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Minturno2021, D’Amici sfida Stefanelli e invoca l’unità del centrodestra

D'Amici: "Minturno è un minerale grezzo che ha bisogno di essere riscoperto e levigato. Noi lo trasformeremo in un diamante ambito da tutti"

Minturno – Minturno scalda i motori, la sfida può finalmente iniziare. Dopo mesi di silenzi, voci di corridoio e incontri tra le varie sensibilità locali, il centrodestra ha finalmente “partorito” il “primo uomo” pronto a sfidare Gerardo Stefanelli, attuale primo cittadino e già candidato sindaco.

Di chi stiamo parlando? Dell’avvocato Pino D’Amici che, ieri, insieme ai vertici del suo partito (e alla presenza delle liste civiche “Minturno libera”, “Futuro per Minturno” e “Piazza pulita”) ha ufficializzato la propria candidatura, invocando, al contempo, l’unione del centrodestra

D’Amici: “Trasformeremo Minturno in un diamante ambito da tutti”

La candidatura di D’Amici non è una novità per nessuno, era ormai nell’aria da tempo (lo stesso D’Amici, non smentì mai le voci che lo volevamo come candidato). Come non lo è la voglia di FdI essere protagonista delle scelte politiche all’interno in una presunta e auspicata coalizione di centrodestra (ricordiamo che lo stesso candidato, ci raccontò, qualche settimana fa, che continuavano gli incontri con la Lega alla ricerca di una sintesi che potesse permettere la nascita di una squadra in grado alternativa a quella che attualmente amministra il nostro paese).

Il desiderio di FdI è di non ripetere gli errori del passato, quando il centrodestra si presentò spaccato alle urne, disperdendo voti e uscendone sconfitto. L’obiettivo dichiarato più o meno velatamente, quindi, è che la candidatura di D’Amici possa essere interpretata come un’occasione per sconfiggere il nemico comune: Stefanelli e la sua coalizione.

“Sono nato e cresciuto a Minturno – spiega D’Amici -. Qui ho deciso di mettere su famiglia, anche quando ho avuto l’occasione di andare via. Qui lavoro, in qualità di avvocato.

In merito alla mia candidatura vorrei dire che considero lo stesso centrodestra una grande famiglia e, proprio per questo, credo che i nostri intenti debbano convogliare tutti nella ricerca di una sintesi che metta tutti d’accordo, perché, lo sappiamo, separati rischiamo di perdere.

Detto questo, ritengo che per tutti noi sia una fortuna che il centrodestra abbia più nomi spendibili sul territorio. E’ questo che ci distingue.”

Insomma, toni “morbidi” nei confronti con quelli che sono ancora i possibili alleati, nella speranza di tenere unite le fila.

Ma quali sono gli obiettivi da raggiungere, per D’Amici e per tutta FdI? “Il mio e il nostro impegno – spiega D’Amici – sarà per tutta Minturno. Dal centro storico alle frazioni collinari. Tra gli obiettivi primari, sicuramente ci sarà quello della destagionalizzazione, in modo da rendere Minturno una città fruibile tutto l’anno, e quello di evitare lo spopolamento giovanile, dovuto alle scarse opportunità di lavoro.

Detto questo, non mi piace fare promesse che non posso mantenere, non è nella mia natura e non è quello che mi è stato insegnato. Posso soltanto dire è che per troppo tempo Minturno è rimasta indietro. Oggi questa città è un minerale grezzo che ha bisogno di essere riscoperto e levigato. Noi lo trasformeremo in un diamante ambito da tutti. Insieme ce la possiamo fare.”

La candidatura di D’Amici e quella fuga in avanti che (non) c’era

Un dato appare interessante in merito alla candidatura di D’Amici: la tempistica. Qualche settimana fa, come già detto, lo stesso avvocato ci parlò di incontri con la Lega e di una “caccia” alla sintesi perfetta, smentendo quella che, da parte di FdI, pareva una fuga in avanti, considerando la “campagna acquisti” che il partito stava portando avanti negli ultimi mesi.

Ora, lo stesso avvocato ha ricevuto il “battesimo” del partito, pur continuando a invocare l’unità del centrodestra. Che cosa è accaduto in questo arco di tempo abbastanza breve? Qualche risposta è arrivata dai vertici del partito, presenti al momento dell’investitura.

“Questo momento – ha spiegato Marco Moccia, dirigente locale di FdI – è il risultato di un percorso partito da lontano e che è arrivato anche grazie alla vicinanza dei vertici del partito, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto.”

A Minturno – ha spiegato invece l’europarlamentare ed ex sindaco di Terracina, Nicola Procaccinic’è qualcosa di bello, che penso possa crescere ancora. Qui ci sono uomini e donne di qualità e di grande consenso, due qualità difficili da trovare insieme.”

“Quello che chiede il partito – ha spiegato – l’avvocato e responsabile regionale dipartimenti enti locali Sara Kelany – è di avere un consenso di prossimità. Siamo ormai nella fase calda, bisognerà confrontarsi con i nostri alleati in un’ottica di lealtà, sincerità e correttezza. Senza essere subalterni, ma sapendo che la capacità di fare sintesi può fare la differenza.”

A spiegare meglio quello che è il clima del centrodestra, infine, è stato il senatore e coordinatore provinciale di FdI, Nicola Calandrini, che ha chiarito: “Il futuro della provincia partirà da questi territori. Per questo, stiamo cercando di superare la “timidezza” del centrodestra, stimolando il dibattito interno alle varie sensibilità, perché crediamo che questa sia un’occasione da non perdere.

Non vogliamo – ha concluso Calandrini – lanciare il nostro candidato, ma l’unità del centrodestra. Credo che, finalmente, debba nascere un tavolo del centrodestra dove poter parlare e mettere sul piatto tutte le candidature. La nostra è un’opportunità per sconfiggere Stefanelli. Speriamo che le altre forze politiche siano con noi.”

In foto nell’articolo: un momento della conferenza di presentazione della candidatura

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