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Il Papa ai cristiani del Myanmar: “Siate sempre fedeli al Vangelo, anche rischiando la vita” foto

Messa del Papa a San Pietro per il Myanmar: "Non lasciamo entrare nella Chiesa la logica dei partiti, la logica che divide, la logica che mette al centro ognuno di noi, scartando gli altri"

Città del Vaticano – “A volte, noi cristiani cerchiamo il compromesso, ma il Vangelo ci chiede di essere nella verità e per la verità, donando la vita per gli altri. E dove c’è guerra, violenza, odio, essere fedeli al Vangelo e artigiani di pace significa impegnarsi, anche attraverso le scelte sociali e politiche, rischiando la vita. Solo così le cose possono cambiare”.

A dirlo è Papa Francesco, dal pulpito dell’Altare della Cattedra della basilica di San Pietro, dove celebra una Santa Messa per i fedeli del Myanmar residenti a Roma. Sono circa un centinaio le persone che prendono parte al rito e pregano per il loro Paese, lacerato negli ultimi mesi da un colpo di stato e da continue violenze. E nell’omelia, il Pontefice, prendendo spunto dal brano odierno del Vangelo – che racconta dell’Ascensione al cielo di Gesù – invita i presente a soffermarsi “in particolare su un verbo con cui Gesù prega il Padre: custodire. Cari fratelli e sorelle, mentre il vostro amato Paese, il Myanmar, è segnato dalla violenza, dal conflitto, dalla repressione, ci domandiamo: cosa siamo chiamati a custodire?”

“In primo luogo custodire la fede”, è la risposta del Santo Padre. “Dobbiamo custodire la fede per non soccombere al dolore e non precipitare nella rassegnazione di chi non vede più una via d’uscita”. “La preghiera – aggiunge – ci apre alla fiducia in Dio anche nei momenti difficili, ci aiuta a sperare contro tutte le evidenze, ci sostiene nella battaglia quotidiana. Non è una fuga, un modo per scappare dai problemi. Al contrario, è l’unica arma che abbiamo per custodire l’amore e la speranza in mezzo a tante armi che seminano morte”.

Non è facile alzare lo sguardo quando siamo nel dolore, ma la fede ci aiuta a vincere la tentazione di ripiegarci su noi stessi! Forse vorremmo protestare, gridare la nostra sofferenza anche a Dio: non dobbiamo avere paura, anche questa è preghiera. Diceva un’anziana ai suoi nipoti: “Anche arrabbiarsi con Dio può essere una preghiera”; la saggezza dei giusti e dei semplici, che sanno alzare gli occhi nei momenti difficili… In certi momenti, è una preghiera che Dio accoglie più delle altre perché nasce da un cuore ferito, e il Signore sempre ascolta il grido del suo popolo e asciuga le sue lacrime. Cari fratelli e sorelle, non smettete di guardare in alto. Custodite la fede!

“Custodire l’unità” è il secondo aspetto sul quale riflette Bergoglio: “Gesù prega il Padre perché custodisca i suoi nell’unità. Perché siano, una sola famiglia dove regnano l’amore e la fraternità. Egli conosceva il cuore dei suoi discepoli; a volte li aveva visti discutere su chi dovesse essere il più grande, chi dovesse comandare. Questa è una malattia mortale: la divisione. La sperimentiamo nel nostro cuore, perché spesso siamo divisi anche in noi stessi; la sperimentiamo nelle famiglie, nelle comunità, tra i popoli, perfino nella Chiesa”.

“Sono tanti i peccati contro l’unità – ammonisce Francesco -: le invidie, le gelosie, la ricerca di interessi personali invece che del bene di tutti, i giudizi contro gli altri. E questi piccoli conflitti che ci sono tra di noi si riflettono poi nei grandi conflitti, come quello che vive in questi giorni il vostro Paese. Quando gli interessi di parte, la sete di profitto e di potere prendono il sopravvento, scoppiano sempre scontri e divisioni. L’ultima raccomandazione che Gesù fa prima della sua Pasqua è l’unità. Perché la divisione viene dal diavolo che è il divisore, il grande bugiardo che sempre divide”.

Quanto bisogno c’è, soprattutto oggi, di fraternità! So che alcune situazioni politiche e sociali sono più grandi di voi, ma l’impegno per la pace e la fraternità nasce sempre dal basso: ciascuno, nel piccolo, può fare la sua parte. E non lasciamo entrare nella Chiesa la logica dei partiti, la logica che divide, la logica che mette al centro ognuno di noi, scartando gli altri. Questo distrugge: distrugge la famiglia, distrugge la Chiesa, distrugge la società, distrugge noi stessi.

“Custodire la verità” è infine l’ultimo tema su cui rifletta il Papa. E spiega: “Custodire la verità non significa difendere delle idee, diventare guardiani di un sistema di dottrine e di dogmi, ma restare legati a Cristo ed essere consacrati al suo Vangelo. La verità, nel linguaggio dell’apostolo Giovanni, è Cristo stesso, rivelazione dell’amore del Padre”.

In altre parole, “custodire la verità significa essere profeti in tutte le situazioni della vita, essere cioè consacrati al Vangelo e diventarne testimoni anche quando questo costa il prezzo di andare controcorrente”. “A volte, noi cristiani cerchiamo il compromesso, ma il Vangelo ci chiede di essere nella verità e per la verità, donando la vita per gli altri – sottolinea -. E dove c’è guerra, violenza, odio, essere fedeli al Vangelo e artigiani di pace significa impegnarsi, anche attraverso le scelte sociali e politiche, rischiando la vita. Solo così le cose possono cambiare. Il Signore non ha bisogno di gente tiepida: ci vuole consacrati nella verità e nella bellezza del Vangelo, perché possiamo testimoniare la gioia del Regno di Dio anche nella notte buia del dolore e quando il male sembra più forte”.

“Oggi voglio portare sull’altare del Signore le sofferenze del vostro popolo e pregare con voi perché Dio converta i cuori di tutti alla pace – conclude il Papa -. La preghiera di Gesù ci aiuti a custodire la fede anche nei momenti difficili, a essere costruttori di unità, a rischiare la vita per la verità del Vangelo. Per favore non perdete la speranza: Gesù ancora oggi prega il Padre, fa vedere al Padre, nella sua preghiera, le piaghe con le quali ha pagato la nostra salvezza; con questa preghiera Gesù prega e intercede per tutti noi, perché ci custodisca dal maligno e ci liberi dal potere del male”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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