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Bertolaso: “Io sindaco di Roma? Non mi candido”

20 maggio 2021 | 13:03
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Bertolaso: “Io sindaco di Roma? Non mi candido”

Salvini: “Ci saranno candidati unitari e vincenti il prima possibile. Ora è inutile fare il totonomi tutti i giorni”

Roma – “Non mi candido”. Guido Bertolaso si esprime in maniera categorica sulle voci che lo accostano alla candidatura a sindaco di Roma. “Arrivando in Lombardia ai primi di febbraio per contribuire alla campagna di vaccinazione, avevo chiarito fin da subito che non avrei potuto considerare altri impegni pubblici compreso il sogno di costruire un futuro migliore per la città più bella del mondo, ridotta ad imbarazzante caravanserraglio dalla peggiore gestione dai tempi di Romolo e Remo”, scrive su Facebook.

“Ho ripetuto il mio diniego più volte e in diverse occasioni -sottolinea Bertolaso- motivandolo con ragioni personali che hanno assoluta priorità. Sono lusingato dai continui e ripetuti apprezzamenti e ringrazio quei concittadini che in vari modi mi esortano a cambiare idea, ma il mio futuro prossimo è già scritto lontano da Roma. Chiedo rispetto e comprensione per questa mia decisione e prego di evitare, da oggi in poi, di coinvolgere il mio nome nel totocandidati”.

Salvini: “Bertolaso? Ora no a totonomi”

“Ci saranno candidati unitari e vincenti il prima possibile. Ora è inutile fare il totonomi tutti i giorni”. Lo dice Matteo Salvini, in un punto stampa fuori dal Senato, rispondendo alla domanda su chi sarà il candidato sindaco a Roma, dopo che Guido Bertolaso ha confermato la sua indisponibilità.

Commentando poi le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha fatto sapere di non essere disponibile per un settennato bis, per il leader della Lega “febbraio è lontano: ora ci sono altre emergenze, noi non abbiamo candidati nostri come è giusto che sia per il Quirinale. Certo, se il presidente Draghi si volesse proporre, avrebbe il nostro convinto sostegno”.

E ancora, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono una replica a Enrico Letta, per Salvini “il partito democratico pensa a cose di nessun interesse per il Paese, pensa a ius soli e ddl Zan; noi, invece, a vaccini e ripartenze”.

“Con tutto il rispetto non mi devono dire loro – dice riferendosi al segretario dem e a Francesco Boccia – quello che deve fare la Lega”. E ancora: “Letta lavori per costruire, non dia lezione agli altri. Noi e i ministri della Lega siamo là al governo per costruire”, aggiunge il leader della Lega. (fonte Adnkronos)