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Missili e bombe, è (ancora) guerra a Gaza

12 maggio 2021 | 10:18
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Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà oggi in una seduta di emergenza per discutere l’escalation di violenza tra Israele e Gaza

Non si ferma lo scontro tra Israele e Hamas. Il Jerusalem Post riporta stamani un bilancio di almeno cinque israeliani morti dopo le centinaia di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele, che a sua volta ha colpito obiettivi nell’enclave palestinese. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, da lunedì sono 35 le persone morte nelle operazioni israeliane nella Striscia. Tra le vittime, stando ai palestinesi che riferiscono anche di 233 feriti, ci sono 12 minori e tre donne.

Dall’inizio dell’escalation lunedì sera sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele oltre 1.050 razzi e colpi di mortaio, 200 dei quali sono caduti all’interno dell’enclave palestinese (leggi qui). Lo hanno reso noto le forze israeliane (Idf), come riporta il Times of Israel. Nella Striscia di Gaza le Idf hanno fatto sapere di aver attaccato circa 500 obiettivi per colpire personale, armamenti e infrastrutture di Hamas.

Altri due capi militari di Hamas sono stati uccisi nelle operazioni israeliane delle ultime ore: le forze Idf hanno confermato su Twitter di aver “neutralizzato figure di spicco dell’intelligence di Hamas: Hassan Kaogi, capo del dipartimento di sicurezza dell’intelligence militare di Hamas, e il suo vice, Wail Issa, capo del dipartimento di controspionaggio dell’intelligence militare”. Il Jerusalem Post sottolinea come Wail Issa sia il fratello di Marwan Issa, numero due dell’ala militare di Hamas.

Il sistema Iron Dome ha poi “intercettato un drone di Hamas” entrato nello spazio aereo di Israele dalla Striscia di Gaza, confermano sempre su Twitter le forze israeliane, ribandendo che non tollereranno “violazioni della sovranità israeliana”.

Attacchi di jet israeliani nella Striscia di Gaza hanno distrutto strutture di polizia nell’enclave palestinese, scrive l’agenzia Dpa che cita un portavoce del Ministero degli Interni di Gaza controllato da Hamas. Notizie riportate dal Times of Israel, che citano testimoni, riferiscono di operazioni condotte alle prime ore dall’aviazione israeliana nella Striscia di Gaza con la distruzione di decine di obiettivi della polizia e della sicurezza.

Nuovi disordini si sono registrati anche sulla Spianata delle Moschee: il Jerusalem Post scrive di scontri e dell’arresto da parte della polizia israeliana di sette persone dopo il lancio di pietre, sassi e altri oggetti contro gli agenti. Secondo il giornale, nell’area è poi tornata la calma.

Inoltre, un palestinese è morto in scontri con i militari israeliani in Cisgiordania. Lo scrive l’agenzia Wafa, secondo cui nel campo profughi di Fawwar, nei pressi di Hebron, ci sono stati scontri tra palestinesi e forze israeliane. Stando all’agenzia, che cita le autorità sanitarie locali, la vittima è un 26enne e altre tre persone sono rimaste ferite.

La riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi in una seduta di emergenza per discutere l’escalation di violenza tra Israele e Gaza. Secondo fonti diplomatiche, la riunione è stata chiesta da diversi Paesi, tra i quali Cina, Tunisia, Norvegia, Francia, Estonia, Irlanda. Durante la riunione l’inviato speciale Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, farà un rapporto a porte chiuse sulla situazione.

La riunione arriva dopo che in un precedente incontro lunedì il Consiglio di sicurezza non era riuscito a raggiungere l’accordo per una dichiarazione congiunta. Ieri la Casa Bianca ha condannato gli attacchi di Hamas contro Israele e sottolineato che Joe Biden ha chiesto ai suoi funzionari di inviare sia da israeliani che a palestinesi “un chiaro messaggio teso a far rientrare l’escalation”.

“Il sostegno del Presidente alla sicurezza di Israele e il suo legittimo diritto a difendersi e difendere il proprio popolo è fondamentale e non verrà mai meno”, ha detto ancora la portavoce di Joe Biden, Jen Psaki. Un messaggio che è stato ribadito nella telefonata avvenuta nella notta tra il consigliere per la Sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, e il consigliere israeliano, Meir Ben Shabbat.

Nel corso del colloquio, rende noto la Casa Bianca, Sullivan dopo avere ricordato “l’inamovibile sostegno del Presidente alla sicurezza di Israele e al suo diritto all’autodifesa e a proteggere i civili”, ha comunicato “l’esortazione degli Stati Uniti ad intraprendere passi verso la restaurazione di una calma sostenibile”. Sullivan, prosegue la nota, ha parlato anche con esponenti del governo egiziano. (fonte: Adnkronos)