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Latina, massacrò di botte il cagnolino Lucky: confermata la condanna a 8 anni di carcere

Il cane era stato trovato morto vicino a un cassonetto e la Forestale era risalita all'autore

Latina – La morte di Lucky, il cane preso a bastonate e lasciato vicino a un cassonetto a Latina, nel giugno del 2018 ha creato grande interesse nelle opinione pubblica oltre che, naturalmente, sgomento. Non solo gli animalisti, ma anche la gente comune ha seguito la vicenda con profondo coinvolgimento, fino a qualche giorno fa quando è arrivata la decisione della Corte di Cassazione.

I fatti risalgono, ormai a tre anni fa quando, dopo il ritrovamento del corpo senza vita del cagnolino, gli uomini della Forestale hanno fatto scattare le indagini e l’arresto di colui che è stato ritenuto l’autore di quella morte: un pensionato all’epoca dei fatti 69enne.

Ma i risvolti che gli investigatori hanno portato alla luce, a seguito delle attività di indagine svolte, sono risultati essere raccapriccianti perché a carico dell’uomo sono emerse responsabilità per violenze e maltrattamenti che avrebbe perpetrato ai danni dei suoi familiari e in particolare della moglie e dei figli.

Per quei fatto l’uomo è stato processato e solo qualche giorno fa è arrivato il pronunciamento della Corte di Cassazione che ha messo la parola fine alla vicenda con una conferma della condanna a otto anni di carcere.

Il ricorso della difesa dell’uomo non ha sortito l’effetto sperato visto che il Palazzaccio ha sposato in pieno l’impianto accusatorio e confermato la pena .

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