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Formia2021, è Luca Magliozzi il candidato sindaco del “campo largo democratico e progressista”

17 giugno 2021 | 12:52
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Formia2021, è Luca Magliozzi il candidato sindaco del “campo largo democratico e progressista”

Magliozzi: “Di fronte al declino politico, sociale e culturale a cui la nostra città pare rassegnarsi vogliamo avere tutti insieme l’ambizione di invertire la rotta”

Formia – Il campo largo democratico e progressista c’è. E a guidare la “trincea” (composta da Demos, Formia città in comune, Sinistra italiana, Articolo uno e l’associazione “Incontri e confronti”) c’è proprio lui, colui che l’aveva auspicata al punto tale da rompere gli argini del proprio partito. A guidarla c’è Luca Magliozzi, classe “86.

L’ufficializzazione della candidatura

Anche se inizialmente il suo non era il nome sul piatto, su facebook, Magliozzi ha ufficializzato la sua candidatura, incassando il sostegno dei suoi alleati e facendo sapere: “Se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, allora, questo è il tempo di mettersi in viaggio. Non nascondo l’emozione per una scelta che, di certo, non ho preso a cuor leggero.

Quello che si apre – sottolinea Magliozzi – è un percorso che ci vede protagonisti della costruzione della Formia del domani. Un percorso collettivo per il quale ho dato la mia disponibilità non senza timori. Ma mi sono messo a disposizione della coalizione democratica e progressista perché questo è il tempo del coraggio e della generosità.

Di fronte al declino politico, sociale e culturale a cui la nostra città pare rassegnarsi vogliamo avere tutti insieme l’ambizione di invertire la rotta e inaugurare quella nuova stagione a cui, proclami a parte, non si è data concreta attuazione.

Ci candidiamo – conclude Magliozzi – per costruire la Formia che sarà e per recuperare l’anima della Formia che era: dinamica, solidale, protagonista del proprio destino e del proprio futuro.”

La reazione degli alleati

Non Occipite Di Prisco (l’odontoiatra di Gianola, che doveva essere il volto dell’ala del Pd che fa riferimento a Magliozzi), non l’avvocato Mattia Aprea, non l’avvocato Pasquale Di Gabriele (che ha anche cambiato coalizione di riferimento), bensì Magliozzi. Un cambio forse naturale, considerato che è stato lui a rompere gli argini e ad augurarsi una sorta di rinascita della sinistra.

Ma come hanno accolto la sua disponibilità coloro che, a fine maggio, avevano annunciato un’alleanza proprio con il Pd di Magliozzi?

Magliozzi – spiegano gli alleati – è l’elemento di sintesi e unità del programma della coalizione politica. La sua è una candidatura unitaria chiaramente ispirata al principio di un non più rinviabile ricambio generazionale che sposi i valori di sviluppo, sostenibilità e solidarietà. Tre cardini attorno ai quali la coalizione si è strutturata e legata.” (Il riferimento sul ricambio generazionale è sicuramente legato alla figura di Sandro Bartolomeo, che, andando a sostenere la candidatura di Amato La Mura e della sua maxi coalizione civica, ha spaccato i dem).

E ancora: “Con questa scelta la coalizione chiama la cittadinanza ad essere protagonista nella costruzione della Formia di domani. Si apre così una stagione di scelte forti, coraggiose e generose, dove a rinnovarsi dovrà essere non solo la città, ma anche la sua classe dirigente.

Una nuova stagione politica con nuovi imperativi, dove progettualità, idealità e concretezza si sposeranno con nuovi principi: l’ascolto attivo e la partecipazione dei cittadini. Insieme siamo in campo per disegnare un nuovo futuro. Insieme siamo in cammino per la Formia che vogliamo costruire.”

Ecco chi è Luca Magliozzi

Luca Magliozzi – concludono i suoi alleati – ha 35 anni, dottore in Farmacia e laureando in economia politica. È un apprezzato farmacista e conosciuto per il suo impegno civile, è da oggi è in campo per strutturare, consolidare, ampliare e presentare alla città l’ambizioso progetto politico della coalizione.”

Una figura quella di Magliozzi che sembra ricordare quella dell’ex candidato sindaco di “Formia bene Comune” e dell’allora Pd, Claudio Marciano (di chi ha ufficialmente incassato l’appoggio), che, all’elezioni del 2018 riuscì a entrare in Municipio come unico consigliere di minoranza dell’area dem.

Ma a chi afferma che lui, le sue idee e il suo campo largo democratico sono destinati a un ruolo marginale all’interno della tornata elettorale, Magliozzi ha sempre risposto dimostrando di avere le idee chiare sulla direzione da prendere: “Nessuna testimonianza ma un’alleanza per il futuro della città che parta da questi principi: sviluppo, solidarietà, sostenibilità. Un progetto da costruire insieme alle forze civiche, progressiste ed ecologiste del territorio.”

Sul tema, è intervenuto anche lo stesso Marciano, che, dopo aver augurato buona fortuna al suo “delfino” ha affermato: “La sua candidatura va sostenuta con il voto e con le idee. A Luca spetta il compito di offrire un’alternativa di governo alla città fondata su contenuti innovativi e radicali, e su una formula politica che si ponga il problema della governabilità, oltre che del successo elettorale.

I giochi non sono fatti per nulla. Chi ragiona con il pallottoliere, pensando che il consenso elettorale sia una garanzia permanente non ha capito la portata dei cambiamenti che sono in atto in Italia, accelerati dal Covid-19. Le urne, oggi, sono piene solo di indecisi e di sconfortati.

Luca non dovrà dire solo “con chi sta”, ma “cosa vuole fare”. I problemi sono davanti a noi. Servitù ambientali, mobilità insostenibile, servizi pubblici allo sbando, bilancio disastrato, un’economia commerciale di sussistenza. Anche alcune soluzioni davanti a noi, e da troppo tempo.

Su mobilità e rigenerazione urbana, il governo che immagino io dovrebbe approvare PUT e PRG, essenzialmente nelle versioni attuali. Dovrebbe scongelare la FRZ e usarla come modello per ripubblicizzare sosta e trasporto pubblico. Dovrebbe usare la scadenza delle concessioni dell’acquacoltura per mandare tutti gli impianti attuali fuori dal Golfo. Dovrebbe gestire in forma unificata teatri e beni archeologici, con una fondazione pubblico-privata, Comune-Regione-istituti di credito e azionariato popolare.

Vinceranno le idee, ma vinceranno anche le persone chiamate a interpretarle. Se Luca avrà a disposizione anche solo una parte del capitale sociale di cui è dotata la comunità progressista a Formia – malgrado le divisioni, le defezioni, le migrazioni – la sua sarà senza dubbio la migliore squadra su cui puntare.

Va scritta una nuova storia, e – conclude Marciano – mi auguro sia più bella di quella finora scritta.”

Il veto del Pd all’utilizzo del simbolo e la scesa in campo di Paola Villa

Due cose spiccano su tutte per quanto riguardano la candidatura di Magliozzi. La prima è sicuramente la tempistica: solo lo scorso sabato è scesa ufficialmente in campo la professoressa ed ex sindaco di Formia, Paola Villa, che, più volte, durante la conferenza stampa, ha fatto appello al “coraggio di chi ha detto no ad alleanze trasversali, arrivando a rompere con il proprio partito”, un chiaro riferimento a Magliozzi e alla sua area, facendo poi sapere loro che il suo non era un percorso chiuso, ma che, anzi, era aperta al confronto.

Magari i tempi sono una casualità. Magari il fermento attorno alla questione Pd e alla questione Magliozzi avrebbe portato agli stessi risultati nei medesimi tempi. Magari, invece, quelle stesse affermazioni sono state il propulsore, la spinta necessaria affinché la restante parte del centrosinistra sciogliesse i nodi sulla candidatura, mandando, così, anche un chiaro messaggio alla Villa.

Non solo la Villa, però. La seconda cosa che si nota in merito alla candidatura di Magliozzi, infatti, è che, pur restando il segretario del Pd, tra i simboli nominati facente parte della coalizione, manca proprio quello dei dem. Decisione obbligata, questa, frutto del veto che sarebbe arrivato dall’alto (l’asse Moscardelli-Astorre), per un tecnicismo dello statuto che non sarebbe stato rispettato (la votazione sulla direzione da prendere non avrebbe raggiunto il 60%, come richiesto dallo statuto).

Con quale simbolo scenderà, allora, in campo Magliozzi? Per il momento, il 35enne non sembra voler mollare la presa, tanto che ha spiegato: “Abbiamo sempre rispettato le regole e continueremo a farlo, se ci vengono mosse contestazioni non avremo problemi a discuterle in tutte le sedi opportune con la serietà e la serenità che ci ha sempre contraddistinto.”

Intanto, proprio partendo dal caso Formia, ha preso il via una petizione giunta fino al Nazareno, in cui si rimettono in discussione le decisioni assunte dall’asse provinciale e regionale del partito… Che Magliozzi possa avere ragione a pensare di poter rimettere in discussione il veto?

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