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Tarquinia conferisce la cittadinanza onoraria a Giuseppe Antoci

24 maggio 2021 | 03:00
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Tarquinia conferisce la cittadinanza onoraria a Giuseppe Antoci

Il sindaco Alessandro Giulivi ha consegnato ad Antoci le chiavi della Città orgoglioso di avere tra i suoi concittadini “un Eroe dei nostri tempi”.

Tarquinia – Dopo cinque anni dall’attentato mafioso che ha colpito Giuseppe Antoci e gli uomini della sua scorta, la città di Tarquinia ha ospitato durante la giornata nazionale della legalità, l’ex Presidente del Parco dei Nebrodi conferendogli la Cittadinanza Onoraria.

La cerimonia alla presenza delle autorità civili e militari e della stampa, organizzata nel rispetto delle normative vigenti in materia di diffusione covid, è stata interamente trasmessa in modalità online sul canale 629 di Tele Lazio Nord e sui canali Youtube e pagine Social della città di Tarquinia.

Chi è Giuseppe Antoci?

Giuseppe Antoci nasce a Santo Stefano di Camastra l’11 gennaio 1968. Laureato in Economia e specializzato in attività bancaria e finanziaria, è diventato bancario. Si è candidato al Senato alle politiche del 2013; poi successivamente è stato Presidente del Parco dei Nebrodi e dal 30 marzo 2014 è coordinatore regionale della Federparchi siciliana.

Nella notte del 18 maggio 2016 sulla strada isolata tra le montagne dei Nebrodi, Antoci è stato vittima di un attentato mafioso, sventato solo grazie agli uomini della sua scorta ed al tempestivo intervento degli agenti del Commissariato, a capo del quale c’era l’ex Dirigente del Commissariato di Tarquinia Daniele Manganaro, oggi Dirigente a Massa Carrara, promosso per meriti straordinari, a conferma del fatto che lo Stato ha ampiamente riconosciuto la gravità di quel fatto e la coraggiosa azione dei poliziotti.

Premio nazionale Paolo Borsellino 2016 e Premio continentale per l’Ambiente 2016, Antoci vive da anni sotto scorta perché è l’uomo che ha spezzato il business delle cosche mafiose sui terreni pubblici del Parco dei Nebrodi. Da presidente dell’area protetta, nel 2014 ha introdotto il protocollo che impone il certificato antimafia alle aziende cui vengono concessi in affitto pezzi di demanio: in Sicilia, nei Nebrodi, per anni i boss si sono accaparrati le terre pubbliche a prezzi stracciati, dichiarando di essere puliti e di impiantare lì colture biologiche, per incassare milioni di euro di fondi Ue destinati all’agricoltura. Il 27 settembre 2017, il “protocollo Antoci” è stato recepito in toto nel nuovo Codice Antimafia ed ora è una legge dello Stato.

Per questi motivi, come indicato dalla delibera di consiglio approvata all’unanimità il 28/02/2020 il Sindaco della Città di Tarquinia Alessandro Giulivi ha consegnato ad Antoci le chiavi della Città, orgoglioso di avere tra i suoi concittadini “un Eroe dei nostri tempi”, come l’ha definito Camilleri. Un uomo che con coraggio e dignità ha saputo difendere il proprio territorio, salvandolo dalle mani sporche dei potentati mafiosi, combattendo un sistema parassitario e vigliacco volto a soffocare ogni vagito di una potenziale nuova e sana economia.

Come citato nel deliberato: “La cittadinanza è il dono più grande e prezioso che una comunità possa offrire, per riconoscenza all’alto valore morale di Antoci, una persona che ha messo la sua vita al servizio dei valori della giustizia e del rispetto delle regole Questo afflato di solidarietà e vicinanza, nel dirgli che non è solo, è utile e necessario”.
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