Corpus Domini, il Papa: “L’Eucaristia non è il premio dei santi ma il Pane dei peccatori”

6 giugno 2021 | 14:28
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Corpus Domini, il Papa: “L’Eucaristia non è il premio dei santi ma il Pane dei peccatori”

Il Pontefice: “Gesù ci ricorda che la cosa più grande della vita è servire. Infatti la grandezza di Dio oggi la ritroviamo in un pezzetto di Pane, in una fragilità che trabocca amore”

Città del Vaticano – “L’Eucaristia non è il premio dei santi, no, ma il Pane dei peccatori. Per questo Gesù esorta: ‘Non abbiate paura! Prendete e mangiate'”. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Solennità del Corpo e Sangue del Signore, Papa Francesco, affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli, ricorda le parole di Gesù durante l’ultima cena, quando, per l’appunto, istituisce il sacramento dell’Eucaristia.

Prima dell’Angelus, il Pontefice si sofferma su alcuni gesti e atteggiamenti di Cristo narrati nei Vangeli: “Con semplicità Gesù ci dona il sacramento più grande. Il suo è un gesto di condivisione. Al culmine della sua vita, non distribuisce pane in abbondanza per sfamare le folle, ma spezza sé stesso nella cena. In questo modo Gesù ci mostra che il traguardo della vita sta nel donarsi, che la cosa più grande è servire. E noi ritroviamo oggi la grandezza di Dio in un pezzetto di Pane, in una fragilità che trabocca amore, trabocca condivisione. Fragilità è proprio la parola che vorrei sottolineare”.

E spiega: “Gesù si fa fragile come il pane che si spezza e si sbriciola. Ma proprio lì sta la sua forza, nella sua fragilità. Nell’Eucaristia la fragilità è forza: forza dell’amore che si fa piccolo per poter essere accolto e non temuto; forza dell’amore che si spezza e si divide per nutrire e dare vita; forza dell’amore che si frammenta per riunire tutti noi in unità”.

Non solo: “C’è un’altra forza che risalta nella fragilità dell’Eucaristia: la forza di amare chi sbaglia”. Infatti, mentre viene tradito, sottolinea il Santo Padre, “e il tradimento è il dolore più grande per chi ama”, “che cosa fa Gesù? Reagisce al male con un bene più grande. Al ‘no’ di Giuda risponde con il ‘sì’ della misericordia. Non punisce il peccatore, ma dà la vita per lui. Quando riceviamo l’Eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori, sa che sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra”.

“Ogni volta che riceviamo il Pane di vita, Gesù viene a dare un senso nuovo alle nostre fragilità – prosegue -. Ci ricorda che ai suoi occhi siamo più preziosi di quanto pensiamo. Ci dice che è contento se condividiamo con Lui le nostre fragilità” “che da soli non possiamo risanare”.

“Ma quali sono queste fragilità?”‘si domanda Bergoglio. La risposta: “Provare risentimento verso chi ci ha fatto del male, prendere le distanze dagli altri e isolarci in noi stessi, piangerci addosso e lamentarci senza trovare pace”. E ammonisce: “L’Eucaristia è il farmaco efficace contro queste chiusure, guarisce perché unisce a Gesù”.

Ma soprattutto “ci dona il coraggio di uscire da noi stessi e di chinarci con amore verso le fragilità altrui. Come fa Dio con noi. Questa è la logica dell’Eucaristia: riceviamo Gesù che ci ama e sana le nostre fragilità per amare gli altri e aiutarli nelle loro fragilità”.

“Che l’Eucaristia ci faccia un dono per tutti gli altri”, conclude Francesco impartendo la benedizione e salutando la folla con il tradizionale: “Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”.

Nel pomeriggio, nella basilica vaticana, il Pontefice celebrerà la Santa Messa alla quale non seguirà la suggestiva processione nelle strade del centro di Roma a causa dell’emergenza sanitaria

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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