il caso

Pentagono ed Ufo transmediale. Altra ennesima bufala dai “filmati reali”?

22 maggio 2021 | 09:00
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Il Pentagono afferma che l’ultimo filmato ripreso da militari è reale, quindi, tutti a parlare di sicurezza nazionale ed alieni. Ma cosa vuol dire che “il filmato è reale”?

Misteri – Nell’ultimo video di fonte militare americana si vede molto sgranato un qualcosa di sferico che pian piano si avvicina all’orizzonte marino e si spegne. Come un bengala, come una lampadina.

Per la cronaca, il nuovo filmato “declassificato” (ma non lo è affatto) sarebbe stato girato dalla nave della Marina Statunitense USS Omaha nel luglio 2019, mentre si trovava al largo di San Diego (California) intorno alle ore 23:00. Tracciato dal radar e ripreso da una telecamera ad infrarossi, l’oggetto solido e nero sembrerebbe essere freddo, più dell’acqua del mare e dell’aria che lo circonda. La scritta “LRF Armed – No return” sulla barra del programma avviserebbe che, seppure il radar lo stesse tracciando, il laser misuratore di distanza non stava riuscendo a calcolare a che distanza si trovasse, per motivi che non conosciamo.

Alla diffusione del filmato da parte di un controverso artista e documentarista, ha fatto seguito un comunicato ufficiale della portavoce del Pentagono, Susan Gough, che ha dichiarato: “Posso confermare che il video è stato ripreso dal personale della Marina e che l’UAPTF [la task force per gli UAP, Unidentified Aerial Phenomena] lo ha incluso nell’esame in corso”.

Ma che cosa c’è nel filmato? In realtà si vede… un monitor! Si, perché quello che è stato fatto circolare non è il filmato dell’oggetto, ma una ripresa dello schermo sul quale passa il filmato. Quello che vediamo è insomma il filmato del filmato dell’oggetto. E’ ovvio che da quei pixel sgranati non si possano vedere particolari, ma si ricavi solo la sensazione che qualcosa si stia muovendo, si fermi e poi si abbassi. Quando l’oggetto giunge a quello che sembra l’orizzonte marino, lampeggia e scompare. Quello di cui si sta parlando e straparlando, come se fosse la dimostrazione di chissà quale tecnologia esotica, è tutto qua.

Ma quel che vediamo è l’oggetto in sé o una sua rappresentazione? E se fosse un semplice effetto video? Perché quel lampeggio finale?
Si è addirittura parlato di USO (Unidentified Submerged Object), oggetto sottomarino non identificato, ed anche di oggetto “transmediale” (trans medium vehicle), parolone che significherebbe la capacità di muoversi da un mezzo gassoso ad uno liquido, dall’aria all’acqua. Per carità, in senso lato anche un sasso che lanciamo tra i flutti potrebbe essere definito tale. Gli USO sono una cosa ben diversa: sono un tipo di oggetti non identificati che noi del CISU conosciamo bene, in quanto il nostro collega Marco Bianchini segue un suo progetto di archiviazione e catalogazione specifico (chiamato “UsoCat”) di tutti gli avvistamenti italiani che implicano un oggetto volante che entra in acqua, ne esce in volo, o vi navighi al di sotto della superficie: ne abbiamo raccolti più di 300.

Per fare qualsiasi ragionamento o discussione, invece di limitarci all'”effetto wow!” da social network, avremmo bisogno di vedere qualcosa di più, magari il video originale invece di una ripresa sfocata del monitor, anche solo per non trovarci magari a parlare di quelli che un domani si riveleranno effetti ottici, come è già capitato e abbiamo raccontato (leggi qui).

Come prima ipotesi di conversazione, non possiamo pensare ad un pallone meteorologico? Tanto per dire, pur essendo un “velivolo”, non avendo un motore e non emettendo energia, in una ripresa ad infrarosso apparirebbe freddo anche rispetto al mare ed all’aria che lo circonda. Ed anche per questo non sarebbe strano vederlo scendere di quota sempre più.

Sembra paradossale quanto sia cambiata la procedura nel rapporto tra militari e coloro che si interessano di Ufo. Un tempo, quando si parlava di questi oggetti volanti (specie se di forma sferica), erano i militari, indipendentemente da quanto raccontato dal testimone, ad affermare che si fosse trattato di un pallone-sonda meteorologico. Oggi succede il contrario? Si è passato da quella che una volta veniva definita “la congiura del silenzio”, ad un fin troppo rumoroso battage proveniente dai canali ufficiali. Si è addirittura passati da “quel che i governi ci nascondono” a “quel che i governi ci mostrano”. Ma cosa ci mostrano? Ancora nulla, solo filmati da cui non si capisce granché o nei quali a volte si capisce fin troppo bene di cosa si tratta, ma senza successive smentite ufficiali. Da parte dei portavoce militari si rimane sul vago, usando parole ambigue, come se fosse tutta una messa in scena ad uso e consumo di quanti vogliono credere a tutti i costi, in attesa delle fantomatiche rivelazioni annunciate per l’inizio di giugno. Insomma, si è creato l’evento e siamo tutti in attesa. Infatti, circa le asserite “rivelazioni” e “ammissioni” del Pentagono che stanno eccitando inutilmente un sacco di fan, tanto per cambiare sono perlopiù delle “sparate”, ad opera di quelli che Gianfranco Funari chiamava non a caso “giornalai”.

L’ufologo serio (ce ne sono) John Greenewald dal suo sito “the BlackVault” ha fatto come suo (e nostro) solito il compitino di verifica diretta che troppi non fanno, limitandosi a copiare, amplificare e deformare notizie e semplici voci. Dal ministero della difesa americana gli hanno detto che l’unica loro conferma è stata che la ripresa è stata fatta da un militare, e il caso verrà preso in considerazione dalla commissione che sta facendo la revisione delle indagini in corso sui fenomeni aerei insoliti. Tutto il resto (e soprattutto certi titoli ad effetto, su giornali, TV e Internet) è fuffa.

Mentre aspettiamo senza far troppo chiasso le tanto attese rivelazioni di giugno, inganniamo intanto il tempo con le dichiarazioni di Barak Obama. Ma il vero scoop legato a queste “affermazioni ufficiali” sembra essere il connotato sociologico, ovvero come la gente sta reagendo a tutto questo.

Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it

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