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Roma, rider rapinato da una baby gang: denunciato un 16enne

Il rider era stato attirato in zona Trullo con la scusa di un ordine di cibo da asporto

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Roma – A seguito di un’accurata attività di indagine condotta sia con metodi tradizionali mediante perquisizioni domiciliari ed appiattamenti, nonché con esame di tabulati telefonici, i Carabinieri della Stazione Roma Trullo, hanno individuato e quindi denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, un ragazzo di 16 anni, autore di una rapina, commessa il 20.12.2020 alle ore 22.30 circa, in via Piero Calamandrei al “Trullo”, con la complicità di altri cinque minorenni, in corso di identificazione, in danno di un uomo di 41 anni, “rider” di un noto servizio di delivery, attirato in zona con la scusa di un ordine di cibo da asporto.

In particolare gli autori del fatto, utilizzando una “sim” telefonica poi risultata smarrita e mai denunciata, si erano registrati all’applicazione dell’azienda di consegne a domicilio, effettuando un ordine pari a 15 euro circa di panini e bevande.

A quel punto, l’ignaro corriere, incaricato della consegna dei panini, giunto all’indirizzo di via Calamandrei, come indicato dai richiedenti per la consegna, è stato accolto da un “branco” di minorenni che, coperti da cappucci delle felpe e mascherine chirurgiche, mentre brandivano spranghe di ferro, intimandogli di consegnargli il denaro che aveva con sé.

Visto che il povero “rider” non aveva soldi, schernendolo per quella sua condizione e comunque senza alcuna pietà per quel lavoratore dell’età dei loro genitori che avevano innanzi, gli portavano via la borsa-contenitore utilizzata per traportare il cibo, con all’interno gli stessi panini e bevande che avevano furbescamente ordinato.

Le immediate indagini scattate la notte stessa, a seguito della denuncia immediatamente presentata presso la neo Stazione Carabinieri di Roma Trullo, inaugurata nel quartiere il 16 novembre 2020, proprio per garantire maggiore vicinanza ai cittadini nonché rapidità d’intervento dopo la commissione di reati predatori, hanno subito consentito di accertare che la sim utilizzata per il finto ordine di panini, era stata smarrita da una donna deceduta.

A quel punto, attraverso l’analisi del tabulato telefonico del numero utilizzato per il finto ordine dei panini, si constatava la presenza di numerosissimi contatti avuti con altre utenze utilizzate da ragazzi che, successivamente sentiti a verbale in caserma, ammettevano di conoscerne l’utilizzatore del numero trattandosi di un minorenne loro amico. La successiva perquisizione eseguita in casa di quest’ultimo, consentiva di ritrovare il telefonino e la sim in questione, facendo ricadere su di lui gravi indizi di colpevolezza quale coautore della rapina di cui era stato vittima il rider. Sono in corso ulteriori accertamenti per addivenire all’identificazione del resto del “branco”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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