Roma, positiva al Covid scappa in Toscana per evitare l’arresto per estorsione

18 maggio 2021 | 10:03
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Roma, positiva al Covid scappa in Toscana per evitare l’arresto per estorsione

L’ordine di carcerazione era diretto a una coppia di coniugi, l’uomo è stato arrestato subito, la donna aveva fatto perdere le sue tracce: presa sul treno

Roma – Erano destinatari entrambi, due coniugi lui di 50 lei di 44 anni di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri. 6 gli anni di reclusione che i due coniugi, entrambi originari di Pagani dovevano scontare per il reato di estorsione commessa in concorso fra loro.

Incaricati dell’esecuzione del provvedimento gli agenti del IX Distretto Esposizione, diretto da Pasquale Fiocco che hanno rintracciato ed arrestato prima il marito, il 29 marzo scorso, trovato all’interno dell’abitazione coniugale dove stava scontando gli arresti domiciliari per un altro reato. Poi la moglie nel prosieguo dell’attività investigativa.

Resasi irreperibile i poliziotti hanno svolto ulteriori accertamenti per rintracciare la donna. E hanno scoperto che nel corso dell’esecuzione del provvedimento a carico del 50enne, quest’ultimo non solo ha taciuto loro di essere in attesa del tampone molecolare per il Covid 19, ma non ha nemmeno comunicato che la moglie, a cui era stata riscontrata la positività al virus in precedenza, allontanandosi da casa per sottrarsi all’arresto, aveva violato l’isolamento fiduciario cui era stata sottoposta dalla Asl.

Scoperto, grazie ad accertamenti concentratisi su amici e familiari, che la donna si era rifugiata a Montecatini Terme in Toscana e che la stessa sarebbe rientrata a Roma per il compleanno di una delle figlie, i poliziotti, dopo aver monitorato tutti i treni provenienti da Firenze sono saliti alla stazione Tiburtina, rintracciando la donna su uno dei vagoni in prossimità della stazione Termini.

La 44enne è stata quindi arrestata e rinchiusa nel carcere di Rebibbia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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