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Regione Lazio: quasi 4 milioni di euro per il sostegno ai genitori separati in difficoltà

29 maggio 2021 | 09:00
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Regione Lazio: quasi 4 milioni di euro per il sostegno ai genitori separati in difficoltà

Approvata all’unanimità la legge per le misure di sostegno di tipo economico e abitativo

Regione Lazio – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità (38 voti) il testo unificato concernente “Misure di sostegno per i genitori separati in condizione di disagio economico e abitativo”, frutto della sintesi di due proposte di legge presentate da Michela Califano (Pd) e Sergio Pirozzi (FdI), sottoscritte anche da altri consiglieri regionali.

Obiettivo della nuova legge è quello di fornire un supporto ai genitori che, a seguito della separazione, si trovino in difficoltà economiche o con problemi abitativi, attraverso la promozione di specifici protocolli d’intesa, finalizzati a individuare strumenti di flessibilità lavorativa che favoriscano le relazioni familiari anche dopo la separazione, insieme a un pacchetto di misure di sostegno per garantire un’esistenza dignitosa e il recupero dell’autonomia abitativa del genitore che si trovi in stato di difficoltà economica.

Le risorse stanziate ammontano a quasi 4 milioni di euro per il triennio 2021-2023 e sono destinate a finanziare misure di sostegno di due tipi: economico e abitativo.

Nella prima fattispecie rientrano: il riconoscimento di un credito di imposta da utilizzare a compensazione delle somme corrisposte attraverso il portale dei pagamenti elettronici ai fini della compartecipazione alla spesa sanitaria; il contributo una tantum di importo non superiore a 10mila euro, riconosciuto al genitore in condizione di disoccupazione involontaria; il contributo una tantum non superiore a mille euro per l’acquisto di medicinali per l’infanzia per figli minori di tre anni (emendamento della Lega).

Fanno parte, invece, della seconda tipologia: un contributo non inferiore a duecento euro, della durata di 12 mesi, per il pagamento del canone di locazione; l’individuazione di immobili di proprietà pubblica da destinare ad alloggi con canoni di locazione agevolati; la promozione di protocolli d’intesa con gli enti locali e gli enti pubblici e privati per la concessione di alloggi a canone agevolato.

Per accedere alle misure di sostegno

è necessario essere residenti nella regione Lazio e trovarsi in condizione di difficoltà economica a seguito della pronuncia dell’organo giurisdizionale all’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento dei figli e di assegnazione della casa familiare all’altro genitore, con un reddito Isee non superiore a ventimila euro.
È prevista la revoca degli aiuti in tre casi:
a) genitori che vengano meno ai doveri di cura e mantenimento dei figli;
b) genitori proprietari di un ulteriore immobile, oltre a quello assegnato all’altro genitore;
c) genitori destinatari di un decreto che dispone il giudizio o di un decreto di citazione diretta a giudizio relativamente in particolare ai reati di cui agli articoli 388, 570, 570 bis, 572, 609 bis, 609 ter, 609 quater e 612 bis del codice penale.

Il provvedimento è stato illustrato in Aula dai due firmatari delle due proposte di legge

Michela Califano ha spiegato che “questa proposta di legge nasce sia dall’esigenza di garantire il proseguimento di una vita dignitosa e il recupero dell’autonomia abitativa al genitore che, dopo la fine del matrimonio, dell’unione civile o della convivenza di fatto, si trova in una condizione di difficoltà economica e abitativa sia dall’esigenza di porre al centro il benessere psico-emotivo dei figli che sono l’anello più debole di queste circostanze. L’autonomia abitativa – ha aggiunto Califano – è uno dei fattori funzionali allo svolgimento del ruolo genitoriale e consente di mantenere un rapporto continuativo con i figli, anche dopo la fine del rapporto di coppia. Il diritto del figlio di trascorrere lo stesso tempo con entrambi i genitori va tutelato, così come deve essere garantita sempre la “qualità” del tempo trascorso con ciascuno dei genitori.”.

Sergio Pirozzi si è detto “orgoglioso” della legge approvata oggi “perché – ha dichiarato – queste sono cose che restano nel curriculum vitae, come si dice, e quando si cammina tra i problemi dei cittadini e quando da consigliere regionale si riesce a fare qualche cosa di importante per loro, io penso che sia una soddisfazione.”. – A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio.
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