Seguici su

Cerca nel sito

Olimpiadi: Mattarella consegna il tricolore agli Azzurri in partenza per Tokyo

Il presidente della Repubblica agli atleti: "I Giochi sono un messaggio di speranza universale"

Roma – “Queste sono le prime Olimpiadi e Paralimpiadi dopo la pandemia, dopo questa pausa di un anno, di un pandemia che ha provocato milioni di morti, ha frenato l’economia mondiale, ha compresso la vita sociale in tutto il mondo. E quindi il sentimento di speranza, il desiderio di riavviarsi che i Giochi suscitano in tutti, nel nostro come negli altri Paesi, è anche rafforzato, è molto avvertito, è molto sentito dai nostri concittadini, ma è anche rafforzato dal carattere di universalità che le Olimpiadi esprimono, dal messaggio che esse inviano, Olimpiadi e Paralimpiadi, di universalità”.

tricolore mattarella olimpiadi

Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna del Tricolore ai portabandiera italiani alle Olimpiadi e Paralimpiadi, Jessica Rossi, Elia Viviani, Federico Morlacchi e Bebe Vio. “La storia delle Olimpiadi è stata attraversata, sovente bloccata, da guerre, da tensioni, persino da terrorismo. Nel tempo che stiamo attraversando l’augurio che viene rivolto a voi a e a tutto il Paese contiene un carico di speranza, che dà un valore speciale allo sport, perché supera anche il suo ambito”.

“Nel mondo abbiamo necessità e responsabilità comuni. Questo ci lega strettamente a tutti gli altri popoli, avvertiamo il bisogno di comprenderci, di cooperare e possiamo vincere le sfide più grandi che si presentano soltanto se le affrontiamo insieme. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono un’occasione straordinaria per sottolineare, ribadendoli, questi principi di collaborazione”. “E’ sempre stato così -ha aggiunto il Capo dello Stato- le Olimpiadi e le Paralimpiadi mandano un messaggio di pace, di fraternità, di universalità”.

“Il presidente Pancalli e Bebe Vio hanno inviato un messaggio ad Alex Zanardi: vorrei far mio questo messaggio di augurio ad Alex Zanardi e inviando a lui questo pensiero ribadiamo oggi qui la comunanza di prospettive e di intenti tra Olimpiadi e Paralimpiadi. Noi italiani avvertiamo l’orgoglio di essere stati gli apripista a Roma ’60: da allora molta strada è stata percorsa”, ha concluso.

Malagò

“Sarà un Olimpiade anomala a causa del rinvio di un anno. Noi per la prima volta avremo due Portabandiera, Jessica Rossi ed Elia Viviani. Una scelta innovativa dell’Italia. Al tempo stesso è utile ricordare che, durante la Cerimonia di inaugurazione del 23 luglio, la delegazione sarà ancora più onorata di portare quel vessillo visto che il presidente compirà quel giorno 80 anni”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel corso del suo intervento, ai giardini del Quirinale.

“Signor Presidente grazie per aver avuto ancora una volta quella sensibilità e quell’attenzione di volerci ricevere in questa cerimonia che è diventata una meravigliosa tradizione del nostro Paese. Questa è la casa degli italiani e nessuno ci conosce di più di chi va a rappresentare questa bandiera in giro per il mondo”, dice.

“Non c’è mai stata una presenza così significativa ai Giochi Olimpici, compresa quella femminile. I criteri di selezione sono sempre più restrittivi, garantiamo l’impegno formidabile di questa squadra di far onore al nostro Paese. Con l’auspicio di rimanere tra le prime 10 nazioni del mondo e di conservare il 5° posto nel medagliere tra Giochi estivi e invernali”, afferma.

Jessica Rossi

“Mi avete conosciuto a Londra come la ragazza di ghiaccio che non si scompose a 20 anni davanti a una medaglia olimpica. Mi veniva facile e mi sembrava quasi scontato ottenere quel risultato. Da allora sono passati 9 anni tra alti e bassi. Ci sono stati momenti di buio in cui sembrava tutto difficile, altri in cui ho pensato di mollare. Ma non l’ho fatto. Ed è per questo che oggi sono qua. Quando il presidente Malagò mi ha chiamato sono scoppiata di gioia, per un sogno che vale molto di più di una gioia olimpica”, dice la campionessa olimpica di Londra 2012 nel tiro a volo e portabandiera ai prossimi Giochi, Jessica Rossi.

Elia Viviani

“L’emozione che ho provato quando mi è stato comunicato di essere l’alfiere ai Giochi di Tokyo è stato incredibile, un senso di leggerezza. Ero in bici durante una tappa del Giro d’Italia e non sentivo più la stanchezza. Sognavo questo ruolo dopo aver percorso chilometri e chilometri e aver vinto l’oro a Rio. Porterò questa gioia per sempre”, le parole di Elia Viviani.

“Ho rappresentato molte volte il Paese indossando la maglia azzurra, ma questa volta lo farò portando la bandiera -prosegue Viviani-. Abbiamo voglia di mostrare tutti noi i valori italiani, con ancora maggiore determinazione dopo aver affrontato la pandemia. Affronteremo il più grande evento sportivo al mondo con le più grandi ambizioni e con il massimo orgoglio”.

Bebe Vio

La bandiera tricolore appena ricevuta da Mattarella, “per me rappresenta tantissimo Alex: la mia prima Paralimpiade l’ho fatta con lui ed è stato stupendo, è stata la prima persona con disabilità che ho conosciuto e che mi ha dimostrato che il mondo paralimpico è sempre stato qualcosa di veramente eccezionale”, dice dice Bebe Vio, tributando il suo saluto ad Alex Zanardi, durante la cerimonia di consegna del tricolore per i giochi Paralimpici di Tokyo 2021.

“Rappresenta tutto il percorso che abbiamo fatto dice-. E’ il sogno di una bambina che ancora magari non lo sa, non conosce lo sport paralimpico ma un giorno sarà qui e sarà super orgogliosa: lo sport paralimpico cambia la vita. Per me è un onore immenso essere qui davanti a voi che siete praticamente tutte le persone che vedevo in tv quando ero piccola, è assolutamente magico”. La bandiera, è il discorso iniziale di Bebe Vio, “rappresenta la bellezza del nostro paese, la fortuna di far parte di questo paese, rappresenta la squadra pazzesca che siamo stati in questi due anni, la mia prima maglietta della nazionale che ho ricevuto a 14 anni, e rappresenta la mia canzone preferita, l’Inno di Mameli, ogni volta che lo ascolto non riesco a non piangere e anche oggi, qui, ho pianto almeno sette volte”. (fonte Adnkronos, foto Ufficio Stampa Quirinale)