L’opposizione a Montalto: “Il centro Maratonda va recuperato”

24 maggio 2021 | 04:00
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L’opposizione a Montalto: “Il centro Maratonda va recuperato”

“Nel 2014 sono stati riscontrati danni strutturali all’edificio: ad oggi il Centro risulta chiuso ed abbandonato”

Montalto – “Nel territorio del Comune di Montalto di Castro è presente una importante struttura immobiliare nata per ospitare il Centro Socio-Riabilitativo Maratonda, inaugurata il 03/10/2009″ – lo affermano in una nota i consiglieri comunali di Montalto Fedele, Socciarelli, Corniglia e Sacconi.

“Una struttura che doveva rappresentare il fiore all’occhiello dell’assistenza e dell’inclusione per le disabilità gravi, punto di riferimento per il nostro territorio e per i paesi limitrofi.

La struttura contiene 5 mini appartamenti composti da cucina, bagno e camera, tutti arredati, da destinare all’ospite disabile affinché possa viverci in autonomia, nonché un’importante area dedicata al Centro diurno, nella quale svolgere attività in favore dei ragazzi disabili che possa impegnarli e favorirne l’inclusione.

Nel 2014 sono stati riscontrati danni strutturali all’edificio, e lo stesso è stato chiuso con la promessa che la chiusura fosse “temporanea”; purtroppo ad oggi il Centro risulta ancora chiuso ed abbandonato, e non è prevista alcuna data per la sua riapertura.

Questa situazione rappresenta un ingente danno economico per la comunità, ma soprattutto un danno irreparabile per i ragazzi affetti da disabilità grave che non possono beneficiare di un centro pensato per fronteggiare le loro difficoltà.

Oltre a questo danno, va segnalato che tutto il materiale ivi presente è abbandonato! Parliamo degli appartamenti e dei loro arredamenti, degli uffici interni, delle cucine, dei laboratori etc… tutto  lasciato marcire senza custodia e senza che nessuno pensi ad un loro riutilizzo.

L’enorme  ritardo che l’Amministrazione ha nel risolvere il problema e restituire alla cittadinanza il Centro SocioRiabilitativo sta compromettendo il progetto “Dopo di noi” che garantirebbe ai ragazzi e ragazze disabili un futuro quando i loro genitori non avranno più la possibilità di assisterli.

Purtroppo, dopo un sopralluogo da parte della ASL, come Comune siamo già stati esclusi dalla rete di “patrimonio solidale” creata dalla Regione Lazio, progetto pensato per utilizzare immobili sia pubblici che di proprietà di persone disabili al fine di creare gruppi-appartamenti o soluzioni di co-housing. Questo progetto regionale è nato con l’obiettivo di costruire un vero senso di comunità, a partire dal ruolo dei familiari e delle loro associazioni che, insieme ad altre realtà, mettono a disposizione appartamenti e abitazioni. L’incuria e l’incapacità gestionale della nostra Amministrazione, ed il disinteresse verso la categoria dei disabili sta mandando in rovina una progettualità ed un patrimonio immobiliare di fondamentale importanza sociale per il nostro territorio.

Per le ragioni esposte abbiamo chiesto al Consiglio Comunale di comunicare ufficialmente quali sono tuttora le criticità strutturali dell’immobile, quali interventi sono stati previsti e finanziati per superarli, i tempi di realizzazione dei lavori e per la riapertura del Centro.
Abbiamo chiesto, inoltre, di realizzare un inventario dei beni, attrezzature e mobilio presenti nel centro, di metterli in sicurezza al fine di utilizzare quando verrà riaperta la struttura del Dopo di Noi”.
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