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La Regione Lazio ferma l’inceneritore di Tarquinia: arriva il “no” ufficiale

10 maggio 2021 | 12:15
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La Regione Lazio ferma l’inceneritore di Tarquinia: arriva il “no” ufficiale

La valutazione dell’impatto ambientale del progetto è negativa e le associazioni e i comitati di Tarquinia esultano

Tarquinia – “Dalle Regione Lazio non poteva arrivare una notizia migliore di questa. Il Rappresentante Unico Regionale, nominato il 12/04/2021, per le conferenze di servizi decisorie per la procedura di valutazione di Impatto, visto il prefigurarsi dell’esito negativo del procedimento, ha predisposto che lo stesso venga comunicato alla società proponente”. Così in una nota le associazioni Italia Nostra Onlus sezione Etruria, Associazione Forum Ambientalista Odv, Lipu Birdlife, Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, Comitato Farnesiana 100%, Comitato per la difesa della valle del Mignone

Così si legge nella comunicazione della Regione: Con riferimento al procedimento relativo al progetto denominato ‘Impianto di recupero energetico di Tarquinia in località Pian D’Organo – Pian dei Cipressi, Proponente società A2A Ambiente SpA’, il Rup ha comunicato l’esito negativo della valutazione di impatto ambientale, per cui si rende necessario procedere ai sensi dell’art. 10bis della legge 241 /1990 ‘Comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza’. Si è osservato altresì che quanto stabilito nella DGR 132/2018 il provvedimento di Via ed il conseguente Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale consiste in una determinazione motivata che viene adottata dal direttore facente capo all’ Area Valutazione Impatto Ambientale, in quanto Autorità Competente in materia di Via ai sensi dell’art. 27bis del DLGS 152/2006″.

“Dal luglio 2019 al progettosi era opposta l’intera comunità – si legge nella nota -, le associazioni, i comitati, e la città di Tarquinia, tutta. Durante il procedimento sono state depositate numerosissime osservazioni, poi le controdeduzioni a quanto sostenuto dalla società proponente.

Ancora una volta a vincere è la perseveranza – concludono le associazioni -, il lavoro coordinato di cittadini, associazioni e comitati. Se aggredita la città risponde, un monito per chi ancora volesse insistere a presentare progetti dannosi per l’ambiente e la salute in un territorio già provato. Noi siamo stanchi delle aggressioni, ma non ci stancheremo mai di opporci ad esse”.

Il sindaco Giulivi: “Ha vinto il territorio”

Le nostre battaglie legali, politiche e amministrative portate avanti insieme ai cittadini di Tarquinia e del comprensorio hanno prodotto un risultato che aspettavamo da molto tempo e del quale non abbiamo mai dubitato. Questo impianto è dannoso. Lo abbiamo detto chiaramente in tutte le sedi istituzionali e giuridiche, lo hanno sostenuto tutti i cittadini con il loro impegno. Finalmente si inizia a scrivere la parola fine a quello che sarebbe stato uno scempio ambientale”, afferma il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi.

“Abbiamo creduto fin da subito in questa battaglia, condotta fianco a fianco alle associazioni ambientaliste, ai cittadini ed alle Istituzioni pubbliche che come noi erano contrarie alla nascita di questo impianto. Oggi è la vittoria del territorio, di tutti i cittadini, della buona politica e del buon senso. È la vittoria di chi persegue le finalità del bene comune e dell’interesse collettivo, il frutto di una sinergia completa tra Istituzioni e cittadinanza attiva.

Questo risultato è stato raggiunto perché ognuno, per la propria parte, ha dato il suo contributo. È una vittoria di tutti. È frutto di un lavoro che, se svolto in maniera professionale, umile, coinvolgente, senza colori politici, come abbiamo fatto, conduce ai risultati attesi. Ora auspichiamo che la Regione trovi una soluzione per il problema dei rifiuti compatibile con la vocazione dei nostri territori.

Per questo primo passo verso la definizione di una vittoria totale, ringrazio tutti coloro che si sono impegnati in prima linea, le associazioni Italia Nostra Onlus sezione Etruria, Associazione Forum Ambientalista Odv, Lipu Birdlife, Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, Comitato Farnesiana 100%, Comitato per la difesa della valle del Mignone, le Amministrazioni Comunali che hanno collaborato e, non ultima, l’intera Città di Tarquinia. Di certo noi non ci fermiamo qui e continuiamo a tenere alta l’attenzione”.

Blasi: “Sia la fine di questo progetto scellerato”

“Non posso che esprimere soddisfazione per la nota della Regione Lazio che in coerenza con la norma che stabilisce che senza parere favorevole del Comune interessato la Regione non potrà autorizzare nessun impianto di trattamento e di incenerimento rifiuti, ha avviato l’iter per arrivare al parere negativo per la VIA. Questo anche grazie ad un mio emendamento alla L.R. 27/98 secondo cui l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) non potrà più costituire variante urbanistica automatica se il Comune territorialmente competente non si esprimerà favorevolmente al progetto”, afferma Silvia Blasi portavoce alla regione Lazio per il Movimento 5 stelle.

“Adesso, la società proponente ha 10 giorni per presentare le sue osservazioni in merito ai motivi ostativi rappresentati dalla Regione nel preavviso di rigetto dell’istanza. Ricevute le osservazioni, la Regione dovrà esaminarle, condurre una istruttoria e, qualora dette osservazioni non fossero idonee a superare i motivi ostativi rappresentati, concludere il procedimento motivando l’eventuale rigetto”, aggiunge.

“Spero – conclude la Blasi – che questo possa porre la parola fine ad un progetto scellerato che poteva ulteriormente aggravare la situazione di un territorio già fortemente provato dal punto di vista sanitario e ambientale dalla Centrale a carbone TVN di Enel e dal porto turistico. Continuerò a seguire la questione, come ho sempre fatto, fino alla sua definitiva conclusione”.

Porrello: “Il Lazio risolva il problema rifiuti seguendo modelli sostenibili”

“Sono molto soddisfatto che il procedimento amministrativo autorizzatorio del progetto dell’inceneritore di Tarquinia si sia concluso con un esito negativo, così come auspicato dal mio emendamento all’ultimo ‘Collegato’ che vietava l’installazione di impianti di incenerimento non previsti espressamente dal piano rifiuti e che mette al riparo la regione da nuove richieste di questo tipo, visto l’automatico rigetto di qualsiasi richiesta di autorizzazione di nuovi inceneritori”. Lo dichiara Devid Porrello, Consigliere M5S Lazio e Vicepresidente del Consiglio Regionale.

La Tuscia e i territori confinanti con l’area interessata dal progetto tirano un sospiro di sollievo, anche grazie all’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica condotta da noi del M5S e dalle tante associazioni che si sono tenacemente battute contro l’ennesima minaccia ecologica ad un territorio esausto.

Il Lazio deve risolvere il problema rifiuti seguendo modelli virtuosie sostenibili che funzionano altrove, ben venga quindi lo stop a nuovi progetti basati su tecnologie e impostazioni superate e l’avvio di nuovi strumenti per la gestione del ciclo dei rifiuti. La decisione degli uffici regionali sia di stimolo anche per le imprese del settore per elaborare progetti più sostenibili che, come dimostrano le esperienze di altri territori, generano ugualmente profitto”.

Tidei (Iv): “Serve una svolta green”

“Giudico positivamente la decisione del Rappresentante unico regionale per le Conferenze dei servizi relativa al progetto del termovalorizzatore A2A di Tarquinia: l’esito negativo della Valutazione di impatto ambientale è in linea con quanto stabilito dal Piano Rifiuti”. Lo dichiara, in una nota, la presidente della commissione Attività produttive e Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva). “Già il Piano rifiuti della Regione Lazio – aggiunge Tidei – aveva messo in evidenza che non vi erano ulteriori necessità di ricorrere a impianti di termovalorizzazione. Bisogna quindi proseguire su questa strada, rafforzando la svolta green che arriverà con le risorse e gli investimenti del Recovery Fund. E’ fondamentale mettere in campo, fin da subito, interventi mirati sul territorio in modo da sostanziare quella transizione ecologica che rappresenta il futuro delle politiche ambientali e di sviluppo, in linea con l’indirizzo politico dato dal ministro Roberto Cingolani e con i tipi di intervento previsti dal PNRR, salvaguardare il territorio può voler dire anche cogliere le tante opportunità che potranno arrivare dalla transizione ecologica”, conclude Tidei.

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