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Terracina, picchia l’ex compagna e dà fuoco alla sua auto: arrestato stalker

2 giugno 2021 | 10:45
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Terracina, picchia l’ex compagna e dà fuoco alla sua auto: arrestato stalker

L’uomo, ossessionato dalla gelosia, minacciava i suoi “rivali” in amore, mentre sottoponeva la propria compagna ad ogni sorta di maltrattamenti

Terracina –  Il Commissariato di Terracina – Squadra Anticrimine ha portato a termine una brillante operazione di Polizia sottoponendo alla Custodia Cautelare in Carcere un 43enne di Terracina già noto alle forze dell’Ordine, dando esecuzione alla Misura Custodiale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Latina. Il destinatario della Misura restrittiva deve rispondere dei reati di incendio doloso, maltrattamenti ed atti persecutori (stalking).

L’indagine

L’indagine ha avuto inizio a seguito di elementi emersi nel corso di altra attività investigativa, grazie alla quale gli investigatori ipotizzavano gravi condotte violente e prevaricatrici perpetrate nei confronti della compagna convivente dell’odierno arrestato.

Nonostante la vittima fosse stata avvicinata dagli Agenti, avendone rilevato i segni tangibili delle violenze, si mostrava non collaborativa e reticente non rivelando la vera natura delle lesioni fisiche e dei danneggiamenti subiti. In essa, essendo totalmente coartata dal proprio compagno, prevaleva la paura di denunciare in quanto minacciata di gravi ritorsioni nei suoi confronti e di suoi stretti familiari.

L’uomo, ossessionato dalla gelosia, ha più volte inseguito e minacciato quelli che riteneva essere suoi rivali in amore, mentre sottoponeva la propria compagna ad ogni sorta di maltrattamenti fisici e psichici, tali da cagionarle lesioni sanguinanti, sofferenze, privazioni ed umiliazioni. Non sono mancati danneggiamenti ai beni affettivi della donna sino a giungere ad incendiare un’autovettura, alla stessa molto cara in quanto appartenuta ad un suo ex fidanzato, confiscata e poi affidata alla Polizia di Stato di Terracina.

Il grave gesto, che in questi mesi ha impegnato gli investigatori nella ricerca dell’avventato autore e del movente del reato, non escludendo nessuna pista, trovava la risoluzione del caso con l’arresto del predetto soggetto riuscendo anche a documentarne la premeditazione. L’uomo, infatti, nel corso di una perquisizione fu trovato in possesso di scatti fotografici effettuati con il proprio smartphone che ritraevano l’autovettura in vari luoghi della Città finanche nei parcheggi del Commissariato, ove fu data alle fiamme.

Inoltre, per quanto ricostruito dagli atti d’indagine, il giorno dell’incendio aveva ricevuto l’ennesima opposizione della donna a riallacciare la loro relazione sentimentale, decidendo di punire la stessa per quel rifiuto. I dati tecnici hanno poi consentito di accertare la sua presenza sul luogo del delitto individuando anche il veicolo utilizzato dallo stesso nella circostanza.

La ricostruzione delle condotte continue, perduranti e vessatorie, corroborata dagli atti d’indagine,sotto la direzione del Sostituto Procuratore titolare, ha fatto emergere la serialità e la pericolosità del soggetto che hanno determinato l’A.G. all’emissione della Misura cautelare in carcere. Il G.I.P. sottolinea che, lo stesso, nell’incendiare l’autovettura sotto gli Uffici di Polizia ha mostrato una criminale spregiudicatezza e una sfrontata disinvoltura, non curante delle possibili conseguenze penali, disponendo nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere unica ritenuta idonea a contenere l’indagato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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