Dalla terra dei fuochi alla terra dei fanghi: il disprezzo per la vita dei bambini è lo stesso

28 maggio 2021 | 06:30
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Dalla terra dei fuochi alla terra dei fanghi: il disprezzo per la vita dei bambini è lo stesso

Intercettazioni shock: “Io ogni tanto ci penso eh… Chissà il bimbo che mangia questo mais cresciuto sui fanghi”

La Wte è finita sotto sequestro per aver sparso 150mila tonnellate di liquami contaminati su 3.000 ettari di terreni agricoli in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

Quella dell’avvelenamento di terre destinate all’agricoltura e alla produzione di cibi per il consumo umano è una storia senza confini e senza tempo.

La catastrofe ecologica che si è consumata nella “Terra dei fuochi” raccontata da Roberto Saviano in Gomorra, è la stessa della “Terra dei fanghi” nel nord Italia, che ci viene raccontata dalla cronaca di questi giorni.
Sono storie di “ordinaria criminalità” i cui protagonisti, imprenditori e dirigenti pubblici, non hanno nessun senso del valore della vita umana, anche se si tratta di bambini.

Le intercettazioni shock ci mettono di fronte a parole, accompagnate da risate, di una violenza inaudita: “Io ogni tanto ci penso eh… Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi… Io sono stato consapevolmente un delinquente”. Così parla uno dei responsabili, che quei fanghi li spandeva nei campi della bassa bresciana.

Anche in questo caso, così come è emerso dall’inchiesta del recente disastro della funivia di Mottarone, gli indagati sarebbero stati pienamente consapevoli di quanto stavano facendo, il loro obiettivo era solo quello di aumentare i loro profitti e, non solo i vertici sapevano, ma anche i dipendenti e collaboratori ne erano al corrente.

Morire di rifiuti velenosi, morire per la manomissione volontaria dei sistemi di sicurezza sui luoghi di lavoro, morire a causa di disastri colposi dovuti a negligenza e al disprezzo della vita umana; significa morire per mano di “criminali e traditori ”, perché le vittime, al contrario dei loro carnefici sono totalmente inconsapevoli e indifesi di fronte alle situazioni di pericolo in cui vengono messi. Vuol dire morire per mano della “miseria umana”.
(Il Faro online)