Terracina dice “no” agli animali domestici in spiaggia, esplode la polemica

15 giugno 2021 | 17:09
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Terracina dice “no” agli animali domestici in spiaggia, esplode la polemica

Legambiente Terracina: “Divieto illegittimo, che non tiene conto né della legislazione vigente, né della giurisprudenza in materia. Il Sindaco revochi l’ordinanza”

Terracina – “Sulle spiagge del comune di Terracina è vietato condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche munito di museruola o guinzaglio, ivi compresi quelli utilizzati da fotografi o cineoperatori. Sono esclusi dal divieto i cani di salvataggio al guinzaglio e i cani guida per i non vedenti, purché uniti di brevetto o titolo abilitativo equipollente”.

Sono queste le parole dell’ordinanza n°70 con cui il Municipio di Terracina ha vietato l’accesso alle spiagge agli animali domestici. Una decisione drastica, se si considera che non è consentito loro di accedervi neppure se muniti dei dispositivi di protezione nei confronti dei bagnanti (museruola o guinzaglio). Una decisione drastica, se si considera che, in città, non esiste una apposita spiaggia dedicata a loro, a cui i padroni possano far riferimento per rispettare questo divieto. Una decisione drastica considerato il periodo storico, in cui l’Italia intera deve ripartire e deve farlo sicuramente dal turismo, considerato l’avvento della bella stagione e delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche che il mondo ci invidia.

Una decisione destinata a spaccare l’opinione pubblica locale: per gli amanti degli animali e per gli animalisti è sicuramente un divieto insensato, crudele. Ma c’è già chi, sui social, si è detto contento di questa decisione, considerando saggia la decisione della Tintari.

Ma la verità da che parte sta? Fanno bene gli animalisti a polemizzare o ha fatto bene il Primo cittadino terracinese?

Ecco cosa dice il Tar

Ormai, per i nostri amici a 4 zampe sono stati pensati comfort di ogni tipo, ma, d’estate, puntualmente si ripropone la stessa discussione: spiaggia o non spiaggia per loro? Una domanda a cui gli enti competenti in materia hanno già cercato di dare una risposta, anche nelle zone pontine.

Il caso più esplicativo in materia è la sentenza n. 176 dell’11 marzo 2019, con cui il Tar del Lazio (sezione di Latina) ha ritenuto illegittima l’ordinanza con la quale il Comune di Latina vietava l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione.

Non solo. Oltre a ritenere illegittima tale ordinanza, infatti, il Tar ha invitato i Comuni, in sede di predisposizione del Piano di utilizzo degli arenili (PUA), a identificare i tratti di spiaggia libera da destinare all’accoglienza dei cani.

Quindi, non solo, secondo il Tar, non è legittimo vietare agli animali domestici l’accesso in spiaggia, ma bisognerebbe stare al passo con i tempi, attrezzandosi con una “dog beach”, che, tra le altre cose, resta un elemento in grado di attrarre anche un tipo di turismo specifico, su cui in tutta la Provincia si è lavorato molto poco.

Legambiente: “Divieto illegittimo e penalizzante, il Sindaco revochi l’ordinanza”

Sulla scia del Tar sono intervenuti gli ambientalisti, in particolar modo il Circolo di Legambiente Terracina che ha fatto sapere: “Riteniamo che vietare la presenza di cani sul nostro litorale come disposto con la recente ordinanza balneare 2021 a Terracina sia un divieto illegittimo e penalizzante per i nostri cittadini e per il nostro turismo.

Tra l’altro, quella del Sindaco di Terracina è una disposizione fotocopia di quella del Comune di Latina (poi impugnata dal Tar) che non tiene conto né della legislazione vigente, né della giurisprudenza in materia.”

E ancora: “Simili provvedimenti oltre a essere penalizzanti per i cani e per le loro famiglie lo sono anche per il turismo, come dimostrano le numerose telefonate e le mail che arrivano ogni giorno al nostro Circolo.”

A questo punto, una domanda sorge spontanea, per Legambiente qual è la soluzione? “La soluzione – spiegano – è quella di revocare immediatamente in autotutela l’ordinanza contenente la prescrizione, anche alla luce delle indicazioni regionali che attribuiscono ai Comuni il potere di individuare, in sede di predisposizione del Piano di Utilizzazione Arenili (PUA), tratti di arenile da destinare all’accoglienza degli animali “da compagnia”.”

Non solo la revoca in autotutela, però. “Chiediamo – proseguono da Legambiente – di procedere alla immediata destinazione di una porzione dei tratti in concessione che sono stati affidati alla Azienda Speciale del Comune di Terracina, proprio agli animali di compagnia, con servizi accessori idonei.

Nessuna legge statale o regionale vieta di portare con sé, sulle spiagge libere, i propri animali di famiglia e, anzi, alcune Regioni (come Abruzzo, Campania e Friuli – Venezia Giulia) lo consentono espressamente.

Un divieto di accesso ai cani sulle spiagge demaniali marittime e all’arenile comunale della città – concludono da Legambiente – appare quindi del tutto privo di fondamento normativo. Gli animali sono veri e propri membri della famiglia e sono davvero molti gli italiani che trascorrono le ferie in compagnia dei propri amici a quattro zampe.”

La parola alla cittadinanza

Ma cosa ne pensa la cittadinanza terracinese di quest’ordinanza, di questo divieto? L’opinione pubblica, come già detto, è spaccata.

C’è bisogno – afferma Giorgia sui social – di una spiaggia dedicata a loro come a Sabaudia. Soprattutto per il turismo!!

E come Giorgia ce ne sono molti altri, che non sono contrari all’accesso degli animali domestici, ma che, anzi, chiedono una città più all’avanguardia, che sia dotata di uno spazio apposito, spazio capace anche di far evolvere il turismo locale.

Non tutti, però, sono così clementi. “La sera – racconta Carlo – vedo i cani in spiaggia che fanno i loro bisogni su ombrelloni e giocattoli nella piena indifferenza dei proprietari.” Il punto, per Carlo, non è l’accesso in spiaggia o meno, ma chi governa gli animali. Infatti spiega: “Preciso che io i cani li ho sempre avuti e che attualmente ne ho cinque.”

Infine, c’è chi è proprio contrario e non vuol sentir ragioni. “Il Sindaco – afferma Paolo – non deve revocare proprio nulla. La spiaggia non è posto per gli animali.”

La soluzione, forse, sta proprio nel mezzo. La “dog beach” verrebbe incontro alle esigenze di tutti. La palla, ora, passa al Comune.

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