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Regione Lazio, via libera alla legge sugli Open Innovation Center

9 giugno 2021 | 16:00
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Regione Lazio, via libera alla legge sugli Open Innovation Center

Orneli: “Provvedimento importante per il tessuto produttivo laziale”

Regione Lazio – Tre milioni di euro in tre anni per promuovere la nascita di nuovi Open Innovation Center e per favorire il trasferimento tecnologico e di competenze dal mondo della ricerca a quello delle imprese, creando forme stabili di collaborazione con il mondo dell’Università e della Ricerca, partner industriali, enti pubblici e privati e promuovendo innovazione digitalizzazione e sostenibilità

Via libera oggi, 09 giugno 2021, in Consiglio Regionale alla Legge Regionale proposta dal consigliere Enrico Forte che promuove la diffusione nel Lazio degli Open Innovation Center. Lo scopo è quello di diffondere l’innovazione aperta, ossia un approccio all’innovazione in cui le imprese, per creare maggior valore e competere meglio, scelgono di ricorrere – oltre che alle attività interna di ricerca e sviluppo – a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche esterne, provenienti da università, istituti di ricerca, start up, consulenti.

La Regione con questo provvedimento sostiene – lavorando assieme ad altri soggetti pubblici e privati e in sinergia con le attività già svolte dagli Spazi Attivi regionali – la creazione sul territorio di Open Innovation Center, promuovendo accordi con Comuni, Università, associazioni di categoria e di impresa per l’eventuale concessione in comodato d’uso o a titolo agevolato di immobili disponibili, anche riqualificando aree industriali dismesse o inutilizzate. Un’azione che vuole contribuire a favorire il trasferimento tecnologico e di competenze dal mondo della ricerca a quello delle imprese, oltre alla diffusione di processi e metodi innovativi, della digitalizzazione e delle pratiche sostenibili.

A disposizione per queste azioni 3 milioni di euro per il triennio 2021-2023.

“Questa legge regionale è un provvedimento importante per l’ecosistema produttivo della nostra Regione – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli – perché promuove un cambiamento fondamentale, il passaggio alla Open Innovation, portando così le imprese del Lazio, specie le più piccole, ad aprirsi a forme stabili e strutturate di collaborazione con il mondo dell’alta formazione e della ricerca e con player industriali di maggiori dimensioni. Questo è uno dei tasselli del nuovo modello di sviluppo al quale stiamo lavorando, basato su un’economia che sia integrata e, appunto, aperta a nuovi stimoli e a un diverso modo di immaginare la crescita”.

Grazie di cuore al consigliere Enrico Forte e a tutto il Consiglio Regionale – conclude Orneli – che ancora una volta ha approvato una norma importante e innovativa che ci aiuterà a far ripartire l’economia della nostra regione”.

Califano: “Legge importante. Il Lazio è la Regione con maggior vivacità economica”

“Pur in un periodo di fortissima crisi come quello che stiamo vivendo, con gli strascichi legati alle misure di contenimento del Covid che zavorrano e fiaccano le imprese, il Lazio continua a essere la Regione con maggior vivacità economica in Italia e quella con maggior numero di aziende nate ogni anno. Proprio per questo abbiamo approvato un importante legge che crea gli ‘Innovation Center’, testo del collega Enrico Forte che vede me e la collega Leonori co-firmatarie”. Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano.

“La legge – spiega la Consigliera regionale – prevede di ribaltare il concetto tradizionale di ‘sviluppo interno’ del prodotto o di un servizio, grazie ai Centri di Innovazione Aperta: luoghi fisici dove favorire il rapporto tra mondo della ricerca e delle imprese. Uno spazio dove le nostre aziende potranno avvalersi di competenze tecnologiche e della consulenza di esperti di settore, università e istituti di ricerca che darà loro vantaggio competitivo inimmaginabile e unico.

Si tratta di un esperimento inedito in Italia che se esportato in tutto il Paese potrebbe dare al nostro tessuto economico una nuova e inimmaginabile vitalità”.
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