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La minaccia del Cisaf: “Fermeremo la circolazione della Formia-Cassino. Non possiamo morire di traffico”

22 maggio 2021 | 18:26
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La minaccia del Cisaf: “Fermeremo la circolazione della Formia-Cassino. Non possiamo morire di traffico”

Il Cisaf: “La protesta culminerà in piena estate con il blocco della circolazione al semaforo dell’imbocco della superstrada”

Formia – Formia continua a morire di traffico. E’ un dato di fatto. Una realtà figlia del fatto che la viabilità cittadina non è mai stata concretamente ripensata per andare incontro alle esigenze della moderna circolazione e, soprattutto, in virtù del fatto che la nostra è una città ad attraversamento nazionale, tappa obbligata se si vuole raggiungere, in particolare, il porto commerciale di Gaeta e il Mof di Fondi.

Una situazione insostenibile 365 giorni all’anno per i formiani, ma che trova la punta massima dell’esasperazione nel periodo della bella stagione, quando, oltre ai “normali” problemi di traffico, ci si aggiunge quello dei forestieri che vanno e che vengono dal mare.

Per questo, è sceso in campo il Cisaf (Comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia), annunciando una protesta pacifica frutto di quel sentimento di abbandono da parte delle istituzioni, una protesta che vuole provare a smuovere le acque, che vuole costringere chi di dovere a prendere in mano la situazione.

“Il nostro – spiegano dal comitato – sarà uno stato di agitazione civica permanente che culminerà in piena estate con il blocco della circolazione al semaforo dell’imbocco della superstrada Formia-Cassino, attuato pacificamente da centinaia di cittadini con la semplice prenotazione semaforica per il legittimo diritto all’attraversamento del passaggio pedonale.”

Ecco perché la protesta

Ma perché la protesta? Oltre ai problemi già sopra evidenziati, il Cisaf individua due “nodi” principali da sciogliere sul tema della viabilità locale.  Il primo riguarda il “cavalcavia Tallini, indispensabile – sottolineano – per raggiungere celermente il porto turistico per le isole Pontine. Cavalcavia che, però, risulta inibito alla circolazione veicolare, sebbene non siano in corso di realizzazione diverse alternative viarie.”

A preoccupare il Comitato, oltre al flusso estivo e al cavalcavia Tallini, c’è anche la questione del viadotto dell’ospedale che “da svariati mesi continua ad avere un restringimento di carreggiata lato mare, senza che siano stati effettuati il lavori di consolidamento strutturale dei piloni interessati.”

Una situazione questa che ha spinto sia il Cisaf che l’onorevole Raffaele Trano a definire “in stato di emergenza” la situazione viaria del sud pontino e ad andare a caccia di soluzioni che possano evitare il peggio.

La denuncia-querela contro ignoti

Non solo una definizione, ma fatti. Per questo, il Comitato e l’onorevole, lo scorso 30 aprile, hanno fatto sapere al Ministero che “non avendo ricevuto esaustive comunicazioni in merito allo stato d’emergenza viaria del Sud pontino da parte di ANAS e Regione Lazio, si è sporta formale denuncia-querela contro ignoti alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma.”

E ancora: lo scorso 14 maggio il Cisaf e l’onorevole Trano hanno richiesto “sia informazioni sullo stato d’avanzamento dello studio di fattibilità della variante ss 7 Appia-Pedemontana di Formia e sia un incontro, eventualmente anche in video conferenza, per avere riscontro dell’iter in corso” tramite una nota inviata indirizzata al  Ministero dell’Infrastrutture, divisione 2 programmazione della rete Anas, al professor Catalano del Mit, agli ingegner Scalamandrè e Devitofranceschi responsabili del coordinamento progettazione e realizzazioni lavori presso Anas, all’ingegner Moladori responsabile della struttura territoriale Anas del Lazio.”

Ma in attesa che le risposte tanto agognate arrivino, nel Comitato è nata una certezza: non si può più restare fermi a guardare una città che muore sotto i propri occhi. Una consapevolezza da cui è nata l’idea della protesta pacifica.

Formia – conclude il comitato – non regge più il traffico nazionale di passaggio! E’ l’ora di mandare in tilt il semaforo sulla Superstrada!

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