Il Papa bacchetta i fedeli: “Andare oltre le differenze: l’unità è essenziale al cristiano”

30 maggio 2021 | 13:08
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Il Papa bacchetta i fedeli: “Andare oltre le differenze: l’unità è essenziale al cristiano”

Francesco all’Angelus: “L’unità non è un atteggiamento, un modo di dire, no. E’ essenziale perché è l’unità che nasce dall’amore, dalla misericordia di Dio”

Città del Vaticano – “Nell’annuncio del Vangelo e in ogni forma della missione cristiana, non si può prescindere dall’unità alla quale chiama Gesù. La bellezza del Vangelo richiede di essere vissuta e testimoniata nella concordia tra noi, che siamo così diversi! E questa unità oso dire che è essenziale al cristiano: non è un atteggiamento, un modo di dire, no, è essenziale, perché è l’unità che nasce dall’amore, dalla misericordia di Dio, dalla giustificazione di Gesù Cristo e dalla presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori”.

Affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli, Papa Francesco bacchetta i credenti richiamandoli ad andare oltre le differenze. Un monito che arriva durante la preghiera dell’Angelus, dove riflette sulla solennità odierna, quella della Santissima Trinità. Un  festa, spiega il Pontefice, “nella quale celebriamo Dio” che è “Padre, Figlio e  Spirito Santo. Ma non sono tre dei: è un solo Dio in tre Persone”.

Queste tre Persone, sottolinea, “non sono aggettivazione di Dio, no. Sono Persone reali, diverse, differenti; non sono – come diceva quel filosofo – ‘emanazioni di Dio’, no, no! Sono Persone. C’è il Padre, che io prego con il Padre Nostro; c’è il Figlio, che mi ha dato la redenzione, la giustificazione; c’è lo Spirito Santo, che abita in noi e abita la Chiesa. E questo parla al nostro cuore, perché lo troviamo racchiuso in quella espressione di San Giovanni che riassume tutta la Rivelazione: ‘Dio è amore’ (1 Gv 4,8.16)”.

Il Padre è amore, il figlio è amore, lo Spirito Santo è amore. E in quanto è amore, Dio, pur essendo uno e unico, non è solitudine ma comunione, fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Perché l’amore è essenzialmente dono di sé, e nella sua realtà originaria e infinita è Padre che si dona generando il Figlio, il quale si dona a sua volta al Padre e il loro reciproco amore è lo Spirito Santo, vincolo della loro unità. Non è facile da capire, ma si può vivere questo mistero, tutti noi, si può vivere tanto.

La festa odierna, dunque, aggiunge il Santo Padre, “ci fa contemplare questo meraviglioso mistero di amore e di luce da cui proveniamo e a cui è orientato il nostro cammino terreno”. Poi ammonisce: “Nell’annuncio del Vangelo e in ogni forma della missione cristiana, non si può prescindere da questa unità alla quale chiama Gesù, fra noi, seguendo l’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. La bellezza del Vangelo richiede di essere vissuta – l’unità – e testimoniata nella concordia tra noi, che siamo così diversi! E questa unità oso dire che è essenziale al cristiano: non è un atteggiamento, un modo di dire, no, è essenziale, perché è l’unità che nasce dall’amore, dalla misericordia di Dio, dalla giustificazione di Gesù Cristo e dalla presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori”.

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