito.

Una è capitanata dall’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e prevede che il Pd scenda in campo a sostegno dell’infettivologo Amato La Mura, il candidato sindaco della maxi coalizione civica (che strizza l’occhio a destra).

La secondaè capitanata, invece, dal segretario del partito, Luca Magliozzi, che, in merito alla linea tracciata in precedenza ha chiarito che “accordi organici con le destre rischiano di far scomparire il centrosinistra cittadino e di mettere a rischio la tenuta della nostra comunità politica” per poi rilanciare con l’idea della nascita di un campo largo, “un progetto che metta insieme le liste civiche e le aree politiche che si identificano in un campo democratico.”

Due scuole di pensiero diametralmente opposte, come due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. E, forse, proprio in virtù di quest’improvvisa letargia democratica, che non permette di scegliere con chi schierarsi che sono arrivate le reazioni “degli altri”. Quelli che, stanchi di aspettare un responso che non arrivava, hanno deciso di andare avanti comunque. Con o senza il Pd.

La Mura scende in campo e quel campo largo democratico che forse già c’è

Pochi giorni dopo le ultime dichiarazioni di Magliozzi, dove si parlava della possibile nascita di un campo largo democratico, è arrivata la prima notizia: l’infettivologo La Mura ha reso nota la sua candidatura.

Lo sapevano tutti, ormai, mancava solo l’ufficialità. E magari il tempismo è una casualità. Magari no. Come potrebbero esserlo le varie dichiarazioni dei suoi sostenitori.

Oppure, anche quelle potrebbero essere lette come un messaggio al Pd, come a sottolineare che, qualsiasi sia la decisione dei dem, il dado ormai è tratto, la maxi coalizione non torna indietro.

Non solo La Mura, però. Nei giorni scorsi, è arrivata anche un’altra ufficializzazione. Quella dell’alleanza tra la lista civica “Un’altra città” e il M5s di Formia.

Ufficialmente, il nome del candidato sindaco non è stato svelato (ricordiamo, però, che “Un’altra città” fu una delle 4 liste civiche che contribuì alla vittoria di Paola Villa nel 2018) ma le frecciatine che si possono leggere al suo interno sembrano avere un destinatario ben chiaro: il Pd. Come a sottolineare che quel campo largo democratico, tanto auspicato, c’è già.

Gli incontri, stando a quanto dichiarato da Antonio Romano, ex candidato sindaco dei pentastellati, e da Christian Lombardi, portavoce di “Un’altra città” proseguono, a più riprese da circa due mesi, dando vita a quattordici tavoli tematici da cui sta venendo fuori la bozza del programma elettorale.

Ma il vero punto di svolta è arrivato quando si è parlato del nome del candidato sindaco, su cui, entrambi, nella nota, hanno affermato: “Non accoglieremo accordi al ribasso, opinioni ideologiche, stereotipate, personalistiche, candidature poco chiare e che danneggino il bene comune di tutti i cittadini.

Una linea di confine chiara e netta, che, però, poi, pare smorzata, in parte, dalle parole successive: “Apprezziamo l’enorme sforzo che alcune forze politiche cittadine stanno portando avanti, e per loro la nostra porta resta aperta, per mettere un freno a chi prova a spaccare l’anima progressista, liberale, indipendente, creativa, tollerante e di accoglienza connaturata alla nostra città”.

Insomma, la porta è aperta ma a determinate condizioni. Questo sembrerebbe il messaggio per il Pd, che, se sperava di far propri quei voti destinati ai civici e ai pentastellati ha sbagliato a fare i conti.

Il bivio del Pd e quella terza via ancora possibile

Il Pd di Formia è al bivio. E, volente o nolente, è chiamato a fare una scelta. Quale sarà è difficile a dirsi, al momento.

Sceglierà di spaccarsi al suo interno, permettendo a ognuno di seguire la propria scuola di pensiero? Sceglierà, invece, di tenere le file unite, provando, come nel 2018, a indicare un proprio candidato sindaco, al di là delle possibilità di vincita delle elezioni? O sceglierà una via anziché l’altra, finendo per scontentare qualcuno?

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