Piano rifiuti per Roma, il Tar del Lazio annulla l’ordinanza di Zingaretti

27 maggio 2021 | 15:54
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Piano rifiuti per Roma, il Tar del Lazio annulla l’ordinanza di Zingaretti

La Raggi esulta: “Una vittoria per tutti i romani”, La replica di Zingaretti: “La sostanza non cambia: il Campidoglio non ha adempiuto ai suoi doveri”

Roma – Con sentenza breve, adottata nella camera di consiglio del 25 maggio e depositata oggi (n. 6274/2021) il Tar del Lazio, si legge in una nota, “ha annullato l’ordinanza della Regione Lazio dello scorso 1 aprile con cui si ordinava a Roma Capitale di adottare e trasmettere, entro 30 giorni, un piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti, recante anche l’impegno a realizzare una rete integrata e adeguata di impianti”.

“I giudici amministrativi hanno osservato che la complessa attività di gestione del corretto ciclo dei rifiuti richiede una attività sinergica ad opera di tutti gli Enti preposti alla cura di un settore così delicato, attività che è prefigurata e disciplinata per i diversi livelli di governo del territorio da disposizioni di legge nazionale e di legge regionale. Come pure hanno rilevato l’assenza – allo stato – della redazione, pur doverosa, di un piano impiantistico volto a garantire l’autosufficienza nella gestione rifiuti del sub-Ato di Roma Capitale. E, tuttavia, lo strumento adoperato dalla Regione, quello cioè dell’ordinanza contingibile e urgente è apparso, al giudice della legittimità, non correttamente esercitato nel caso di specie”.

“Se è vero, infatti, che l’ordinanza contingibile e urgente in tema di rifiuti può essere legittimamente adottata, ai sensi dell’art. 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006, solo per ‘consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti’ e che ha un contenuto normativamente prestabilito, ne consegue che esso non può essere utilizzato per altre finalità. E dunque non per disporre un’attività di tipo programmatorio e pianificatorio. La definizione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento di rifiuti non integra, infatti, una speciale e temporanea ‘forma di gestione dei rifiuti’ necessaria ad affrontare e risolvere una situazione eccezionale e non prevedibile”.

Lo stesso Tribunale, infine, ha richiamato” in sentenza l’art. 13 della legge regionale n. 27 del 1998, recante la disciplina della gestione dei rifiuti, che attribuisce alla Regione il diverso (rispetto all’ordinanza contingibile e urgente) strumento dell’esercizio del potere sostitutivo in caso di omessa adozione, da parte dei Comuni e delle Province (nella specie, la Città metropolitana), di atti obbligatori previsti dalla legge. A tanto è conseguito quindi l’annullamento dell’ordinanza regionale, con salvezza ovviamente degli ulteriori provvedimenti che la Regione vorrà adottare”.

Raggi: “Una vittoria per tutti i romani”

“Il Tar del Lazio ha accolto il nostro ricorso e ha annullato l’ordinanza con cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti imponeva a Roma Capitale di indicare una discarica dentro la città. Si tratta di una vittoria per tutti i cittadini e tutti i territori che, da troppi anni, pagano scelte scellerate calate dall’alto. Ora la Regione Lazio non ha più alibi”, scrive su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

“Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013 non sono mai state costruite valide alternative, neppure nell’ultimo, insufficiente, piano rifiuti regionale. A questo si aggiunge la chiusura di diverse discariche e impianti del Lazio, uno dei quali al centro dell’indagine che ha portato agli arresti della responsabile della direzione Rifiuti della Regione Lazio, per ipotesi di corruzione. Questi sono i fatti”, aggiunge la prima cittadina della Capitale.

“Le soluzioni esistono. Alcune di esse sono state individuate nel nuovo piano industriale di Ama, che prevede anche la realizzazione di nuovi centri di trattamento meccanico-biologico: impianti che non sono stati realizzati prima anche per i pesanti ritardi nell’approvazione del Piano Rifiuti della Regione Lazio. I giudici hanno sgomberato il campo da ogni alibi. Non si può fare politica su un tema così delicato, sulle spalle dei cittadini. È arrivato il momento che la Regione collabori per cercare soluzioni fattibili e concrete”, conclude la Raggi.

Zingaretti: “Il Campidoglio non ha adempiuto ai suoi doveri”

“La sostanza non cambia: il Tar conferma chiaramente che Roma non ha un piano impiantistico, non ha indicato i siti dove collocare gli impianti e non sa dove portare i rifiuti che produce. Su questo il Tar rileva a chiare lettere l’omissione da parte del Comune affermando la mancanza, cito la sentenza, di ‘un piano impiantistico volto a garantire l’autosufficienza nel trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti del Sub-ATO di Roma Capitale'”, la replica del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Il Tar quindi eccepisce alla regione esclusivamente l’idoneità nell’uso dell’ordinanza per affrontare il problema e indica invece la necessità di utilizzare gli strumenti ordinari ‘In caso di omessa adozione da parte delle Province e dei Comuni di atti obbligatori’ previsti dalla normativa. Come ho già detto non viene assolutamente contestata la sostanza dell’ordinanza”, aggiunge il Governatore.

“Come Regione, attraverso il lavoro di questi mesi, anche con le ordinanze adottate che hanno evitato l’accumularsi dei rifiuti in strada e il conseguente pericolo sanitario, abbiamo provato in sinergia con le altre istituzioni locali a risolvere l’emergenza rifiuti della capitale. Ora la situazione sta diventando gravissima: Roma rischia di essere invasa dai rifiuti perché Regioni e Comuni che accolgono già i rifiuti romani, dopo la scadenza del 30 giugno non intendono ricevere ulteriori conferimenti. Il rischio emergenza per la Capitale dunque si ripropone ancora una volta e diventa sempre più drammatico perché, lo ripeto, in assenza di soluzioni credibili da parte di Roma Capitale e della Città Metropolitana rischiamo che nessuno sia più disponibile a ricevere i rifiuti di Roma. Per salvare la capitale procederemo in via ordinaria con le indicazioni presenti nella sentenza, ma già oggi informerò il Governo del pericolo che corre Roma”, conclude Zingaretti.

De Vito: “Il Tar boccia la Regione Lazio”

“Il Tar del Lazio ha giustamente annullato l’Ordinanza del presidente Zingaretti che imponeva al Comune di Roma – che nel corso degli anni ha ampiamente dato – di scegliere, all’interno del Comune stesso, l’area della discarica”, il commento del presidente dell’Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito.

“Mi preme ricordare che a Malagrotta, la discarica più grande d’Europa, hanno sversato ben 58 Comuni oltre quello di Roma. E’ ora che Comune M5S e Regione PD-M5S la smettano di giocare una partita politica a danno dei romani, costretti a pagare la tassa rifiuti più alta d’Italia (parliamo di 800mln!) per avere un servizio indegno. Servono con urgenza soluzioni impiantistiche efficienti e moderne e una gestione economica efficace e trasparente di AMA”, conclude De Vito.

Colosimo: “Prodotto l’ennesimo corco circuito”

“Il modello Zingaretti, che prevede la dura opposizione alla Raggi e il M5S nella sua giunta, ha prodotto l’ennesimo corto circuito sulla gestione dei rifiuti. Infatti, Zingaretti, nell’attaccare la giunta Raggi e il M5S, ha affermato che solo il centrosinistra potrebbe risolvere i problemi di Roma magari iniziando proprio dalla questione rifiuti, che né lui né il sindaco Raggi hanno mai voluto affrontare”, dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo.

“Mi chiedo se quello che ha iniziato la battaglia politica contro la Raggi e il centrodestra, è lo stesso presidente che ha dovuto elemosinare i voti prima del centrodestra e poi dei 5 Stelle per governare la sua regione. Un capolavoro d’ipocrisia politica che non ha eguali”, aggiunge.

“Chissà con chi si schiereranno questa volta le silenziosissime ‘amazzoni grilline’ catapultate in giunta solo per permettere a Zingaretti di ergersi a modello ‘nazional popolare’. Quello stesso modello che, come un boomerang, ha sbarrato la strada alle velleità politiche del nostro Nicola. Poi un ‘consiglio’ non richiesto a Zingaretti che solo qualche giorno fa aveva affrontato la questione rifiuti individuando ‘nell’erba alta’ uno dei problemi di Roma. Tranquillo, a quello ci penseranno le capre e le pecore ‘tosaerba’ della Raggi”.

Astorre: “Il Tar certifica le mancanze del Campidoglio”

“La sentenza del Tar di oggi ha certificato una cosa: Il Comune di Roma non ha un piano impiantistico che possa garantirgli l’autosufficienza. Questo è il problema che, ciclicamente, ci porterà a vivere un’emergenza rifiuti a Roma”. Lo scrive in un comunicato il senatore Bruno Astorre, Segretario Pd Lazio

“Regioni e Comuni – prosegue – che accolgono rifiuti romani hanno già fatto sapere che, dopo la scadenza del 30 giugno, non intendono ricevere ulteriori conferimenti. Questo è un grande problema che rischia di portare Roma in un’ennesima emergenza rifiuti. L’unica cosa che il Tar replica alla Regione è l’utilizzo dell’ordinanza e non di uno degli strumenti ordinari previsti dalla normativa. Una sentenza che, dunque, non fa altro che sottolineare le mancanze del Comune di Roma”, conclude.

Rampelli: “Raggi e Zingaretti inadempienti sulla chiusura del ciclo dei rifiuti”

“Da un lato la sindaca di Roma che esulta per la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso presentato da Roma Capitale in merito all’ordinanza regionale, che imponeva al Campidoglio l’indicazione di una discarica. Dall’altro, il governatore del Lazio che ribatte dicendo che informerà il Governo sul rischio emergenza rifiuti a Roma. Due facce della stessa medaglia, inadempienti sulla chiusura del ciclo dei rifiuti. Mancata programmazione, assenti politiche sul vuoto a rendere, cicli di recupero, riuso e riciclo. Raccolta differenziata al palo e nessuna strategia sui ‘rifiuti zero’. Il patetico rimpallo delle responsabilità tra Raggi e Zingaretti condanna la Capitale all’emergenza rifiuti”, dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

I consiglieri regionali di FdI: “Campidoglio e Pisana ugualmente responsabili”

“Il sindaco Raggi non canti vittoria, Roma è sommersa dall’immondizia, il piano industriale di Ama resta sulla carta e gli impianti rimasti in funzione sono insufficienti vetusti e lavorano con capacità ridotta, i Cda della municipalizzata sono stati più volte cambiati, gli assessori all’ambiente delegittimati e sostituiti. Sull’emergenza rifiuti il tempo delle accuse reciproche e della fuga dalle responsabilità tra Regione e Comune è finito. La sentenza del Tar che annulla l’ordinanza Zingaretti, in sostanza conferma quello che FdI sostiene da sempre: la progettazione e la gestione delle attività del ciclo rifiuti riguarda sia la Regione che il Comune e non può essere affrontata con ordinanze urgenti, ma richiede pianificazione e programmazione. Di fronte all’immobilismo e all’incapacità di Roma Capitale, l’Amministrazione Regionale ha risposto con lo scaricabarile. L’inconsistenza del Piano Rifiuti Regionale varato con molto ritardo e privo di soluzioni concrete e l’inchiesta sulla dirigente della Direzione Rifiuti certificano il fallimento della Giunta di sinistra del Lazio anche su questa criticità”. Così in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio di FdI.

(Il Faro online)