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Mare di Ardea inquinato per 4 chilometri, interdetta la balneazione: ecco dove

1 giugno 2021 | 19:11
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Mare di Ardea inquinato per 4 chilometri, interdetta la balneazione: ecco dove

L’inquinamento “di tipo batterico” si espande per 4 chilometri di costa su 9: ecco i tratti di mare dove è vietato fare il bagno

Ardea – E’ stata pubblicata l’ordinanza per l’interdizione alla balneazione per oltre 4 chilometri su 9 di costa ad Ardea. Le zone dove vige il divieto di balneazione sono: Fosso della Caffarella (da 200 metri a sinistra a 100 metri a destra della foce); Rio Torto (per 1216 metri a destra della foce); Fosso Grande (da 700 metri a sinistra a 1510 metri a destra della foce); Canale Biffi (da 220 metri a sinistra a 130 metri a destra della foce); Fosso del Diavolo (da 160 metri a sinistra a 100 metri a destra della foce).

L’ordinanza sul divieto di balneazione viene pubblicata ogni anno prima dell’estate, ma questa volta la situazione è critica e il Sindaco Mario Savarese ha scritto una lettera alla Regione indirizzata ad Alessio D’Amato, a Roberta Lombardi e Paolo Orneti.

“Il litorale del Comune di Ardea si estende per poco più di 9 chilometri, e costituisce una delle risorse naturali di questo territorio sulle quali si basa una preponderante parte dell’economia locale. Il territorio è attraversato da una fitta rete di corsi d’acqua che si raggruppano fondamentalmente in cinque fossi che sfociano in mare. Le acque provengono in gran parte dai comuni limitrofi e dai Castelli Romani”, si legge nella lettera.

“Se storicamente queste acque sono state artefici della fertilità del suolo che ha fatto si che l’intero territorio risultasse di grande pregio agricolo, oggi costituiscono un serio problema per la costa e per i pozzi da cui si emunge il fabbisogno idrico del comune di Ardea e in parte di Pomezia. Le acque risultano inquinate al punto da rendere critica la situazione a mare, ma le cause dell’inquinamento sono ad oggi ancora sconosciute e nessuna azione è mai stata messa in atto nel corso degli ultimi trent’anni per contrastare il fenomeno”.

L’inquinamento, prevalentemente di tipo batterico, non si registra in modo costante ma saltuario e con alte concentrazioni. Questo ci fa dedurre cause non naturali dovute ad illeciti sversamenti di sostanze pericolose e reflui. Le analisi condotte quotidianamente all’uscita del depuratore comunale non evidenziano criticità”.

Secondo quanto previsto dall’Art 4 comma 1 lettera g) del DL 116/2008 sono di competenza regionale le ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’. Premesso che il nostro Ente si dichiara disponibile in qualunque modo ad aiutare la Regione Lazio nell’espletamento del difficile compito, sono qui oggi a pregare perché si intervenga con la massima urgenza. Il mare è di tutti, il mare è una risorsa a cui Ardea non può rinunciare”, conclude il Sindaco nella lettera.

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