Il Fatto

Rifornivano Terracina di droga e terrorizzavano i debitori: 9 arresti

22 maggio 2021 | 11:11
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Gli assuntori subivano appostamenti fuori le abitazioni ed inseguimenti per le strade cittadine

Terracina – Nove arresti per Estorsione, Usura e Spaccio di sostanze stupefacenti. E’ successo a Terracina dove la Polizia di Stato di Latina ha eseguito nove Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere. L’operazione di polizia, denominata “Break Down”, è stata portata a termine dagli agenti del Commissariato P.S. di Terracina, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe Miliano, mentre le misure cautelari sono state emesse dal G.I.P. del Tribunale di Latina dott.ssa Giorgia Castriota.

Nel corso della vasta operazione di Polizia sono state eseguite anche numerose perquisizioni, che hanno visto impegnate le unità cinofile della Polizia di Stato di Nettuno, il Reparto Prevenzione Crimine Napoli, pattuglie della Squadra Mobile e dei Commissariati di Fondi, Gaeta e Formia con il supporto di un elicottero del 1° Reparto Volo di Pratica di Mare. Tra gli arrestati figurano soggetti già noti alle Forze di Polizia ma anche insospettabili incensurati, complessivamente un gruppo di spacciatori in grado di rifornire di cocaina ed hashish la città, dall’adolescente all’operaio, sino al professionista affermato.

L’indagine ha avuto inizio a seguito di alcuni sequestri di sostanza stupefacente operati sul territorio di Terracina. Nel corso delle investigazioni è emersa una fitta rete di spaccio e numerosi soggetti assuntori, alcuni dei quali si erano indebitati ed esposti alle minacce e a gravi atti ritorsivi. In un caso si è accertato che a fronte di un prestito è stato richiesto un interesse con tasso usurario pari ad oltre il 500%, con minacce anche nei confronti dei familiari del debitore. Dalle attività tecniche sono emerse, tra l’altro frasi come: “vedi che quando tu sei a lavoro tua moglie e tuo figlio rimangono da soli a casa” e “ti taglio la testa con la motosega”. Le vittime, inoltre, venivano terrorizzate con appostamenti fuori le abitazioni ed inseguimenti per le strade cittadine.

Nel corso dell’attività investigativa, durata circa un anno e mezzo e caratterizzata da numerosi servizi di osservazione e pedinamento, sono stati operati diversi arresti in flagranza di reato e si è proceduto a sequestri di sostanze stupefacenti, sradicando punti di spaccio allestiti anche presso abitazioni private in diversi quartieri scelti quali punti nevralgici per lo spaccio.

Gli spacciatori rifornivano Terracina di cocaina, hashish e marijuana mentre ha destato particolare allarme sociale il rinvenimento ed il sequestro di una sostanza stupefacente potenziata e composta da un mix di marijuana e cocaina, chiamato Bazooka.

Gli spacciatori arrestati si avvalevano anche di vedette per eludere i blitz della Polizia, come si evince da alcune conversazioni intercettate: “Se devi uscire adesso lascia perdere ci sono dei cani vicino casa…sono in borghese” laddove per cani, con espressione dispregiativa, si intendeva fossero presenti appartenenti alle forze dell’ordine.

Il ringraziamento del sindaco Roberta Tintari

“Esprimo grande apprezzamento e sincera gratitudine da parte mia e della città di Terracina alla Polizia di Stato per la brillante operazione antidroga condotta oggi nella nostra città”.

Il sindaco di Terracina, Roberta Tintari, ha voluto ringraziare personalmente le forze dell’ordine per il risultato ottenuto.

“Un sistema di spaccio e di violenza connessa che intacca la tranquillità sociale e mina la percezione di sicurezza.

È un paradosso, ma ci siamo socialmente assuefatti alla droga, alla sua presenza diffusa e ormai accettata. Non può e non deve essere così perché rimane una delle ferite e dei drammi più profondi della nostra società.

Grazie ancora alla Polizia e alle forze dell’ordine che conducono una battaglia senza quartiere contro questi fenomeni che rappresentano il male assoluto, capaci di annientare la vita di chi ne rimane vittima e dei familiari”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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