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Terminillo, Europa Verde: “Il Ministero blocca le nuove strutture altamente impattanti del progetto Tsm2”

Nando Bonessio: "Ci siamo sempre battuti per difendere il Terminillo e chiediamo che sia considerato area protetta"

Regione Lazio – “Non ci dovrebbe più essere alcun danno ambientale per il Terminillo. Il Ministero della Transizione Ecologica ha bloccato la costruzione di strade, edifici, piste da sci e impianti di risalita. ll progetto TSM2 (“Terminillo Stazione Montana 2”) avrebbe distrutto 17 ettari di faggi secolari Secondo la Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del MITE, gli interventi non sono consentiti dalle norme nazionali e comunitarie relative alla conservazione della Rete Natura 2000 – così Nando Bonessio, coportavoce regionale di Europa Verde. Una battaglia vinta dai Verdi e da altre associazioni ambientaliste. Grazie anche ad una petizione online che abbiamo fortemente sostenuto ed ha ricevuto più di 25mila firme”.

Ci siamo sempre battuti per difendere il Terminillo – prosegue Nando Bonessio, coportavoce regionale di Europa Verde. – Infatti, la nota negativa del Ministero arriva anche a seguito di una richiesta di riesame e annullamento del progetto che Angelo Bonelli, Coordinatore Nazionale dei Verdi e di Filiberto Zaratti, Coordinatore Nazionale di Europa Verde, avevano rivolto al MITE lo scorso 11 gennaio. L’azione di Europa Verde, però, non si è limitata a questo. Anche in Regione Lazio, il consigliere di Europa Verde Marco Cacciatore si opposto alla realizzazione del progetto, esprimendo voto contrario in seno al Consiglio Regionale e presentando atti che andavano nella stessa direzione. Il parere negativo del Ministero consente di evitare un impiego inutile di soldi, che invece ora si possono investire nell’ambiente. Si evita inoltre all’Italia una procedura d’infrazione Europea che avrebbe comportato milioni di euro di multa”.

“Chiediamo che il Terminillo sia considerato area protetta – conclude Bonessio –. I Monti Sibillini, il Gran Sasso e i Monti della Laga, il Sirente e il Velino, la Majella e i monti del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise lo sono già. È l’unica strada possibile per tutelare la fauna e la flora di questi ambienti. Dobbiamo incentivare il turismo a basso impatto ambientale, come l’escursionismo in bici e la promozione dei prodotti locali. Così questi luoghi possono ripartire e fiorire”.
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