Il libro

José Gregorio Hernàndez Cisneros: un “buon samaritano per le strade di Caracas”

1 giugno 2021 | 13:08
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José Gregorio Hernàndez Cisneros: un “buon samaritano per le strade di Caracas”

Un racconto in prima persona della vita del “medico dei poveri”, oggi beato, nel libro scritto da Pino Esposito

Roma – Un venezuelano doc, al servizio dei più bisognosi, con lo sguardo e l’anima rivolti verso il cielo. E’ il ritratto che emerge del “medico dei poveri”, il beato José Gregorio Hernàndez Cisneros, dalle pagine del libro scritto da Pino Esposito, edizioni Lateran University Press, con la prefazione del cardinal Porras Cardozo Baltazar Enrique, Arcivescovo di Merida e Amministratore Apostolico di Caracas, dal titolo: “Il Medico José Gregorio Hernàndez Cisneros. Buon samaritano per le strade di Caracas”.

Non una semplice biografia ma un racconto in prima persona di quella che è stata l’esperienza, a servizio degli ultimi, del primo beato venezuelano. Una storia a ritroso, dalla “nascita al cielo” a quella terrena che l’autore narra come se presente agli avvenimenti, calandosi nei panni di un “amico-testimone”.

Una vita a metà fra la scienza e la fede, segnata anche da un cagionevole stato di salute. Una situazione, quest’ultima, che gli fa comprendere quale sia il disegno di Dio per lui: esercitare la professione medica per i poveri e per quanti sono bisognosi di cure materiali e spirituali invece che la vita consacrata.

Una storia che non riguarda, però, solo il Venezuela, ma anche – e soprattutto – l’Italia. Tanti sono stati, nel corso della vita del medico santo, i rimandi al Bel Paese, fino a un confronto, tra le pagine del testo, con Padre Pio, tanto che l’autore, alla fine del terzo capitolo, scrive: “Per le strade di Caracas e San Giovanni Rotondo camminano i buoni samaritani del Ventunesimo secolo”.

E poi la descrizione di Roma e delle sue chiese, all’interno delle quali si elevano cappelle per custodire le reliquie dove i santi non solo si può commemorarli, ma anche incontrarli.

A completare il tomo le preghiere recitate dai fedeli venezuelani e una raccolta di foto, in bianco e nero, che testimoniano l’affetto e l’amore dell’America Latina nei confronti del medico, ad oggi primo beato del Venezuela.

(Il Faro online)