Giurano 34 nuove Guardie Svizzere. Il Papa: “Siate segno dell’accoglienza della Chiesa”

6 maggio 2021 | 20:35
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Giurano 34 nuove Guardie Svizzere. Il Papa: “Siate segno dell’accoglienza della Chiesa”

Francesco alle nuove reclute: “Possano questi anni che trascorrerete qui essere occasione per un approfondimento della vostra fede e un amore ancora più forte alla Chiesa”

Città del Vaticano – “Apprezzo molto la vostra capacità di coniugare gli aspetti professionali e quelli spirituali, esprimendo così la vostra devozione e fedeltà alla Sede Apostolica. Da parte loro, i pellegrini e i turisti che vengono a Roma hanno la possibilità di sperimentare la cortesia e la disponibilità delle guardie ai vari ingressi della Città del Vaticano. Non dimenticate mai queste qualità, che rappresentano una bella testimonianza e sono il segno dell’accoglienza della Chiesa”.

Papa Francesco saluta così le nuove 34 reclute che oggi hanno prestano giuramento nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico. Per i giovani militari è è uno dei momenti salienti del loro servizio. Con il giuramento sulla bandiera del comandante promettono lealtà eterna al Santo Padre Papa Francesco e ai suoi legittimi successori. Così facendo esprimono la loro devozione, lealtà e la volontà assoluta di servire il successore di Pietro.

Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi successori, di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la mia vita in loro difesa. Assumo gli stessi doveri nei confronti del Collegio Cardinalizio durante la vacanza della Sede Apostolica. Prometto anche al Comandante e agli altri Superiori rispetto, fedeltà e obbedienza. Così giuro, che Dio e nostri Santi Patroni mi assistano.

Ma le celebrazioni per le nuove reclute erano iniziate già da ieri, con la preghiera dei Vespri nella chiesa di “Santa Maria della Pietà in Campo Santo Teutonico”, celebrati da S.E. Mons. Alain De Raemy, Vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo. Preghiera a cui a fatto seguito la deposizione della corona in onore dei caduti del 6 maggio 1527, quando 147 soldati elvetici cadddero in difesa del Papa Clemente VII nel Sacco di Roma.

Questa mattina la Santa Messa all’altare della Cattedra della basilica di San Pietro, celebrata da S.Em. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato. Quindi l’incontro col Pontefice, che ha ringraziato le nuove reclute per il loro servizio, che si svolgerà “in luoghi carichi di storia”.

“Come ben sapete, le funzioni della Guardia Svizzera, pur rivestendo carattere militare, costituiscono uno speciale servizio al Sommo Pontefice e alla Sede Apostolica a beneficio dell’intera Chiesa – ha spiegato il Pontefice -. È pertanto motivo di grande apprezzamento il fatto che dei giovani scelgano di dedicare alcuni anni della loro esistenza nella generosa disponibilità al Successore di Pietro e alla Comunità ecclesiale”.

“Questa circostanza mi offre l’opportunità di ringraziare pubblicamente tutti i membri della Guardia Svizzera per il diligente adempimento del loro servizio. Rivolgo i miei sinceri auguri alle giovani reclute e spero che possano fare proficue esperienze spirituali e umane sia in Vaticano che nella città di Roma. Possano questi anni che trascorrerete qui essere occasione per un approfondimento della vostra fede e un amore ancora più forte alla Chiesa. Vi accompagno con la mia preghiera e vi ringrazio per aver scelto di mettere a disposizione del Successore di Pietro alcuni anni della vostra vita. Anche voi, per favore pregate per me”, ha concluso il Pontefice.

Il giuramento

L’evento si è svolto in un clima di festa. Le guardie indossano la “Gran Gala”, l’uniforme di gala comprensiva di armatura, che viene indossata per la benedizione papale “Urbi et Orbi”, a Natale e Pasqua. Le guardie prestano il solenne giuramento sulla bandiera del Corpo, alla presenza del Rappresentante del Santo Padre, S. E. Mons. Edgar Peña Parra.

A causa del coronavirus, alla cerimonia hanno partecipato esclusivamente i genitori, i fratelli e le sorelle delle Guardie che hanno prestato il Giuramento, famiglie delle Guardie attive e alcuni rappresentanti dalla Svizzera, come il Presidente del Consiglio Federale, il Sig. Guy Parmelin, il Presidente del Consiglio Nazionale, Andreas Aebi, e il Presidente del Consiglio degli Stati, Alex Kuprecht.

Per l’Esercito Svizzero era presente il divisionario Roland Favre, alto ufficiale superiore presso il Centro ginevrino per la politica di sicurezza (CGPS). La Chiesa in Svizzera eraà rappresentata da S. E. Mons. Alain De Raemy.

La Guardia Svizzera Pontificia

L’esercito più piccolo e più antico del mondo, fondato da Papa Giulio II nel 1506, si occupa della protezione dei Papi, attualmente Papa Francesco. Guidato dal colonnello Christoph Graf (LU) ha l’incaricato a sorvegliare gli ingressi al Vaticano, svolge i servizi d’ordine e di rappresentanza durante le cerimonie papali e i ricevimenti di Stato e custodisce il Collegio Cardinalizio durante la Sede Vacante. Il corpo comprende guardie provenienti da tutte le parti della Svizzera. La maggior parte proviene dai cantoni di San Gallo e Vallese (16 ciascuno), e dal cantone di Lucerna (13).

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