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“Poca trasparenza nel comune di San Felice Circeo”, l’affondo dell’associazione “Il fortino”

7 giugno 2021 | 17:18
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“Poca trasparenza nel comune di San Felice Circeo”, l’affondo dell’associazione “Il fortino”

Il fortino: “Da un anno stiamo cercando un confronto con l’amministrazione su temi che concernono il nostro patrimonio, ma continuiamo a non ricevere risposta, anche per la richiesta di accesso agli atti”

San Felice Circeo – “La nostra associazione ha più volte denunciato su media e social la totale inadempienza dell’amministrazione comunale di San Felice Circeo in termini di trasparenza amministrativa, anche per quanto concerne formali richieste di accesso agli atti amministrativi, su temi e argomenti oggetto di esposti o atti amministrativi.

Nel caso specifico, si viola la legge che prevede una risposta (anche se negativa, e motivandola) che va data entro 30 giorni.”

Inizia così l’affondo dell’associazione “Il fortino” nei confronti dell’amministrazione guidata da Giuseppe Schiboni, spiegando come, nei giorni scorsi, ha inoltrato al Comune (una anche alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio per pe province Di Frosinone, Latina e Rieti) tre istanze di accesso agli atti “con l’espresso avvertimento che, in difetto, sarà presentato un esposto alla competente autorità giudiziaria.”

Tre istanze che, secondo l’associazione, riguardano importanti aspetti di gestione e protezione del territorio: la salute delle persone, la salvaguardia dei beni culturali e la liberà fruibilità in sicurezza del patrimonio naturalistico (sul tema, spiega l’associazione, loro hanno inoltrato esposti e/o richieste di informazioni e a cui, dopo i 30 giorni previsti dalla legge, non hanno ricevuto alcuna risposta.)”

A questo punto una domanda sorge spontanea: quali saranno mai questi temi importanti? Ebbene, il primo riguarda l’installazione di un ripetitore multigestore in una zona soggetta a vincoli.

Ripetitore multigestore in una zona soggetta a svariati vincoli, il fortino: “Com’è possibile?”

“Com’è possibile che con una istanza riguardante un siffatto progetto, in un’area soggetta a svariati vincoli, si sia dato corso ai lavori?” E’ questo quello che si chiede l’associazione che poi spiega: “Il tentativo di realizzazione di un ripetitore “stazione radio base multigestore”, ovvero di un traliccio che dovrebbe ospitare più gestori e quindi più antenne, sta avvenendo nei pressi di Torre Vittoria, ovvero in un area interna al parco nazionale classificata con ZPS IT6040015 “Parco Nazionale del Circeo” su cui vige un Piano di Gestione; in una zona soggetta a vincolo paesaggistico e distante dal mare solo circa 100 metri.

L’opera è in corso nel giardino di un villino privato. Sul cartello obbligatorio per legge all’esterno risulta il numero dell’istanza del 7 agosto 2020, ma non un protocollo di autorizzazione. Le pareti dell’abitazione più prossima distano circa 6 metri dal punto in cui sarebbe stato eretto il ripetitore. Una cosa che – sottolineano dall’associazione – potrebbe accadere a chiunque, vista l’assenza di regolamentazione di questi impianti.”

E ancora: “Per questo, insieme ai vicini interessati abbiamo inoltrato un esposto al Comune, all’Ente Parco e ai Carabinieri. Al momento, i lavori sono stati bloccati e sappiamo che, dopo il sopralluogo, il Parco nazionale del Circeo ha proceduto per quanto di sua competenza (tra l’altro informandoci con una formale comunicazione).”

Ma allora dov’è il problema se i lavori sono stati prontamente bloccati e se l’Ente Parco sta procedendo con i dovuti controlli? “Il punto – spiegano dall’associazione – è che, ad oggi, non abbiamo conoscenza di eventuali provvedimenti intrapresi dal Comune, né oggi appaino sull’albo pretorio provvedimenti riguardanti la cosa.

Poiché non è dato di sapere quali autorizzazioni fossero state rilasciate e da chi; come non è dato di saper quali siano stati gli atti emessi dal comune ed eventuali relativi provvedimenti.”

Poi, dall’associazione spiegano che, già lo scorso 27 febbraio, avevano inoltrato formale istanza di accesso agli atti, alla quale non hanno ricevuto risposta.

“Con il nuovo accesso agli atti – spiegano – abbiamo ribadito la richiesta, tra l’altro, chiedendo quale sia la fase attuale del procedimento e la trasmissione telematica di tutti gli atti autorizzativi rilasciati dagli Enti competenti.”

Non solo l’aspetto specifico, però, da “Il fortino” si concentrano anche sull’aspetto generale di questa vicenda, sottolineando che: “Abbiamo rilevato e denunciato che il Comune è sprovvisto di PRAEET, nonostante il “Piano di Riassetto Analitico delle Emissioni Elettromagnetiche Territoriali” è uno strumento previsto dalla legge italiana, la cui efficacia è stata ribadita a gennaio 2021 dal Consiglio di Stato.”

Infine, in merito alla vicenda, concludono dall’associazione: “La diffusione indiscriminata di questi impianti danneggia il mercato immobiliare di certe zone, facendo decadere il valore degli immobili adiacenti le antenne.”

Il fortino: “Dov’è finito il portico di gamma?”

Non solo il ripetitore. Tra le istanze presentate dall’associazione vi è anche quella che riguarda strutture archeologiche antiche, conosciute come “Porticus in gamma”.

“Lo scorso 16 febbraio – spiegano dall’associazione – abbiamo inviato un esposto al Comune, segnalando i lavori di ristrutturazione, previa demolizione di fabbricato esistente, che potrebbero aver interessato strutture archeologiche antiche, di epoca romana, conosciute come “Porticus in gamma”, citate e descritte nel libro di Giuseppe Lugli come: “un grande fabbricato romano di età sillana costruito su platea di roccia naturale circondata da un porticato che nel lato nord misura 54, 70…”.

Sullo stesso tema, lo scorso 20 aprile abbiamo inoltrato formale istanza di accesso agli atti, alla quale, ancora una volta, non abbiamo ricevuto risposta…”

Per questo motivo, l’associazione ha proceduto con una nuova richiesta di accesso agli atti. “Abbiamo chiesto di sapere quale sia la fase attuale del procedimento, con particolare riferimento al bene definito “Porticus di Gamma e gli avanzi di villa”, soggetto a vicolo ai sensi della legge N°1089 del 1939, per decreto del Ministro della Pubblica istruzione del 27 settembre 1953 e registrato alla conservatoria dei registri immobiliari di Velletri il 12 ottobre 1953.

Considerato che il mantenimento di beni vincolati in proprietà privata spetta ai proprietari, ma la loro protezione, vigilanza e salvaguardia spettano a Comune e Sovrintendenza, vorremmo che qualcuno spiegasse a tutti (alla cittadinanza ed all’umanità) dove sia finito il Portico di gamma.”

Sistemazione dei sentieri del Parco Nazionale, il fortino: “Comune in ritardo sui lavori”

L’ultimo punto su cui l’associazione ha presentato istanza è quello che riguarda i lavori di sistemazione del Parco nazionale del Circeo.

Il Ministero dell’Ambiente – spiegano dall’associazione – ha assegnato fondi per la sistemazione dei sentieri del promontorio all’Ente Parco Nazionale e quest’ultimo ha destinato questo finanziamento al Comune per gli interventi previsti.

Lavori ritenuti urgenti dalla stessa amministrazione, e necessari per scongiurare una nuova ordinanza di chiusura come lo scorso anno. Nonostante questo e nonostante nelle schede progettuali i sentieri siano definiti oggetto di intervento in ordine di priorità (perché urgenti), però, non è stato avviato alcun tipo di intervento…”

Per questo motivo, dato il ritardo, lo scorso 31 marzo, l’associazione ha inoltrato formale richiesta di accesso civico generalizzato ai documenti, dati e informazioni non soggetti a obbligo di pubblicazione (ai sensi dell’art.5, comma 2 e ss. del D.Lgs. n. 33/2013) ovvero la legge sulla trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.

“Con il nuovo accesso agli atti abbiamo ribadito la richiesta, tra l’altro, chiedendo quale sia la fase attuale del procedimento; il termine entro il quale si concluderà il procedimento; gli eventuali atti formali già espletati in merito al procedimento in oggetto e, qualora non sia stato avviato alcun procedimento, in merito all’intervento in oggetto, quali siano le cause di questo ritardo.”

L’affondo dell’associazione

“Consapevoli che, la scorsa estate abbiamo inoltrato, senza risposta, 34 PEC a uffici comunali (alla fine, ci siamo rivolti al Prefetto e simbolicamente al Presidente Mattarella) le nuove tre istanze sono state inoltrate anche ad altre autorità competenti per conoscenza.

Da un anno – concludono dall’associazione – stiamo cercando (inutilmente) un confronto con l’Amministrazione su tematiche che concernono il nostro patrimonio. Purtroppo, se non c’è confronto necessariamente c’è scontro. Abbiamo quindi inviato le tre istanze al Prefetto di Latina ed al Presidente della commissione trasparenza del Comune di San Felice Circeo. Come scritto nelle richieste, in difetto, sarà presentato un esposto alla competente autorità giudiziaria.

Il nostro Comune – concludono dall’associazione – ha bisogno di trasparenza.”

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